Poche luci in città, non sembra Natale
Si lamentano i negozianti per la mancanza di luminarie. C'è solo la raccolta Asba per la Caritas
domenica 21 dicembre 2014
13.00
Clima natalizio cercasi. Questo è l'appello di molti giovani che, per vivere la magia delle festività imminenti, sono costretti a riversarsi nei paesi vicini. Sembra che la gioia, le luci e l'allegria del Natale stiano bypassando Margherita di Savoia. Basta fare un giro fra le strade della cittadina per riscontrare questa realtà. Il corso principale è spento , le vetrine di quasi tutti i negozi sono prive di decoro, nell'aria non c'è traccia né di canzoni né di musiche natalizie. L'unico simbolo, a indicare che anche a Margherita è festa, è la Natività, organizzata con sculture di sale, posta in piazza Marconi, e poco più avanti qualche striscia di led a tratti funzionante. I cittadini, ovviamente, non chiedono nulla di straordinario, anche perché la causa di tutto questo viene attribuita alla crisi economica che sta colpendo soprattutto loro e le proprie famiglie. Il grido disperato dei commercianti della zona è unanime. Le vendite sono diminuite, anzi dimezzate rispetto allo scorso anno. I saldi nei negozi non stanno portando l'effetto sperato, infatti, sono sempre meno coloro che acquistano un capo d'abbigliamento, un paio di scarpe o un giocattolo. Insomma, le difficoltà economiche hanno smorzato la tradizione del regalo sotto l'albero. Il dato più sconcertante arriva dal mondo alimentare. Sono comuni le lamentele degli esercenti che vedono invenduti i loro alimenti. Stando alle parole di un macellaio della zona: «Ci sono pochi ordini. Solo chi mantiene ancora la tradizione del pranzo di natale o del cenone di capodanno in famiglia, acquista carne -continua- questo ha comportato un abbassamento dei prezzi rendendoli più accessibili a tutti». In difficoltà anche i fruttivendoli: «gli altri anni in questi giorni già si preparava la lista per la cena della vigilia e il pranzo di Natale, quest'anno invece le vendite si sono dimezzate». A quanto pare, secondo le parole di un panettiere del paese, «i due alimenti più consumati sono il pane e la focaccia, mentre frittelle o dolci della tradizioni sono meno venduti, perché oggi si è tornati a fare tutto in casa, pensando di risparmiare". In questo clima tutt'altro che natalizio, l'ASBA, Associazione Stabilimenti Balneari, ha messo a disposizione delle tre associazioni umanitarie presenti nella città, Caritas, UNITALSI e Volontariato Vincenziano, venti quintali di derrate alimentari, comprendenti beni di prima necessità come olio, pasta e biscotti. Come afferma la presidente dell'associazione Patrizia Frontino «è il secondo anno che l'ASBA organizza questa iniziativa a beneficio della Caritas. Infatti, l'associazione è dotata di un fondo cassa utilizzato per acquistare alimenti da devolvere ai meno abbienti». Ascoltando il presidente della Caritas Cittadina Antonio Diella emerge che «le emergenze sono aumentate, in particolar modo si affacciano in cerca di aiuto le famiglie con bambini a carico». Chiaramente, stando sempre alle parole del presidente «questo intervento non può essere risolutivo perché le esigenze sono troppe però è estremamente utile».