Palazzo di Città tra degrado ed incuria
Erba incolta, escrementi e rifiuti lungo i viali. Anfiteatro in stato di abbandono
lunedì 14 dicembre 2015
17.12
Una casa poco accogliente. Se non ci fosse la scritta "Palazzo di Città", difficilmente un forestiero, guardando l'esterno, immaginerebbe che lo stabile in via Duca degli Abruzzi sia la sede comunale di Margherita di Savoia. Non per gusto estetico o perché i salinari come sede vogliano un palazzo rinascimentale, ma semplicemente basta dare uno sguardo all'area circostante per trovare conferma. L'ingresso principale non è il miglior biglietto da visita: ai lati del viale ci sono erba, che dovrebbe essere un prato, e ulivi, uno scenario tipico delle terre di Puglia, se fosse curato costantemente. Tutta l'ampia area è priva di recinzione, quindi è possibile accedere da varie entrate. Dove fino a qualche anno fa c'era il parcheggio comunale, adesso ci sono viali in cemento e grandi aiuole con erba incolta, sacchetti d'immondizia e alberi danneggiati. Ai piedi degli ulivi piantati a ridosso del parcheggio confinante ci sono delle buche con dentro delle tubature scoperte. L'area è diventata un punto in cui portare a spasso il proprio cane e abbandonate i suoi escrementi lungo i viali, infatti, se si vuole arrivare con le scarpe pulite nel Comune, bisogna fare un vero slalom. L'unica zona illuminata, ma comunque poco curata, è l'area in cui vengono parcheggiati i mezzi del comune e dei dipendenti comunali.
Uno scenario non certo da cartolina che si ripete anche nell'anfiteatro comunale alle spalle del Palazzo di Città. Lungo i confini ci sono aiuole che di verde hanno solo i cumuli di palme tagliate e ammucchiate. Davanti all'ingresso non c'è altro che immondizia e seggiolini divelti e gettati nell'erba. Agli angoli della scalinate è possibile trovare ogni tipo di rifiuto ormai indifferenziato: lattine, vaschette in plastica, carte. Nel corridoio dietro al palco ci sono cavi elettrici abbandonati e nella rientranza accanto alla scalinata, che porta al posteggio delle auto della Polizia Municipale, c'è un punto di raccolta in cui è possibile trovare calcinacci, seggiolini e tanta altra immondizia. E non solo. La platea è in stato di totale abbandono: i rifiuti sono più dei sediolini lasciati in segno di perenne memoria, le luci sono state staccate e i cavi tirati e lasciati penzolanti. C'è poco di sicuro e comunque l'accesso è consentito a tutti quei ragazzi che per testimoniare la loro presenza hanno lasciato delle scritte sui muri. Adesso sul palco va di scena il degrado e i salinari sono spettatori paganti di questa tragedia scritta a più mani.
Uno scenario non certo da cartolina che si ripete anche nell'anfiteatro comunale alle spalle del Palazzo di Città. Lungo i confini ci sono aiuole che di verde hanno solo i cumuli di palme tagliate e ammucchiate. Davanti all'ingresso non c'è altro che immondizia e seggiolini divelti e gettati nell'erba. Agli angoli della scalinate è possibile trovare ogni tipo di rifiuto ormai indifferenziato: lattine, vaschette in plastica, carte. Nel corridoio dietro al palco ci sono cavi elettrici abbandonati e nella rientranza accanto alla scalinata, che porta al posteggio delle auto della Polizia Municipale, c'è un punto di raccolta in cui è possibile trovare calcinacci, seggiolini e tanta altra immondizia. E non solo. La platea è in stato di totale abbandono: i rifiuti sono più dei sediolini lasciati in segno di perenne memoria, le luci sono state staccate e i cavi tirati e lasciati penzolanti. C'è poco di sicuro e comunque l'accesso è consentito a tutti quei ragazzi che per testimoniare la loro presenza hanno lasciato delle scritte sui muri. Adesso sul palco va di scena il degrado e i salinari sono spettatori paganti di questa tragedia scritta a più mani.