Le attività che restano aperte e quali chiudono a Margherita di Savoia
Lodispoto: «Siamo in prima linea, continuiamo insieme»
giovedì 12 marzo 2020
19.55
Il sindaco di Margherita di Savoia, Bernardo Lodispoto, ha chiarito quali sono le attività che possono restare aperte e quali invece devono restare chiuse sul territorio cittadino in questo periodo di emergenza dato dalla diffusione del Covid-19, comunemente chiamato Coronavirus.
Le attività chiuse al pubblico:
- Bar, pasticcerie, distributori h24, parrucchieri, centri benessere, barbieri, centri estetici, bar situati nelle stazioni di servizio dei distributori di benzina sul territorio comunale. Non sono ammessi ambulanti di nessun tipo. «Ho firmato l'ordinanza di chiusura del cimitero - ha affermato il primo cittadino - perché il gestore non garantiva le misure previste dal decreto ministeriale».
Le attività chiuse al pubblico che potranno effettuare solo servizio di consegna a domicilio:
- Ristoranti e pizzerie anche se «è rigoroso l'utilizzo di mascherine e guanti, oltre al rispetto delle distanza di sicurezza di 1 metro al momento della consegna», ha sottolineato il sindaco.
Le attività aperte al pubblico:
- supermercati, minimarket, alimentari, lavanderie, onoranze funebri, ottici, fotografi, profumerie. Le attività che vendono frutta, verdura e pesce dovranno esporre la merce solo all'interno dei negozi. Carburanti, autolavaggi, ferramenta, rivenditori di materiale elettrico, rivenditori di articoli igienico sanitari, giornalai, farmacie, rivenditori di piccoli animali, attività di vendita di tabacchi. Nel caso di bar tabaccherie, i titolari o gestori dovranno isolare la zona dedicata al bar e rendere accessibile al pubblico solo l'area tabacchi.
«Da questa sera partiranno i controlli non certo perchè vogliamo sanzionare o impedire il libero svolgimento della vita dei cittadini, ma è un obbligo che noi dobbiamo osservare derivato una situazione di gravità come quella che stiamo vivendo - ha chiarito Lodispoto -. La distanza di 1 metro all'interno delle attività che resteranno aperte dovrà essere rispettata non solo nei confronti del rivenditore ma anche fra i clienti stessi. Noi siamo in prima linea con voi cittadini - ha concluso -. Andiamo avanti tutti insieme in ragione del nostro sacrosanto diritto alla salute».
Le attività chiuse al pubblico:
- Bar, pasticcerie, distributori h24, parrucchieri, centri benessere, barbieri, centri estetici, bar situati nelle stazioni di servizio dei distributori di benzina sul territorio comunale. Non sono ammessi ambulanti di nessun tipo. «Ho firmato l'ordinanza di chiusura del cimitero - ha affermato il primo cittadino - perché il gestore non garantiva le misure previste dal decreto ministeriale».
Le attività chiuse al pubblico che potranno effettuare solo servizio di consegna a domicilio:
- Ristoranti e pizzerie anche se «è rigoroso l'utilizzo di mascherine e guanti, oltre al rispetto delle distanza di sicurezza di 1 metro al momento della consegna», ha sottolineato il sindaco.
Le attività aperte al pubblico:
- supermercati, minimarket, alimentari, lavanderie, onoranze funebri, ottici, fotografi, profumerie. Le attività che vendono frutta, verdura e pesce dovranno esporre la merce solo all'interno dei negozi. Carburanti, autolavaggi, ferramenta, rivenditori di materiale elettrico, rivenditori di articoli igienico sanitari, giornalai, farmacie, rivenditori di piccoli animali, attività di vendita di tabacchi. Nel caso di bar tabaccherie, i titolari o gestori dovranno isolare la zona dedicata al bar e rendere accessibile al pubblico solo l'area tabacchi.
«Da questa sera partiranno i controlli non certo perchè vogliamo sanzionare o impedire il libero svolgimento della vita dei cittadini, ma è un obbligo che noi dobbiamo osservare derivato una situazione di gravità come quella che stiamo vivendo - ha chiarito Lodispoto -. La distanza di 1 metro all'interno delle attività che resteranno aperte dovrà essere rispettata non solo nei confronti del rivenditore ma anche fra i clienti stessi. Noi siamo in prima linea con voi cittadini - ha concluso -. Andiamo avanti tutti insieme in ragione del nostro sacrosanto diritto alla salute».