Omicidio Palmitessa, indaga la Dda di Bari
Cugino di Giuseppe Lafranceschina freddato a Trinitapoli
mercoledì 21 aprile 2021
12.35
Sta indagando anche la Direzione distrettuale antimafia di Bari sull'omicidio di Antonio Palmitessa, il 26enne ferito da diversi colpi di arma da fuoco all'addome in pieno centro a Margherita di Savoia. La vittima, infatti, è cugino di primo grado di Giuseppe Lafranceschina il 43enne freddato per strada a Trinitapoli il 3 giugno del 2020 mentre era in sella a una bicicletta a pedalata assistita. Lafranceschina era affiliato al clan Carbone - Gallone da sempre contrapposto ai De Rosa - Miccoli per il controllo dei traffici illeciti sul territorio. I due episodi non sembra siano collegati, ma tanto basta per capire lo spessore criminale del ragazzo che si stava affermando nello scacchiere della criminalità del territorio. I carabinieri stanno indagando per comprendere chi abbia ucciso Palmitessa, anche lui di origini casaline, e come. Se colpito a volo da un mezzo in movimento, pratica ormai consolidata sul territorio, oppure in un altro modo. I militari stanno esaminando i filmati delle telecamere degli impianti di videosorveglianza delle attività circostanti al luogo dell'omicidio. Il 26enne dopo il ferimento, avvenuto in piazza Libertà alle 18 circa, ha percorso diversi metri a piedi per poi accasciarsi nella vicina piazza Marconi. Soccorso dal personale medico del 118 di Margherita, è morto all'ospedale "Bonomo" di Andria. Chi ha agito nevidentemente lo ha fatto con l'intenzione di ucciderlo, colpendolo non agli arti, ma a un'altezza e in un punto che non gli avrebbero lasciato scampo. Da svelare c'è anche il motivo dell'agguato. Palmitessa lo scorso febbraio era stato arrestato dai carabinieri a Barletta per la gambizzazione di un 21enne, avvenuta il 20 dicembre del 2019 in una spedizione punitiva in piazza Castello, che a sua volta lo aveva aggredito davanti a un locale nella cittadina del sale.