La vera immondizia è la gestione del servizio in 3 anni
Si lavoratori no aumento tasse ma Lamonaca tranquillizza
giovedì 23 giugno 2016
9.47
I lavoratori devono mantenere il loro posto, i cittadini non devono pagare tasse più alte. La fotografia della Sia è questa: un'azienda sull'orlo del fallimento e che chiede a sui soci, cioè i comuni che hanno stipulato un contratto per la nettezza urbana, di aumentare le accise così da incrementare il capitale nelle proprie casse. Chiaramente, l'emergenza non riguarda solo Margherita di Savoia, ma ben altri 8 comuni appartenenti al consorzio Foggia 4, fra cui anche Trinitapoli e San Ferdinando. Insomma, oltre al milione e 600 mila euro che i salinari sborsano, con una media di 130 euro pro capite per un servizio imposto dalla legge, avrebbero dovuto aggiungere altri 500 mila euro. Un problema discusso fra alcune delle forze politiche salinare (Pd, Ncd, Sel e Movimento Schittulli), l'ex assessore Leonardo Lamonaca che ha seguito da vicino la stipulazione del contratto, i lavorato e il sindacalista Nicola di Feo in tutela delle maestranze.
«Bisogna eliminare gli sprechi - afferma di Feo -, iniziando proprio da una dirigenza inutile facilmente sostituibile col personale interno che porrebbe svolgere una attività al posto di chi, venendo dall'esterno, costerebbe di più. Se una nuova azienda può fornire un servizio migliore poco interessa a livello sindacale perché vogliamo tutelate i lavoratori e non lasciarli per strada. Ovviamente, questo è un problema serio per la città e può essere risolto solo col dialogo delle forze politiche, perché riguarda i cittadini che rischierebbero di pagare un servizio molto di più di quanto dovrebbero». A quanto pare il passaggio alla Barsa in sè non è il vero problema, ma ciò che preoccupa i consiglieri di opposizione e i dipendenti sono le ripercussioni negative che questo gesto potrebbe avere sul comune creando, ad esempio, un altro contenzioso con la Sia come quello oneroso aperto con Ecologica Pugliese, la prima azienda che ha dato avvio al porta a porta nel 2013, oppure facendo tagli al personale. Il sindaco Paolo Marrano ha garantito che nulla di tutto questo accadrà, il consigliere comunale Lamonaca ha confermato: «La Barsa non può mai correre il rischio di fallimento come la Sia. Il motivo è molto semplice: mantre l'azienda attuale è privata e quindi ha dei soci che la sostengono, la Barsa è del comune di Barletta, quindi un suo fallimento indicherebbe il fallimento dell'ente comunale, cosa altamente improbabile. Non dimentichiamoci, infine, che la Sia ha solo preso in giro tutti noi, fingendo nelle prime settimane di svolgere un servizio completo con addirittura mezzi per lavare le strade. È passato poco tempo per vedere impiegati mezzi vecchi e rotti per la pulizia di Margherita».
«Bisogna eliminare gli sprechi - afferma di Feo -, iniziando proprio da una dirigenza inutile facilmente sostituibile col personale interno che porrebbe svolgere una attività al posto di chi, venendo dall'esterno, costerebbe di più. Se una nuova azienda può fornire un servizio migliore poco interessa a livello sindacale perché vogliamo tutelate i lavoratori e non lasciarli per strada. Ovviamente, questo è un problema serio per la città e può essere risolto solo col dialogo delle forze politiche, perché riguarda i cittadini che rischierebbero di pagare un servizio molto di più di quanto dovrebbero». A quanto pare il passaggio alla Barsa in sè non è il vero problema, ma ciò che preoccupa i consiglieri di opposizione e i dipendenti sono le ripercussioni negative che questo gesto potrebbe avere sul comune creando, ad esempio, un altro contenzioso con la Sia come quello oneroso aperto con Ecologica Pugliese, la prima azienda che ha dato avvio al porta a porta nel 2013, oppure facendo tagli al personale. Il sindaco Paolo Marrano ha garantito che nulla di tutto questo accadrà, il consigliere comunale Lamonaca ha confermato: «La Barsa non può mai correre il rischio di fallimento come la Sia. Il motivo è molto semplice: mantre l'azienda attuale è privata e quindi ha dei soci che la sostengono, la Barsa è del comune di Barletta, quindi un suo fallimento indicherebbe il fallimento dell'ente comunale, cosa altamente improbabile. Non dimentichiamoci, infine, che la Sia ha solo preso in giro tutti noi, fingendo nelle prime settimane di svolgere un servizio completo con addirittura mezzi per lavare le strade. È passato poco tempo per vedere impiegati mezzi vecchi e rotti per la pulizia di Margherita».