Protocollo d'intesa con Atisale e Terme, Lodispoto: «Il Garante ci ha dato ragione»
«La nostra è l'unica amministrazione in cento anni ad aver compiuto passi in avanti verso la liberalizzazione»
sabato 4 febbraio 2023
15.24
Nel corso di una conferenza stampa aperta alla cittadinanza e trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook del Comune, il sindaco di Margherita di Savoia Bernardo Lodispoto ha illustrato i contenuti delle determinazioni assunte dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato in merito al protocollo d'intesa sottoscritto nel 2022 tra il Comune di Margherita di Savoia con le società Atisale e Terme di Margherita di Savoia. L'accordo fu al centro di una segnalazione all'autorità, che attraverso il parere espresso ha confermato la legittimità delle scelte compiute dall'amministrazione comunale salinara.
Dopo un excursus storico sulle varie tappe del lungo percorso attinente all'utilizzo di fanghi ed acque madri della salina, iniziato oltre un secolo fa - nel 1922 . e che soprattutto negli ultimi trent'anni ha caratterizzato il dibattito politico in città, il sindaco Lodispoto ha ribadito i termini del protocollo d'intesa, ratificato con due distinte delibere di consiglio comunale, in base al quale si prevede la cessione di 100mila litri di acque madri e di 16imila ettolitri di fanghi all'anno all'ente locale affinché funga da intermediario per rendere accessibili tali risorse a imprenditori privati.
L'Autorità garante della concorrenza e del mercato, nel confermare il parere già espresso al riguardo nell'ottobre 2009 con cui auspicava la modifica delle concessioni a quel tempo vigenti in modo da assicurare l'accesso alle materie prime ad una pluralità di operatori, nella riunione del 26 gennaio scorso ha riscontrato «che non risultano allo stato emergere elementi di fatto e di diritto sufficienti a giustificare ulteriori accertamenti» e affermato inoltre che il protocollo d'intesa sottoscritto dal Comune con Atisale e Terme di Margherita di Savoia «è rispondente all'obiettivo di rendere disponibili a terzi le materie prime in questione per un utilizzo cosmetico dermatologico».
Il sindaco Lodispoto ha ripercorso le vicende degli ultimi mesi: «Non abbiamo mai risposto agli attacchi politici, alle provocazioni strumentali e in qualche caso anche alle denigrazioni gratuite che ci sono state rivolte: abbiamo sospeso l'iter, come era giusto fare in attesa del pronunciamento del Garante, ed ora che è stata riconosciuta la piena legittimità del nostro operato, mosso soltanto dalla tutela di un interesse pubblico, procederemo con gli ulteriori adempimenti che prevedono procedure particolarmente complesse e che speriamo di poter condurre a termine entro la fine del nostro mandato. Quello che volevamo era far sì che il Comune di Margherita di Savoia potesse diventare un intermediario e un punto di riferimento verso quegli imprenditori che possono essere interessati al prelievo e al successivo utilizzo di fanghi ed acque madri per un uso diverso da quello terapeutico. Auspico inoltre che il disegno di legge sulla libera concorrenza possa ben presto diventare legge dello Stato per aprire ulteriori spazi sul fronte della liberalizzazione. Ma mi sia consentito sottolineare che la nostra è stata l'unica amministrazione comunale, in oltre cento anni di storia, ad aver compiuto passi decisivi verso la liberalizzazione di fanghi ed acque madri!».
Dopo un excursus storico sulle varie tappe del lungo percorso attinente all'utilizzo di fanghi ed acque madri della salina, iniziato oltre un secolo fa - nel 1922 . e che soprattutto negli ultimi trent'anni ha caratterizzato il dibattito politico in città, il sindaco Lodispoto ha ribadito i termini del protocollo d'intesa, ratificato con due distinte delibere di consiglio comunale, in base al quale si prevede la cessione di 100mila litri di acque madri e di 16imila ettolitri di fanghi all'anno all'ente locale affinché funga da intermediario per rendere accessibili tali risorse a imprenditori privati.
L'Autorità garante della concorrenza e del mercato, nel confermare il parere già espresso al riguardo nell'ottobre 2009 con cui auspicava la modifica delle concessioni a quel tempo vigenti in modo da assicurare l'accesso alle materie prime ad una pluralità di operatori, nella riunione del 26 gennaio scorso ha riscontrato «che non risultano allo stato emergere elementi di fatto e di diritto sufficienti a giustificare ulteriori accertamenti» e affermato inoltre che il protocollo d'intesa sottoscritto dal Comune con Atisale e Terme di Margherita di Savoia «è rispondente all'obiettivo di rendere disponibili a terzi le materie prime in questione per un utilizzo cosmetico dermatologico».
Il sindaco Lodispoto ha ripercorso le vicende degli ultimi mesi: «Non abbiamo mai risposto agli attacchi politici, alle provocazioni strumentali e in qualche caso anche alle denigrazioni gratuite che ci sono state rivolte: abbiamo sospeso l'iter, come era giusto fare in attesa del pronunciamento del Garante, ed ora che è stata riconosciuta la piena legittimità del nostro operato, mosso soltanto dalla tutela di un interesse pubblico, procederemo con gli ulteriori adempimenti che prevedono procedure particolarmente complesse e che speriamo di poter condurre a termine entro la fine del nostro mandato. Quello che volevamo era far sì che il Comune di Margherita di Savoia potesse diventare un intermediario e un punto di riferimento verso quegli imprenditori che possono essere interessati al prelievo e al successivo utilizzo di fanghi ed acque madri per un uso diverso da quello terapeutico. Auspico inoltre che il disegno di legge sulla libera concorrenza possa ben presto diventare legge dello Stato per aprire ulteriori spazi sul fronte della liberalizzazione. Ma mi sia consentito sottolineare che la nostra è stata l'unica amministrazione comunale, in oltre cento anni di storia, ad aver compiuto passi decisivi verso la liberalizzazione di fanghi ed acque madri!».