Puglia, raddoppiano le famiglie in povertà: l'analisi
Coldiretti: «Con la crisi tante persone sono costrette a far ricorso alle mense molto più frequentemente»
venerdì 17 giugno 2022
«Raddoppia il numero delle famiglie in povertà sul territorio pugliese, passando in un anno da 290 mila a 440 mila, a causa della crisi scatenata dalla guerra in Ucraina, l'aumento dei prezzi e i rincari delle bollette energetiche, a partire da gas e luce» a lanciare l'allarme è stata la Coldiretti, alla luce di un'analisi dei nuovi dati Istat.
L'indice di povertà raggiunto dalla Regione è nel 2021 del 27.5% (18.1% è stato quello del 2020): «Con la crisi tante persone sono state costrette a far ricorso alle mense molto più frequentemente Fra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come anche molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia. Persone e famiglie che mai prima d'ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche» ha sottolineato l'associazione.
Poi i membri hanno concluso: «Tra le categorie più deboli in Puglia si contano oltre 30 mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno bisogno di essere assistiti e sono a forte rischio di povertà anche educativa e di dispersione scolastica, ma anche gli anziani a basso reddito. Circa un terzo è rappresentato da uomini e donne con più di 65 anni, che non possono pagarsi un pasto completo o le bollette di luce e riscaldamento».
L'indice di povertà raggiunto dalla Regione è nel 2021 del 27.5% (18.1% è stato quello del 2020): «Con la crisi tante persone sono state costrette a far ricorso alle mense molto più frequentemente Fra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come anche molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia. Persone e famiglie che mai prima d'ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche» ha sottolineato l'associazione.
Poi i membri hanno concluso: «Tra le categorie più deboli in Puglia si contano oltre 30 mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno bisogno di essere assistiti e sono a forte rischio di povertà anche educativa e di dispersione scolastica, ma anche gli anziani a basso reddito. Circa un terzo è rappresentato da uomini e donne con più di 65 anni, che non possono pagarsi un pasto completo o le bollette di luce e riscaldamento».