Rifiuti abbandonati per le strade di Margherita, «un'inspiegabile inerzia amministrativa»

Interviene il consigliere comunale Quarta di Azione

mercoledì 24 gennaio 2024 14.35
«Il problema dei rifiuti abbandonati per tutta la città è annoso e irrisolto colpevolmente dalle amministrazioni comunali che si sono susseguite nell'ultimo decennio, se da un lato l'inciviltà la fa da padrona è ormai evidente l'inerzia amministrativa su una questione importante per il nostro territorio come l'abbandono incontrollato dei rifiuti, nonostante una modifica del testo unico ambientale (decreto legislativo 152/2006) abbia trasformato, dallo scorso 10 ottobre, l'abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti da parte di un privato cittadino in illecito penale ed un azione repressiva preventiva e mirata avrebbe potuto notevolmente arginare un malcostume che danneggia quei dei cittadini solerti che costantemente rispettano il calendario della raccolta differenziata ed il suo conferimento».

È quanto si legge nella nota a firma di Vittorio Emanuele Quarta, consigliere comunale di Azione Margherita di Savoia.

«Eppure l'ufficio di propaganda comunale ha più volte pubblicato note con le quali si annunciavano sanzioni esemplari per i trasgressori salvo successivamente apprendere che nel quinquennio 2018-2023 le sanzioni comminate ai trasgressori del cosiddetto "sacchetto selvaggio" sono soltanto 75 (in cinque anni). E nonostante il lavoro instancabile dei lavoratori addetti al servizio di igiene urbana, nulla è cambiato.

Non abbiamo notizie delle fototrappole, occorrerà una puntata speciale a "Chi l'ha visto" per comprendere la fine che abbiano fatto.

Eppure i punti critici per gli abbandoni sono facilmente individuabili ed il fenomeno potrebbe essere limitato notevolmente, ma si è scelta la strada dell'indifferenza e della deresponsabilizzazione.

Un'inspiegabile inerzia ai danni dei cittadini, che vedranno costantemente aumentare l'ecotassa, non percependo nessun vantaggio da un sistema di raccolta tutt'altro che ottimale.

Il Sindaco e l'Assessore all'Ambiente dovrebbero dare un segnale di discontinuità ad un fenomeno ormai diventato di rilevante importanza, la speranza è che percepiscano le responsabilità di tale inerzia e non ci ammorbino con solito comunicato scialbo e senza riscontri oggettivi in alternativa si dimettano per manifesta incapacità».