Referendum trivelle, tutto pronto. Dalle 7 alle 23 il voto

Si decide durata della concessione. Pericolo astensionismo

sabato 16 aprile 2016 17.10
A cura di Giuseppe Capacchione
Si o no, magari c'è chi ha scelto di astenersi e in questo caso bisognerebbe sperare che si tratti massimo del 49% degli elettori, altrimenti sarebbe tutto inutile. Il Referendum è alle porte e già i seggi sono pronti. Domani, dalle 7 alle 23, gli italiani aventi diritto di voto, cioè chi ha compiuto 18 anni ed è capace di intendere e di volere, saranno chiamati ad esprimere la loro preferenza su una scheda gialla. Il quesito proposto non è se togliere o meno le piattaforme dal 18 mattina, ma: "volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c'è ancora gas o petrolio?".

Quindi, se dovesse vincere il Si, le piattaforme già esistenti continueranno ad estrarre petrolio e gas fino alla fine della concessione data dallo Stato, in quanto il mare è un bene demaniale. In caso di vittoria del No, le trivelle resteranno in attività anche oltre la concessione e quindi fino all'esaurimento del giacimento. Invece, se dovesse esserci un astensionismo di massa il quorum del 50% più 1, utile per rendere valido il Referendum, non si avrà. Si vota in tutto il Paese, a Margherita di Savoia i seggi sono 2: scuola elementare Papa Giovanni XXIII e scuola media Giovanni Pascoli. Le regioni richiedenti sono state: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna e Veneto, poi l'Abruzzo si è tirata indietro. L'esito del Referendum riguarderà solo le acque entro le 12 miglia dalla costa.