Macello svenduto e abbandonato. Comune perde un bene e non guadagna nulla

Ceduto a 1 euro a privati. Pezzo di storia in cambio di servizi mai realizzati

venerdì 4 marzo 2016 11.35
A cura di Giuseppe Capacchione
È stato fatto un macello. E non si sbaglia ad affermare che il Comune, oltre ad aver perso un bene, stia ancora aspettando dei servizi promessi 6 anni fa. Siamo a Margherita di Savoia, dove un macello risalente 1900 è stato regalato a privati con la promessa di creare dei servizi che avrebbero portato dei benefici all'economia della città. L'unico beneficio, fin'ora, è di chi ha comprato lo stabile a 1 euro per poi abbandonarlo. Trovare conferma non è difficile e per entrare basta recarsi nel parcheggio delle palazzine di via Barletta, vicino al semaforo, e spostare la retina tagliata da chi, evidentemente, lì dentro ci dorme.

Un viaggio nell'orrore appena si entra nella struttura già esteriormente decadente e che all'interno offre uno scenario da foresta pluviale. Ci sono ancora le porte e i cancelli del tempo e le stanze sono diventate dei dormitori coi muri colmi di muffa, come testimoniano i cartoni, le vaschette in plastica e le bottiglie lasciate sul pavimento. Negli stanzoni ci sono ancora i bracci in ferro con i quali veniva sollevato l'animale attraverso un meccanismo mosso da 2 grandi manovelle, le strutture con i ganci per appendere i capi, il canale di scolo del sangue, il banco su cui venivano selezionate le parti e il posto in cui tenevano le bestie prima di macellarle. Un'opera d'arte architettonica che ancora oggi conserva la sua bellezza ed è uno dei simboli della storia di Margherita di Savoia che viene ripetutamente violentata dai salinari in ragione di benefici inesistenti.
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