Lodispoto ribatte a Mennea: «Inutili proclami, sterili petizioni e generiche manifestazioni di intenti»
«Farebbe bene ad occuparsi più di quel che accade nella sua città e a chiarire una volta per tutte la sua collocazione»
lunedì 31 ottobre 2022
12.07
«Apprendo di essere stato oggetto delle esternazioni del consigliere regionale Ruggiero Mennea che, con un furore degno di miglior causa, ha sparso come sua abitudine veleno sulla mia persona e sulle istituzioni che rappresento». Lo ha affermato Bernardo Lodispoto, Sindaco di Margherita di Savoia.
«La mia prima intenzione era quella di ignorare totalmente simili sconclusionate affermazioni ma essendoci alcuni passaggi ai limiti – se non oltre – della diffamazione, che saranno oggetto di ulteriori valutazioni in separata sede, mi vedo costretto a confutare punto per punto le dichiarazioni del consigliere regionale» ha aggiunto.
«Voglio in primo luogo precisare che aver definito "inesistente" il consigliere regionale Mennea si riferisce alla totale mancanza di un qualsivoglia atto da parte sua a tutela del territorio di Margherita di Savoia nel corso dei suoi mandati in consiglio regionale, se non inutili proclami, sterili petizioni e generiche manifestazioni di intenti che hanno prodotto – appunto – risultati inesistenti, a differenza di altri consiglieri regionali (anche del suo stesso partito) che hanno collaborato costantemente con la nostra amministrazione comunale per reperire finanziamenti e misure a sostegno della crescita di Margherita di Savoia. Consiglieri che, forse per invidia o per rancori personali, sono stati a loro volta oggetto di attacchi da parte del collega, evidentemente più propenso a rilasciare giudizi sprezzanti sugli altri che a dare risposte coi fatti» ha rimarcato.
«Il consigliere Mennea mi accusa falsamente di avere insultato gli organizzatori dell'assemblea pubblica organizzata dall'autoproclamato comitato cittadino "Articolo 9": come sarà possibile verificare a chi avrà la bontà di seguire la registrazione della seduta di consiglio comunale di giovedì 27 ottobre io non ho insultato nessuno ma ho solo espresso le mie considerazioni su un incontro che non ha prodotto neppure lo straccio di un'azione concreta ma si è risolto semplicemente in un attacco personale e sguaiato nei confronti del sottoscritto.
Il vero insulto, qualora la circostanza sfugga al consigliere Mennea, arriva proprio dagli organizzatori dell'assemblea, che convocano un incontro sul futuro della Salina senza neppure invitare il Sindaco e l'amministrazione comunale: è la plateale dimostrazione che con quell'incontro non si voleva cercare di individuare soluzioni ma solo muovere un attacco diretto contro la mia persona e contro l'amministrazione» ha spiegato Lodispoto.
«Peraltro nel mio intervento in consiglio comunale ho operato una distinzione fra chi ha partecipato a quell'assemblea in buona fede e chi invece lo ha fatto con il solo scopo di attaccare frontalmente Sindaco ed amministrazione: la compostezza ed il garbo con cui si è svolta la discussione in consiglio comunale, con la costruttiva partecipazione anche da parte dei consiglieri di minoranza, è la più evidente dimostrazione di questo, soprattutto se paragonata al livore che emerge dalle parole di Mennea. Rinnovo quindi il mio appello alle persone che hanno partecipato senza secondi fini a quell'incontro a non farsi manipolare e strumentalizzare da questi venditori di fumo.
È falsa anche la tesi precostituita e ripetitiva del "silenzio assordante", unico leitmotiv che ha caratterizzato l'incontro che ha visto protagonista il consigliere Mennea ed i suoi sodali: come è dimostrato dagli atti, non appena ho fatto rientro da un viaggio all'estero la nostra amministrazione comunale ha prontamente convocato tanto l'azienda quanto le Rsu, ricevendo garanzie da parte dell'amministratore delegato di Atisale che non ci sarebbero stati ulteriori licenziamenti e che l'azienda è disponibile ad affidare la gestione di un asset strategico come il Centro visite al Comune di Margherita di Savoia».
Il Sindaco ha osservato: «Sono lieto che il consigliere Mennea dichiari di non voler condividere nulla con il sottoscritto, anche perché è il sottoscritto che non ha nulla da condividere con un personaggio del genere: farebbe bene Mennea ad occuparsi più di quel che accade nella sua città e a chiarire una volta per tutte la sua collocazione (destra, sinistra o cos'altro?). Sarebbe un gesto dovuto per lo meno nei confronti della comunità politica di cui sostiene di far parte e verso il segretario regionale del Pd Marco Lacarra, che non più tardi di qualche giorno fa gli ha pubblicamente chiesto per chi ha fatto campagna elettorale in occasione delle elezioni dello scorso 25 settembre, senza peraltro ricevere risposte chiare e nette al riguardo ma solo ulteriori invettive.
Per finire, se il consigliere Mennea ha le prove di qualche "scandalo" che riguarda la nostra Provincia può rivolgersi alla magistratura. Se invece, come ritengo, non ne ha farebbe meglio a tornare nel silenzio anziché schizzare fango sugli altri alla ricerca di visibilità e spazi che sazino la sua bulimica fame di potere.
In tutto questo, possiamo dire di aver finalmente compreso la funzione ed il compito del sedicente segretario sezionale del Pd (inesistente) di Margherita di Savoia: quello di riferire e rapportare puntualmente al suo committente politico» ha concluso.
«La mia prima intenzione era quella di ignorare totalmente simili sconclusionate affermazioni ma essendoci alcuni passaggi ai limiti – se non oltre – della diffamazione, che saranno oggetto di ulteriori valutazioni in separata sede, mi vedo costretto a confutare punto per punto le dichiarazioni del consigliere regionale» ha aggiunto.
«Voglio in primo luogo precisare che aver definito "inesistente" il consigliere regionale Mennea si riferisce alla totale mancanza di un qualsivoglia atto da parte sua a tutela del territorio di Margherita di Savoia nel corso dei suoi mandati in consiglio regionale, se non inutili proclami, sterili petizioni e generiche manifestazioni di intenti che hanno prodotto – appunto – risultati inesistenti, a differenza di altri consiglieri regionali (anche del suo stesso partito) che hanno collaborato costantemente con la nostra amministrazione comunale per reperire finanziamenti e misure a sostegno della crescita di Margherita di Savoia. Consiglieri che, forse per invidia o per rancori personali, sono stati a loro volta oggetto di attacchi da parte del collega, evidentemente più propenso a rilasciare giudizi sprezzanti sugli altri che a dare risposte coi fatti» ha rimarcato.
«Il consigliere Mennea mi accusa falsamente di avere insultato gli organizzatori dell'assemblea pubblica organizzata dall'autoproclamato comitato cittadino "Articolo 9": come sarà possibile verificare a chi avrà la bontà di seguire la registrazione della seduta di consiglio comunale di giovedì 27 ottobre io non ho insultato nessuno ma ho solo espresso le mie considerazioni su un incontro che non ha prodotto neppure lo straccio di un'azione concreta ma si è risolto semplicemente in un attacco personale e sguaiato nei confronti del sottoscritto.
Il vero insulto, qualora la circostanza sfugga al consigliere Mennea, arriva proprio dagli organizzatori dell'assemblea, che convocano un incontro sul futuro della Salina senza neppure invitare il Sindaco e l'amministrazione comunale: è la plateale dimostrazione che con quell'incontro non si voleva cercare di individuare soluzioni ma solo muovere un attacco diretto contro la mia persona e contro l'amministrazione» ha spiegato Lodispoto.
«Peraltro nel mio intervento in consiglio comunale ho operato una distinzione fra chi ha partecipato a quell'assemblea in buona fede e chi invece lo ha fatto con il solo scopo di attaccare frontalmente Sindaco ed amministrazione: la compostezza ed il garbo con cui si è svolta la discussione in consiglio comunale, con la costruttiva partecipazione anche da parte dei consiglieri di minoranza, è la più evidente dimostrazione di questo, soprattutto se paragonata al livore che emerge dalle parole di Mennea. Rinnovo quindi il mio appello alle persone che hanno partecipato senza secondi fini a quell'incontro a non farsi manipolare e strumentalizzare da questi venditori di fumo.
È falsa anche la tesi precostituita e ripetitiva del "silenzio assordante", unico leitmotiv che ha caratterizzato l'incontro che ha visto protagonista il consigliere Mennea ed i suoi sodali: come è dimostrato dagli atti, non appena ho fatto rientro da un viaggio all'estero la nostra amministrazione comunale ha prontamente convocato tanto l'azienda quanto le Rsu, ricevendo garanzie da parte dell'amministratore delegato di Atisale che non ci sarebbero stati ulteriori licenziamenti e che l'azienda è disponibile ad affidare la gestione di un asset strategico come il Centro visite al Comune di Margherita di Savoia».
Il Sindaco ha osservato: «Sono lieto che il consigliere Mennea dichiari di non voler condividere nulla con il sottoscritto, anche perché è il sottoscritto che non ha nulla da condividere con un personaggio del genere: farebbe bene Mennea ad occuparsi più di quel che accade nella sua città e a chiarire una volta per tutte la sua collocazione (destra, sinistra o cos'altro?). Sarebbe un gesto dovuto per lo meno nei confronti della comunità politica di cui sostiene di far parte e verso il segretario regionale del Pd Marco Lacarra, che non più tardi di qualche giorno fa gli ha pubblicamente chiesto per chi ha fatto campagna elettorale in occasione delle elezioni dello scorso 25 settembre, senza peraltro ricevere risposte chiare e nette al riguardo ma solo ulteriori invettive.
Per finire, se il consigliere Mennea ha le prove di qualche "scandalo" che riguarda la nostra Provincia può rivolgersi alla magistratura. Se invece, come ritengo, non ne ha farebbe meglio a tornare nel silenzio anziché schizzare fango sugli altri alla ricerca di visibilità e spazi che sazino la sua bulimica fame di potere.
In tutto questo, possiamo dire di aver finalmente compreso la funzione ed il compito del sedicente segretario sezionale del Pd (inesistente) di Margherita di Savoia: quello di riferire e rapportare puntualmente al suo committente politico» ha concluso.