Rete da pesca a strascico sequestrata dalla Guardia costiera
Era usata da un peschereccio nonostante i divieti
martedì 10 settembre 2019
13.03
Personale della Guardia Costiera coordinato dal 6° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Bari ha recuperato e sequestrato una rete per la pesca a strascico con relativi divergenti appartenenti ad un peschereccio già sanzionato lo scorso 5 settembre nelle acque antistanti Margherita di Savoia.
L'unità, infatti, era intenta alla pesca a strascico nonostante i divieti in vigore conseguenti al fermo temporaneo disposto da norme ministeriali e regionali.
In occasione dell'accertamento dell'illecito, l'equipaggio del peschereccio, nel tentativo di sottrarsi alla sanzione, aveva rigettato in mare l'attrezzo da pesca con il chiaro intento di recuperarlo in un secondo momento. Tale condotta illecita non era sfuggita agli uomini della Guardia Costiera che, a fronte del rifiuto del comandante del peschereccio di restituire la rete, sono tornati nel tratto di mare dove era stata commessa la violazione per effettuare il recupero e sequestro dell'attrezzo da pesca, unitamente ad una latta, un galleggiante con bandierina e due divergenti di acciaio.
L'operazione assume in sé ulteriore importanza sotto il profilo ambientale, per le gravi e ben note ripercussioni provocate dalla pesca abusiva sul ripopolamento delle specie ittiche, pregiudicando quelle finalità che impongono il fermo temporaneo delle attività. Oggetto di sequestro, infatti, anche specie ittiche al di sotto della taglia minima consentita.
Non meno rilevante e impattante per l'ambiente è la presenza sul fondale di materiale plastico di cui è composta la rete da pesca.
Altra grave violazione, inoltre, è stata quella di aver ostacolato l'attività di controllo, in ragione del rifiuto opposto dal comandante di salpare la rete, in relazione alla quale è stata inflitta a quest'ultimo una sanzione di euro 2.000, oltre all'assegnazione dei punti sulla licenza di pesca.
La successiva attività di controllo sul peschereccio ha consentito, altresì, di accertare l'inosservanza dell'obbligo da parte del comandante di comunicare l'uscita e l'ingresso in porto, per la quale è stata comminata un'ulteriore sanzione di 2.000 euro, nonché l'assegnazione di altri tre punti sulla licenza.
Il meccanismo dell'assegnazione dei punti sulla licenza di pesca costituisce, in ossequio alle norme comunitarie in vigore, un importante deterrente nella commissione di illeciti di questa tipologia, in quanto al superamento delle soglie previste è prevista la sospensione o la revoca della licenza stessa.
L'unità, infatti, era intenta alla pesca a strascico nonostante i divieti in vigore conseguenti al fermo temporaneo disposto da norme ministeriali e regionali.
In occasione dell'accertamento dell'illecito, l'equipaggio del peschereccio, nel tentativo di sottrarsi alla sanzione, aveva rigettato in mare l'attrezzo da pesca con il chiaro intento di recuperarlo in un secondo momento. Tale condotta illecita non era sfuggita agli uomini della Guardia Costiera che, a fronte del rifiuto del comandante del peschereccio di restituire la rete, sono tornati nel tratto di mare dove era stata commessa la violazione per effettuare il recupero e sequestro dell'attrezzo da pesca, unitamente ad una latta, un galleggiante con bandierina e due divergenti di acciaio.
L'operazione assume in sé ulteriore importanza sotto il profilo ambientale, per le gravi e ben note ripercussioni provocate dalla pesca abusiva sul ripopolamento delle specie ittiche, pregiudicando quelle finalità che impongono il fermo temporaneo delle attività. Oggetto di sequestro, infatti, anche specie ittiche al di sotto della taglia minima consentita.
Non meno rilevante e impattante per l'ambiente è la presenza sul fondale di materiale plastico di cui è composta la rete da pesca.
Altra grave violazione, inoltre, è stata quella di aver ostacolato l'attività di controllo, in ragione del rifiuto opposto dal comandante di salpare la rete, in relazione alla quale è stata inflitta a quest'ultimo una sanzione di euro 2.000, oltre all'assegnazione dei punti sulla licenza di pesca.
La successiva attività di controllo sul peschereccio ha consentito, altresì, di accertare l'inosservanza dell'obbligo da parte del comandante di comunicare l'uscita e l'ingresso in porto, per la quale è stata comminata un'ulteriore sanzione di 2.000 euro, nonché l'assegnazione di altri tre punti sulla licenza.
Il meccanismo dell'assegnazione dei punti sulla licenza di pesca costituisce, in ossequio alle norme comunitarie in vigore, un importante deterrente nella commissione di illeciti di questa tipologia, in quanto al superamento delle soglie previste è prevista la sospensione o la revoca della licenza stessa.