Prodotti artigianali, al SS Salvatore di scena la solidarietà
Esposizione di manufatti realizzati in Africa della missionaria Dipace
domenica 25 ottobre 2015
9.16
«Non c'è santuario più bello di quello della sofferenza. Non c'è altare più bello dell'umanità di questi popoli». Parole di vita vissuta che nascono dall'esperienza missionaria di Concetta Dipace, responsabile delle missioni in Africa svolte dall'associazione Maria Regina dei Cuori. «Nel 2010 - afferma la responsabile - a seguito dalle morte di mio figlio ho compiuto la mia prima esperienza missionaria in Malawi, incontrando gente con grandi problematiche ma con altrettanto grande gioia. La vita sociale di questi popoli è basata su valori fondanti come solidarietà e condivisione. Grazie all'incontro con padri monfortiani e suore è nata l'iniziativa di sostenere le adozioni a distanza. In posti come il Malawi la mortalità sia di adulti che infantile è elevata. Basti pensare che la vita media di un uomo è di 45 anni, comportando in questo modo un alto numero di bambini orfani. Una delle piaghe che affligge questi popoli è l'HIV. Il virus si è diffuso soprattutto in passato, quando a causa della dittatura non è stato possibile compiere alcuna opera di prevenzione, oltre alla mancanza di strutture sanitarie. Nel 1985 col crollo della dittatura - di Hastings Kamuzu Banda - ci si è trovati davanti a questo grande problema. Grazie all'opera dell'ospedale dei padri monfortiani e dei volontari della Comunità di Sant'Egidio è stato possibile dare medicinali a questa gente e permette alla mamme di non trasmette il virus dell'HIV ai propri figli».
A Margherita di Savoia si da' spazio alla solidarietà con una esposizione nella parrocchia del Santissimo Salvatore di opere tipiche del posto, fatte da artigiani locali. «Questi manufatti - continua Concetta Dipace - sono realizzati interamente con materiali e colori naturali. Utilizzato, ad esempio, è il legno del cedro del monte Malange - che sta per diventare patrimonio dell'Unesco - o le bucce di banana per realizzare fogli e bigliettini». Un'arte che racconta la vita quotidiana, come un basso rilievo che racconta gli anni dello sviluppo dell'HIV. L'opera di artigianato si divide in due parti che illustrano cosa sarebbe accaduto se i malati si fossero affidati alla stregoneria e cosa invece se si fossero affidati a Dio e quindi alle cure dei missionari. «L'associazione ha sede a Trinitapoli - come afferma la responsabile - ed è formata da laici consacrati. Abbiamo realizzato 12 pozzi - cioè fondi economici - utili a dispensare i beni di prima necessità. L'opera è sotto la direzione di padre Giorgio Gamba. Per ogni villaggio c'è un massimo di adozioni, così da dare la possibilità ai bambini di più villaggi di condurre una vita dignitosa».
A Margherita di Savoia si da' spazio alla solidarietà con una esposizione nella parrocchia del Santissimo Salvatore di opere tipiche del posto, fatte da artigiani locali. «Questi manufatti - continua Concetta Dipace - sono realizzati interamente con materiali e colori naturali. Utilizzato, ad esempio, è il legno del cedro del monte Malange - che sta per diventare patrimonio dell'Unesco - o le bucce di banana per realizzare fogli e bigliettini». Un'arte che racconta la vita quotidiana, come un basso rilievo che racconta gli anni dello sviluppo dell'HIV. L'opera di artigianato si divide in due parti che illustrano cosa sarebbe accaduto se i malati si fossero affidati alla stregoneria e cosa invece se si fossero affidati a Dio e quindi alle cure dei missionari. «L'associazione ha sede a Trinitapoli - come afferma la responsabile - ed è formata da laici consacrati. Abbiamo realizzato 12 pozzi - cioè fondi economici - utili a dispensare i beni di prima necessità. L'opera è sotto la direzione di padre Giorgio Gamba. Per ogni villaggio c'è un massimo di adozioni, così da dare la possibilità ai bambini di più villaggi di condurre una vita dignitosa».