Regione Puglia: 75% dei fondi europei spesi al 31 dicembre 2014
Spesi circa 6miliardi di euro. Media italiana al 68%, al Sud ci si ferma al 62%
domenica 23 agosto 2015
10.39
Sono numeri da capogiro che fanno capire l'entità di finanziamenti messi a disposizione delle regioni dai finanziamenti europei. Si è ormai conclusa la seconda programmazione quella che ha ricompreso le annualità 2007/2013 e si traccia un bilancio al 31 dicembre 2014. La Regione Puglia è tra le prime in Italia per impegno e spesa dei fondi europei, sia dei FESR che degli FSE e del PSR. Tutti acronimi che indicano diversi ambiti di intervento ma che sommati, in media, danno la Puglia attorno al 75% dei fondi disponibili spesi alla chiusura dell'anno 2014. Un risultato lusinghiero se si pensa che la media italiana si ferma al 68% ed ancora peggio fanno le regioni meridionali che si attestano al 62%. Parliamo di miliardi di euro, per la precisione poco meno di 6 già spesi e pochi altri da spendere con il completamento di alcune opere entro fine 2015 quando sarà tracciato un bilancio definitivo.
Per i FESR sono stati oltre 4 i miliardi a disposizione di cui la Puglia si è attestata al 75% con un +25% nel 2014 rispetto all'anno precedente. La maggiore dotazione spesa è stata quella dell'Asse VI "Aiuti alle imprese" che ha registrato finanziamenti per 790 milioni di euro. Bene anche l'Asse IV della "Valorizzazione delle risorse naturali" che si è attestato al 92% mentre l'Asse III "Inclusione sociale" è giunto sino all'80% di attuazione. Il Fondo Sociale Europeo, invece, ha visto l'impegno di risorse per circa un miliardo di euro con il 74% del totale. Bene anche il PSR con circa un miliardo e 200mila euro già spesi per l'80% delle risorse disponibili. Dati ricavabili dal consuntivo di bilancio del 2014 approvato non molto tempo addietro e che parla di una Regione che introita circa 13miliardi di euro all'anno di incassi. Numeri che mostrano i segni evidenti di una Regione motore essenziale del meridione d'Italia che, tuttavia, ha necessità di prepararsi al meglio agli ultimi sei anni di risorse aggiuntive, dell'Obiettivo Convergenza, dei programmi europei 2014/2020. Non giungere al 100% delle risorse di ogni asse progettuale e non rispettare gli obiettivi proposti in sede di approvazione dei piani sarebbe un errore gravissimo di strategia politica e gestionale che la Puglia non può permettersi.
Per i FESR sono stati oltre 4 i miliardi a disposizione di cui la Puglia si è attestata al 75% con un +25% nel 2014 rispetto all'anno precedente. La maggiore dotazione spesa è stata quella dell'Asse VI "Aiuti alle imprese" che ha registrato finanziamenti per 790 milioni di euro. Bene anche l'Asse IV della "Valorizzazione delle risorse naturali" che si è attestato al 92% mentre l'Asse III "Inclusione sociale" è giunto sino all'80% di attuazione. Il Fondo Sociale Europeo, invece, ha visto l'impegno di risorse per circa un miliardo di euro con il 74% del totale. Bene anche il PSR con circa un miliardo e 200mila euro già spesi per l'80% delle risorse disponibili. Dati ricavabili dal consuntivo di bilancio del 2014 approvato non molto tempo addietro e che parla di una Regione che introita circa 13miliardi di euro all'anno di incassi. Numeri che mostrano i segni evidenti di una Regione motore essenziale del meridione d'Italia che, tuttavia, ha necessità di prepararsi al meglio agli ultimi sei anni di risorse aggiuntive, dell'Obiettivo Convergenza, dei programmi europei 2014/2020. Non giungere al 100% delle risorse di ogni asse progettuale e non rispettare gli obiettivi proposti in sede di approvazione dei piani sarebbe un errore gravissimo di strategia politica e gestionale che la Puglia non può permettersi.