Lodispoto in versione "anziano siciliano", polemica sullo spot di Capodanno in piazza Generale dalla Chiesa
Il sindaco: "Immagini vecchie e non c'entrano nulla con la mafia, accusa pretestuosa"
giovedì 9 gennaio 2020
19.51
Tutto è nato dagli ultimi 23 secondi di uno spot che pubblicizzava il Capodanno in Piazza. Nel montaggio il video si conclude con il sindaco di Margherita di Savoia e presidente della provincia di Barletta-Andria-Trani, Bernardo Lodispoto, che con cappello e voce da anziano siciliano con la tipica cadenza da film "Il Padrino" dice: "Vi ringrazio tutti cittadini. Abbiate fiducia. E nell'interesse di tutti lavoreremo. Non preoccupatevi". Un siparietto che non è passato inosservato. E a breve arriverà all'attenzione del Parlamento Italiano. Sono i due deputati di Forza Italia, Fabio Rampelli e Marcello Gemmato, a condannare la storica anima socialista. "La mafia non è uno scherzo e girare uno spot atteggiandosi a boss mafioso per pubblicizzare un evento di fine anno a Margherita di Savoia, perfino in una piazza che porta il nome di Carlo Alberto dalla Chiesa, è stato di pessimo gusto e rappresenta un messaggio pericolosissimo per la sua comunità". Hanno affermato gli onorevoli che hanno interpretato il gesto di Lodispoto quasi come una imitazione della storica pellicola di Francis Ford Coppola e quindi di una leggerezza nei confronti di una tema serio come quello della mafia. "Stiamo depositando un'interrogazione parlamentare per chiedere al Ministro dell'Interno di adottare tutti i provvedimenti necessari e opportuni per sanzionare chi da sindaco e presidente della Provincia ha inteso recitare in un video promozionale la parte del boss di mafia, divenuto virale in poche ore. Ci stupiamo personalmente della mancata reazione a questa vergogna del governatore Emiliano, magistrato in aspettativa che ha combattuto la mafia pugliese nella sua carriera togata forse perché sostenuto nelle elezioni primarie per la Presidenza della Regione dallo stesso Lodispoto", hanno concluso.
I fatti, pare, non siano proprio andati in questo modo. Secondo chi ha montato il filmato promozionale il fotografo Salvatore Lanotte "in fase di montaggio, senza che il sindaco ne fosse informato, ho aggiunto delle immagini estrapolate dalla recita di un anno e mezzo prima l'intervento del secondo personaggio che invitava tutti i cittadini a partecipare in Piazza dalla Chiesa. Mi rammarico con il sindaco Lodispoto per il problema che involontariamente gli ho creato e mi scuso anche con Rita dalla Chiesa se, non volendo, ho urtato la sua sensibilità. Tengo a ribadire che il tutto è stato fatto da parte mia con estrema leggerezza, forse anche troppa». In sintesi si tratta dello spezzone di una recita in vernacolo salinaro risalente al 2018 in cui il primo cittadino era stato coinvolto. Il montatore ha pensato di tagliarla e unirla come chiusura dello spot per la festa del 31 dicembre sera senza che ci fossro allusioni alla mafia né alla memoria del generale Carlo Alberto dalla Chiesa ucciso proprio in un agguato mafioso a Palermo nel 1982.
Immediata è stata la risposta di Lodispoto: "Mi rendo conto che si tratta di un attacco volgare, pretestuoso e completamente falso che tende a colpire, più che la mia persona, il Governatore Michele Emiliano nell'imminenza delle elezioni Regionali ormai vicine. Al riguardo però mi corre l'obbligo di precisare quanto segue: le immagini in cui compaio in quello spot sono state estrapolate da una recita umoristica in vernacolo cui ho preso parte oltre un anno e mezzo fa, in cui ho interpretato la parte di un vecchio siciliano e dove il mio personaggio non faceva alcun riferimento, diretto o indiretto, a un fenomeno rivoltante come la mafia. A quelle immagini ne sono state poi aggiunte altre, senza che io ne fossi minimamente al corrente. Voglio ricordare che lo spot per reclamizzare il party di Capodanno non è stato commissionato dal Comune ed è stato realizzato a titolo gratuito da una agenzia di produzione audiovisivi in maniera del tutto autonoma. Il fatto che la location dell'evento sia stata nella piazza intitolata al Generale Carlo Alberto dalla Chiesa è solo una coincidenza, evidenziata in modo capzioso da chi soffia su becere polemiche a scopo esclusivamente elettorale. Mi sconcerta la povertà di contenuti di una politica basata solo sulla volontà di infangare gli avversari e resto basito per queste polemiche pretestuose e fondate sul nulla. Purtroppo alcuni esponenti locali di Fratelli d'Italia, pur di darsi visibilità sul territorio, non sono nuovi a trovate estemporanee per attaccare la nostra amministrazione comunale strumentalizzando eventi del tutto slegati dalla nostra attività: c'è il triste precedente avvenuto in occasione della tragica morte del nostro concittadino Nicola Pizzi a testimoniarlo. Mi riservo la facoltà di tutelare la mia immagine in tutte le sedi perché non ammetto alcun accostamento tra la mia persona e la mafia. Esprimo alla signora Rita Dalla Chiesa la mia solidarietà, comprendendo il suo stato d'animo, e la invito ad un incontro chiarificatore unendomi alle scuse per questo odioso malinteso montato ad arte".
I fatti, pare, non siano proprio andati in questo modo. Secondo chi ha montato il filmato promozionale il fotografo Salvatore Lanotte "in fase di montaggio, senza che il sindaco ne fosse informato, ho aggiunto delle immagini estrapolate dalla recita di un anno e mezzo prima l'intervento del secondo personaggio che invitava tutti i cittadini a partecipare in Piazza dalla Chiesa. Mi rammarico con il sindaco Lodispoto per il problema che involontariamente gli ho creato e mi scuso anche con Rita dalla Chiesa se, non volendo, ho urtato la sua sensibilità. Tengo a ribadire che il tutto è stato fatto da parte mia con estrema leggerezza, forse anche troppa». In sintesi si tratta dello spezzone di una recita in vernacolo salinaro risalente al 2018 in cui il primo cittadino era stato coinvolto. Il montatore ha pensato di tagliarla e unirla come chiusura dello spot per la festa del 31 dicembre sera senza che ci fossro allusioni alla mafia né alla memoria del generale Carlo Alberto dalla Chiesa ucciso proprio in un agguato mafioso a Palermo nel 1982.
Immediata è stata la risposta di Lodispoto: "Mi rendo conto che si tratta di un attacco volgare, pretestuoso e completamente falso che tende a colpire, più che la mia persona, il Governatore Michele Emiliano nell'imminenza delle elezioni Regionali ormai vicine. Al riguardo però mi corre l'obbligo di precisare quanto segue: le immagini in cui compaio in quello spot sono state estrapolate da una recita umoristica in vernacolo cui ho preso parte oltre un anno e mezzo fa, in cui ho interpretato la parte di un vecchio siciliano e dove il mio personaggio non faceva alcun riferimento, diretto o indiretto, a un fenomeno rivoltante come la mafia. A quelle immagini ne sono state poi aggiunte altre, senza che io ne fossi minimamente al corrente. Voglio ricordare che lo spot per reclamizzare il party di Capodanno non è stato commissionato dal Comune ed è stato realizzato a titolo gratuito da una agenzia di produzione audiovisivi in maniera del tutto autonoma. Il fatto che la location dell'evento sia stata nella piazza intitolata al Generale Carlo Alberto dalla Chiesa è solo una coincidenza, evidenziata in modo capzioso da chi soffia su becere polemiche a scopo esclusivamente elettorale. Mi sconcerta la povertà di contenuti di una politica basata solo sulla volontà di infangare gli avversari e resto basito per queste polemiche pretestuose e fondate sul nulla. Purtroppo alcuni esponenti locali di Fratelli d'Italia, pur di darsi visibilità sul territorio, non sono nuovi a trovate estemporanee per attaccare la nostra amministrazione comunale strumentalizzando eventi del tutto slegati dalla nostra attività: c'è il triste precedente avvenuto in occasione della tragica morte del nostro concittadino Nicola Pizzi a testimoniarlo. Mi riservo la facoltà di tutelare la mia immagine in tutte le sedi perché non ammetto alcun accostamento tra la mia persona e la mafia. Esprimo alla signora Rita Dalla Chiesa la mia solidarietà, comprendendo il suo stato d'animo, e la invito ad un incontro chiarificatore unendomi alle scuse per questo odioso malinteso montato ad arte".