Questione Atisale in consiglio comunale

Il sindaco Marrano: «Tuteleremo crediti e maestranze». Approvati 19 debiti fuori bilancio

mercoledì 22 aprile 2015 19.03
A cura di Giuseppe Capacchione
Si è molto dibattuto ma poco discusso al Consiglio Comunale di Margherita di Savoia. Il clima fra le parti era a dir poco teso. L'ordine del giorno si è basato su tre punti fondamentali: istituzione osservatorio permanente sulla vertenza Atisale Spa e sulle problematiche connesse alle Salina; affidamento servizio delle attività di accertamento e recupero evasione delle entrate tributarie ed extra tributarie; approvazione di 19 debiti fuori bilancio. La miccia che ha accesso gli animi, prima di iniziare la discussione degli accapi, è stata rappresentata da due comunicazioni riguardanti l'ampliamento e la gestione del Cimitero comunale, avanzata dal consigliere Grazia Galiotta, e la provenienza di 60.000 euro da utilizzare per la manutenzione degli immobili pubblici, presentata dal consigliere Antonella Cusmai. Per entrambe le richieste i consiglieri in causa hanno definito insoddisfacenti le risposte ricevute. Un consiglio che ha chiesto un piccolo sforzo fisico ai cittadini presenti a causa della mancanza delle sedie, gesto che magari non è previsto da nessuna legge ma appartiene al buon senso. Un altro tratto da riscontrare è la scarsa presenza della popolazione perché non informata sulla seduta, basti vedere l'Albo Pretorio e non si trova nessuna comunicazione in merito. Il prima punto posto all'ordine del giorno ha portato con se un grosso carico di polemiche. La formazione di un osservatorio permanente che vigilasse sullo svolgimento della vicenda Atisale, è stata avanzata dal gruppo di opposizione formato da Antonella Cusmai, Ruggiero Piccolo, Domenico Lodispoto, Vincenzo De Pietro, Grazia Galiotta, Spera Carmen. Proprio il consigliere Antonella Cusmai ha sollevato la questione, dicendo che l'osservatorio può essere costituito senza alcun problema e senza chiedere alcun parere, sulla base dell'esperienza fatta con l'osservatorio Rifiuti 0. Quindi, «se non lo si vuole, si deve avere il coraggio di ammetterlo». L'assessore alle attività produttive Michele Damato ha replicato, dicendo che sarebbe più consono «creare un tavolo di concertazione che all'occorrenza può essere allargato ai capigruppo». Un'idea che non è affatto dispiaciuta al consigliere Ruggiero Piccolo che ha proposto di «modificare il nome da osservatorio a tavolo di concertazione e approvarlo seduta stante». Questa proposta, benché sia stata votata, ricevendo 6 voti favorevoli e 9 voti contrari, non è stata opportuna secondo il vicesindaco Angela Cristiano, «perché quando ci sono un giudice e un commissario che monitorano una situazione come il caso Atisale, nessuno può incidere sul loro operato. Quello dell'osservatorio è solo un vessillo per strumentalizzare i lavoratori visto l'imminente inizio dalla campagna elettorale». Quegli stessi lavoratori che pare siano al centro dell'agire di tutti i componenti del consiglio comunale, come dimostra il consigliere Domenico Lodispoto che ha presentato l'istanza di ascolto avanzata da 70 operai. Il Sindaco Paolo Marrano, in merito alla Salina, ha fermamente affermato: «io con tutte le mie forze mi sto muovendo per portare il Comune di Margherita di Savoia nel Cda, consiglio di amministrazione, della nuova società che si formerà. Lotterò con tutte le mie forze per non privare di 1 euro le casse comunali e lotterò con tutte le mie forze per tutelare le maestranze». Il primo cittadino ha puntualizzato che non può dire pubblicamente tutti i tratti della vicenda altrimenti sarebbe come fare l'assist vincente alla controparte. Sullo stesso argomento torna il vicesindaco, affermando: «l'avvocato Paolo Bordi, nominato per tutelare gli interessi del Comune, non può enunciare pubblicamente la sua strategia». L'accapo riguardante l'esternalizzazione della riscossione dei tributi ha creato altre incomprensioni. La discussione, se così può essere definita, ha riguardato la necessità di affidare questo ruolo a una ditta esterna se poi ci sono salinari, ritenuti validi, come «i lavoratori in mobilità dell'ex Puglia Sali», come ha detto il consigliere Carlo Ronzino. L'assessore all'ambiente Leonardo Lamonaca ha ribattuto, affermando: «non è una esternalizzazione ma un affidamento di durata massima di 3 anni. Ovviamente, se si finisce prima, l'azienda va via prima». La stessa linea sposa il dott. Martino Mignogna, responsabile dell'ufficio tributi del Comune, che ha afaffermato: «la gestione ordinaria dei tributi resta al Comune, l'azienda darà una mano all'ufficio impossibilitato dalla carenza di personale». Argomento pungente sono i debiti fuori bilancio, che, secondo quanto afferma Angela Cristiano, «sono stati contratti dalle precedenti amministrazioni senza un impegno economico per loro. Questi sono frutto della mala gestione del passato che appositamente non costituiva in giudizio debiti contratti per aiutare non certo i cittadini che ora sono costretti a pagarli. L'unico debito riconosciuto è stato quello nei confronti degli eredi della famiglia Distaso perché c'è stato l'atto di indirizzo del politico. Se non c'è l'atto di indirizzo del politico il debito non viene riconosciuto. La politica ha contratto i debiti». I 19 debiti fuori bilancio sono stati approvati soltanto dalla giunta comunale più i due consiglieri comunali Monica Russo e Ippolito Vincenzo, più il presidente del consiglio comunale Raffaele Rutigliano, perché i consiglieri Antonella Cusmai, Ruggiero Piccolo, Domenico Lodispoto, Vincenzo De Pietro, Grazia Galeotta hanno abbandonato l'aula consiliare ritenendo che «gli argomenti proposti stanno a cuore soltanto ad un partito in vista delle elezioni regionali». Inoltre, si impegnano «a disertare le prossime convocazioni così da poter prendere da soli le vostre decisioni. Il nostro compito è soltanto quello di alzare la mano e accettare ciò che decidete».