Opere di mitigazione, Quarta: “Uno spreco che potrebbe tramutarsi in un grosso danno”
La nota stampa di Azione inerente alla messa in sicurezza dal rischio legato al fiume Ofanto
lunedì 11 settembre 2023
10.22
Sul tema delle opere di mitigazione previste a Margherita relativamente al rischio legato al fiume Ofanto riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma di Emanuele Quarta, consigliere comunale di Azione.
«Da tempo si parla di "opere di mitigazione" per la messa in sicurezza del Comune di Margherita di Savoia dal rischio legato al "fiume Ofanto". Ne avevo discusso anch'io in campagna elettorale e ora si prospetta la realizzazione di un'opera che potrebbe rivelarsi un disastro, nonché uno spreco colossale di denaro pubblico.
Esaminando gli atti preparati dal Responsabile dell'Ufficio Tecnico Comunale per la realizzazione di tali "opere di mitigazione del rischio idrogeologico", si individuano sei progetti. Questi sono stati affidati attraverso una discutibile trattativa privata e presentano una lunga serie di anomalie che ne metterebbero in discussione la legittimità.
Da un'analisi preliminare degli atti, emerge che le opere previste comporterebbero una grave alterazione di ampie aree a sud del Comune, compresi tratti importanti della viabilità provinciale. Vi è inoltre il progetto di costruire un argine che, attraversando numerose proprietà private, avrebbe l'obiettivo di difendere una specifica zona agricola. Ciò potrebbe incrementare il rischio di allagamenti a discapito di molte aziende agricole e di trasformazione presenti nella zona tra il fiume Ofanto e l'argine previsto.
Una preoccupazione addizionale riguarda l'impianto depurativo che serve il Comune di Margherita di Savoia. Secondo quanto affermato dai progettisti e da AQP S.p.A., in caso di esondazione del fiume Ofanto, questo impianto rischierebbe di essere sommerso, con gravi conseguenze, analoghe a quelle verificatesi in Emilia-Romagna a seguito delle recenti alluvioni.
È altresì problematica la previsione di sopraelevare un segmento della SP 5. Questo intervento potrebbe causare l'isolamento di diverse aree agricole e creare un rialzo artificiale sulla strada, potenzialmente pericoloso per la circolazione e per i proprietari dei terreni adiacenti.
È inoltre da notare che un ricorso è attualmente pendente presso il TAR Puglia. Uno dei proprietari delle aree interessate ha sollevato diverse presunte irregolarità riguardo ai progetti approvati dal Comune, sottolineando che la procedura di espropriazione avrebbe dovuto precedere l'approvazione dei progetti esecutivi, in modo da permettere osservazioni da parte degli interessati.
Nonostante ciò, e nonostante il ricorso pendente, l'Amministrazione ha proceduto con la gara d'appalto tramite la Centrale di committenza della Provincia BAT.
È difficile comprendere la decisione dell'Amministrazione di avviare la procedura di affidamento dei lavori, dato il contenzioso in corso. Se questo dovesse causare ritardi, l'impresa aggiudicataria avrebbe il diritto di chiedere un risarcimento per i danni subiti.
Considerando quanto sopra, le opere previste sembrano non solo dannose, ma anche superflue, alla luce delle misure già proposte dalla Provincia BAT per la messa in sicurezza del fiume Ofanto. Queste misure, volte a eliminare completamente il rischio idraulico per l'intero comprensorio, sono in parte già state realizzate e in parte hanno già una progettazione approvata.
È davvero incomprensibile perché l'Amministrazione comunale intenda utilizzare circa 5 milioni di euro di fondi pubblici per opere che potrebbero rivelarsi inutili e dannose per un vasto territorio produttivo. Infatti, esiste un progetto complessivo di messa in sicurezza dell'area attraversata dal fiume Ofanto, da Canosa di Puglia a Margherita di Savoia. Alcune di queste opere sono già state completate e potrebbero beneficiare delle risorse già disponibili, senza alterare l'attuale assetto del territorio.
In conclusione, ci troviamo di fronte a un'incomprensione che potrebbe rivelarsi dannosa per i cittadini e rappresentare uno spreco di risorse cruciali per un'area che necessita di una pianificazione attenta e coordinata».
«Da tempo si parla di "opere di mitigazione" per la messa in sicurezza del Comune di Margherita di Savoia dal rischio legato al "fiume Ofanto". Ne avevo discusso anch'io in campagna elettorale e ora si prospetta la realizzazione di un'opera che potrebbe rivelarsi un disastro, nonché uno spreco colossale di denaro pubblico.
Esaminando gli atti preparati dal Responsabile dell'Ufficio Tecnico Comunale per la realizzazione di tali "opere di mitigazione del rischio idrogeologico", si individuano sei progetti. Questi sono stati affidati attraverso una discutibile trattativa privata e presentano una lunga serie di anomalie che ne metterebbero in discussione la legittimità.
Da un'analisi preliminare degli atti, emerge che le opere previste comporterebbero una grave alterazione di ampie aree a sud del Comune, compresi tratti importanti della viabilità provinciale. Vi è inoltre il progetto di costruire un argine che, attraversando numerose proprietà private, avrebbe l'obiettivo di difendere una specifica zona agricola. Ciò potrebbe incrementare il rischio di allagamenti a discapito di molte aziende agricole e di trasformazione presenti nella zona tra il fiume Ofanto e l'argine previsto.
Una preoccupazione addizionale riguarda l'impianto depurativo che serve il Comune di Margherita di Savoia. Secondo quanto affermato dai progettisti e da AQP S.p.A., in caso di esondazione del fiume Ofanto, questo impianto rischierebbe di essere sommerso, con gravi conseguenze, analoghe a quelle verificatesi in Emilia-Romagna a seguito delle recenti alluvioni.
È altresì problematica la previsione di sopraelevare un segmento della SP 5. Questo intervento potrebbe causare l'isolamento di diverse aree agricole e creare un rialzo artificiale sulla strada, potenzialmente pericoloso per la circolazione e per i proprietari dei terreni adiacenti.
È inoltre da notare che un ricorso è attualmente pendente presso il TAR Puglia. Uno dei proprietari delle aree interessate ha sollevato diverse presunte irregolarità riguardo ai progetti approvati dal Comune, sottolineando che la procedura di espropriazione avrebbe dovuto precedere l'approvazione dei progetti esecutivi, in modo da permettere osservazioni da parte degli interessati.
Nonostante ciò, e nonostante il ricorso pendente, l'Amministrazione ha proceduto con la gara d'appalto tramite la Centrale di committenza della Provincia BAT.
È difficile comprendere la decisione dell'Amministrazione di avviare la procedura di affidamento dei lavori, dato il contenzioso in corso. Se questo dovesse causare ritardi, l'impresa aggiudicataria avrebbe il diritto di chiedere un risarcimento per i danni subiti.
Considerando quanto sopra, le opere previste sembrano non solo dannose, ma anche superflue, alla luce delle misure già proposte dalla Provincia BAT per la messa in sicurezza del fiume Ofanto. Queste misure, volte a eliminare completamente il rischio idraulico per l'intero comprensorio, sono in parte già state realizzate e in parte hanno già una progettazione approvata.
È davvero incomprensibile perché l'Amministrazione comunale intenda utilizzare circa 5 milioni di euro di fondi pubblici per opere che potrebbero rivelarsi inutili e dannose per un vasto territorio produttivo. Infatti, esiste un progetto complessivo di messa in sicurezza dell'area attraversata dal fiume Ofanto, da Canosa di Puglia a Margherita di Savoia. Alcune di queste opere sono già state completate e potrebbero beneficiare delle risorse già disponibili, senza alterare l'attuale assetto del territorio.
In conclusione, ci troviamo di fronte a un'incomprensione che potrebbe rivelarsi dannosa per i cittadini e rappresentare uno spreco di risorse cruciali per un'area che necessita di una pianificazione attenta e coordinata».