Macello svenduto e abbandonato. Comune perde un bene e non guadagna nulla
Ceduto a 1 euro a privati. Pezzo di storia in cambio di servizi mai realizzati
venerdì 4 marzo 2016
11.35
È stato fatto un macello. E non si sbaglia ad affermare che il Comune, oltre ad aver perso un bene, stia ancora aspettando dei servizi promessi 6 anni fa. Siamo a Margherita di Savoia, dove un macello risalente 1900 è stato regalato a privati con la promessa di creare dei servizi che avrebbero portato dei benefici all'economia della città. L'unico beneficio, fin'ora, è di chi ha comprato lo stabile a 1 euro per poi abbandonarlo. Trovare conferma non è difficile e per entrare basta recarsi nel parcheggio delle palazzine di via Barletta, vicino al semaforo, e spostare la retina tagliata da chi, evidentemente, lì dentro ci dorme.
Un viaggio nell'orrore appena si entra nella struttura già esteriormente decadente e che all'interno offre uno scenario da foresta pluviale. Ci sono ancora le porte e i cancelli del tempo e le stanze sono diventate dei dormitori coi muri colmi di muffa, come testimoniano i cartoni, le vaschette in plastica e le bottiglie lasciate sul pavimento. Negli stanzoni ci sono ancora i bracci in ferro con i quali veniva sollevato l'animale attraverso un meccanismo mosso da 2 grandi manovelle, le strutture con i ganci per appendere i capi, il canale di scolo del sangue, il banco su cui venivano selezionate le parti e il posto in cui tenevano le bestie prima di macellarle. Un'opera d'arte architettonica che ancora oggi conserva la sua bellezza ed è uno dei simboli della storia di Margherita di Savoia che viene ripetutamente violentata dai salinari in ragione di benefici inesistenti.
Un viaggio nell'orrore appena si entra nella struttura già esteriormente decadente e che all'interno offre uno scenario da foresta pluviale. Ci sono ancora le porte e i cancelli del tempo e le stanze sono diventate dei dormitori coi muri colmi di muffa, come testimoniano i cartoni, le vaschette in plastica e le bottiglie lasciate sul pavimento. Negli stanzoni ci sono ancora i bracci in ferro con i quali veniva sollevato l'animale attraverso un meccanismo mosso da 2 grandi manovelle, le strutture con i ganci per appendere i capi, il canale di scolo del sangue, il banco su cui venivano selezionate le parti e il posto in cui tenevano le bestie prima di macellarle. Un'opera d'arte architettonica che ancora oggi conserva la sua bellezza ed è uno dei simboli della storia di Margherita di Savoia che viene ripetutamente violentata dai salinari in ragione di benefici inesistenti.