Don Matteo Martire cappellano per l’apostolato del Mare di Margherita di Savoia
Le nomine dell’Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, Mons. Leonardo D’Ascenzo
domenica 2 agosto 2020
In data 28 luglio 2020, con un decreto l'Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, Mons. Leonardo D'Ascenzo, ha nominato i cappellani per l'apostolato del Mare: Mauro Sarni per la zona pastorale di Trani, Francesco Fruscio per la zona pastorale di Barletta, Antonio Antifora per la zona pastorale di Bisceglie, Matteo Martire per la zona pastorale di Margherita di Savoia.
A coordinarli sarà il Can. Mauro Sarni.
I cappellani per l'apostolato del mare hanno il compito di offrire assistenza spirituale e materiale a tanti marittimi, pescatori e alle loro famiglie.
Papa Francesco il 27 giugno 2019 ha incontrato in udienza i cappellani e volontari dell'apostolato del mare, ai quali ha rivolto un discorso, di cui si propone un passaggio: «vi è stata affidata la missione di essere presenti per portare la Buona Novella del Signore, nel composito e multiforme mondo marittimo. Le vostre visite giornaliere alle navi vi permettono di incontrare la gente del mare nella loro realtà concreta, a volte serena, a volte inquieta, a volte angosciante.
Allora, con compassione e discrezione, date loro la possibilità di aprire il cuore, e questa è la prima cosa, molto preziosa, soprattutto per persone che hanno ben poche occasioni di farlo. Il vostro servizio ai marinai e ai pescatori è anzitutto quello di ascoltarli, ascoltare le loro preoccupazioni materiali e spirituali».
A coordinarli sarà il Can. Mauro Sarni.
I cappellani per l'apostolato del mare hanno il compito di offrire assistenza spirituale e materiale a tanti marittimi, pescatori e alle loro famiglie.
Papa Francesco il 27 giugno 2019 ha incontrato in udienza i cappellani e volontari dell'apostolato del mare, ai quali ha rivolto un discorso, di cui si propone un passaggio: «vi è stata affidata la missione di essere presenti per portare la Buona Novella del Signore, nel composito e multiforme mondo marittimo. Le vostre visite giornaliere alle navi vi permettono di incontrare la gente del mare nella loro realtà concreta, a volte serena, a volte inquieta, a volte angosciante.
Allora, con compassione e discrezione, date loro la possibilità di aprire il cuore, e questa è la prima cosa, molto preziosa, soprattutto per persone che hanno ben poche occasioni di farlo. Il vostro servizio ai marinai e ai pescatori è anzitutto quello di ascoltarli, ascoltare le loro preoccupazioni materiali e spirituali».