Patto educativo per il territorio Bat, "Sulle orme di Papa Francesco"
Il documento sottoscritto tra Prefettura di Barletta Andria Trani le diocesi di Trani e Andria e la Conferenza dei Sindaci della Provincia BAT
venerdì 24 dicembre 2021
La presentazione ufficiale e la firma del documento è avvenuta nella mattinata del 20 dicembre 2021 nella sede del Palazzo del Governo a Barletta: così nasce il Patto Educativo per il territorio della provincia di Barletta Andria Trani, ispirato ai principi del Patto Educativo Globale di Papa Francesco, per promuovere nelle giovani generazioni percorsi educativi e formativi rivolti alla legalità, alla cittadinanza attiva e corretta, al dialogo interculturale ed all'inclusione sociale.
A promuoverlo il Prefetto di Barletta Andria Trani, Maurizio Valiante, i Vescovi delle diocesi di Trani Barletta-Bisceglie, Mons. Leonardo D'Ascenzo, e di Andria, Mons. Luigi Mansi, ed il Presidente della Provincia Bernardo Lodisposto, in rappresentanza della Conferenza di Sindaci.
Nella premessa il documento fa riferimento ad una serie di orizzonti ideali ormai acquisiti e fatti propri da ogni comunità educante e rilanciati dalle istituzioni, da quelle europee, a quelle nazionali e territoriali: il rispetto delle regole e l'educazione alla legalità, quale fondamento delle relazioni umane e della coesione sociale; l'educazione come "fatto sociale" che riguarda tutti in i soggetti chiamati al compito educativo («chiese e altre confessioni religiose, scuole, istituzioni terzo settore, mondo delle associazioni, famiglie, imprese, società civile e cittadini»); promozione di attività pubbliche di sensibilizzazione; promuovere e sostenere sempre di più l'istruzione di qualità e le comunità educanti; centralità della "persona" della "famiglia"; rispetto dell'ambiente come "casa comune", economia al servizio della persona; coinvolgimento delle associazioni di categoria del settore dell'intrattenimento.
Ciò tenendo conto di alcune progettualità di vasto respiro e risorse legislative già poste in essere, tutte tese a garantire e promuovere il rispetto dei diritti umani, dei bambini, ragazzi e giovani (il documento fa riferimento in particolare a: l'Agenda 2030 ONU; alcune strategie dell'Unione Europea; l'articolo 118 della Costituzione; legge n. 59 del 1997, sulla collaborazione tra scuola ed enti locali e il D.lgs del 1998 sul conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato agli enti locali; ed ad altri provvedimenti legislativi per il tempo di pandemia).
Ritenendo - continua il documento - di dovere realizzare iniziative di collaborazione, coordinamento, le parti, facendo riferimento al Patto Educativo Globale di Papa Francesco (lanciato nel settembre 2019, con «l'invito a dialogare sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta e sulla necessità di investire i talenti di tutti, perché ogni cambiamento ha bisogno di un cammino educativo per far maturare una nuova solidarietà universale e una società più accogliente.
Si tratta di «unire gli sforzi in un'ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un'umanità più fraterna»), si impegnano a collaborare per: promuovere la cultura del rispetto; ascoltare la voce dei giovani; promuoverne il protagonismo positivo; sostenere le famiglie; favorire il dialogo interculturale e intergenerazionale; favorire l'inclusione dei soggetti vulnerabili ed emarginati; rafforzare la coscienza sociale e alla partecipazione; incentivare il rispetto e la valorizzazione degli spazi pubblici nelle città.
Il documento ricalca lo stile che dovrà essere assunto per la realizzazione degli obiettivi: «Il presente Patto si basa su un approccio partecipativo, cooperativo e solidale … muovendo dal presupposto che nessuna agenzia educativa possa agire efficacemente se non in sinergia con tutte le altre componenti civili ed istituzionali …… (per) creare alleanza di elevato significato pedagogico/educativo e sociale».
Sono altresì menzionate alcune attività ritenute d'interesse prioritario per il conseguimento degli obiettivi. Inoltre è costituito, presso la Prefettura, il Consiglio di direzione strategico che avrà il compito di coordinamento di quanto via via si vorrà realizzare.
Nota molto importante da tenere presente: «Il patto è aperto all'adesione di tutti i soggetti, pubblici e privati, che ne abbiano interesse». La richiesta di adesione potrà essere inoltrata al seguente indirizzo emali istituzionale: pattoeducativobat.pref_barlettaandriatrani@interno.it.
A promuoverlo il Prefetto di Barletta Andria Trani, Maurizio Valiante, i Vescovi delle diocesi di Trani Barletta-Bisceglie, Mons. Leonardo D'Ascenzo, e di Andria, Mons. Luigi Mansi, ed il Presidente della Provincia Bernardo Lodisposto, in rappresentanza della Conferenza di Sindaci.
Nella premessa il documento fa riferimento ad una serie di orizzonti ideali ormai acquisiti e fatti propri da ogni comunità educante e rilanciati dalle istituzioni, da quelle europee, a quelle nazionali e territoriali: il rispetto delle regole e l'educazione alla legalità, quale fondamento delle relazioni umane e della coesione sociale; l'educazione come "fatto sociale" che riguarda tutti in i soggetti chiamati al compito educativo («chiese e altre confessioni religiose, scuole, istituzioni terzo settore, mondo delle associazioni, famiglie, imprese, società civile e cittadini»); promozione di attività pubbliche di sensibilizzazione; promuovere e sostenere sempre di più l'istruzione di qualità e le comunità educanti; centralità della "persona" della "famiglia"; rispetto dell'ambiente come "casa comune", economia al servizio della persona; coinvolgimento delle associazioni di categoria del settore dell'intrattenimento.
Ciò tenendo conto di alcune progettualità di vasto respiro e risorse legislative già poste in essere, tutte tese a garantire e promuovere il rispetto dei diritti umani, dei bambini, ragazzi e giovani (il documento fa riferimento in particolare a: l'Agenda 2030 ONU; alcune strategie dell'Unione Europea; l'articolo 118 della Costituzione; legge n. 59 del 1997, sulla collaborazione tra scuola ed enti locali e il D.lgs del 1998 sul conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato agli enti locali; ed ad altri provvedimenti legislativi per il tempo di pandemia).
Ritenendo - continua il documento - di dovere realizzare iniziative di collaborazione, coordinamento, le parti, facendo riferimento al Patto Educativo Globale di Papa Francesco (lanciato nel settembre 2019, con «l'invito a dialogare sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta e sulla necessità di investire i talenti di tutti, perché ogni cambiamento ha bisogno di un cammino educativo per far maturare una nuova solidarietà universale e una società più accogliente.
Si tratta di «unire gli sforzi in un'ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un'umanità più fraterna»), si impegnano a collaborare per: promuovere la cultura del rispetto; ascoltare la voce dei giovani; promuoverne il protagonismo positivo; sostenere le famiglie; favorire il dialogo interculturale e intergenerazionale; favorire l'inclusione dei soggetti vulnerabili ed emarginati; rafforzare la coscienza sociale e alla partecipazione; incentivare il rispetto e la valorizzazione degli spazi pubblici nelle città.
Il documento ricalca lo stile che dovrà essere assunto per la realizzazione degli obiettivi: «Il presente Patto si basa su un approccio partecipativo, cooperativo e solidale … muovendo dal presupposto che nessuna agenzia educativa possa agire efficacemente se non in sinergia con tutte le altre componenti civili ed istituzionali …… (per) creare alleanza di elevato significato pedagogico/educativo e sociale».
Sono altresì menzionate alcune attività ritenute d'interesse prioritario per il conseguimento degli obiettivi. Inoltre è costituito, presso la Prefettura, il Consiglio di direzione strategico che avrà il compito di coordinamento di quanto via via si vorrà realizzare.
Nota molto importante da tenere presente: «Il patto è aperto all'adesione di tutti i soggetti, pubblici e privati, che ne abbiano interesse». La richiesta di adesione potrà essere inoltrata al seguente indirizzo emali istituzionale: pattoeducativobat.pref_barlettaandriatrani@interno.it.