La Regione invita i sindaci ad iniziative per abbassare i costi degli assorbenti
L'invito dell’assessora al Welfare Barone e Anci Puglia
martedì 8 giugno 2021
È stata inviata una nota congiunta dell'Anci Puglia e dell'assessore al Welfare Rosa Barone ai Sindaci e ai Presidenti dei Consigli Comunali sulla cosiddetta 'Tampon tax', in cui si invita a promuovere iniziative di sensibilizzazione per contenere le imposte sui prodotti igienici femminili, in modo da abbassarne i costi.
In particolare nella nota si invitano i Comuni a verificare con le Farmacie Comunali la possibilità di applicare prezzi particolarmente contenuti e promozionali sui prodotti sanitari e igienici femminili ed ogni altra eventuale iniziativa per migliorare la disponibilità e l'educazione all'uso di questi prodotti da parte delle donne ed in particolare delle fasce più svantaggiate, e a sollecitare il Governo ed il Parlamento a prevedere un'immediata riduzione dell'aliquota, attualmente al 22%, per i prodotti igienico-sanitari femminili, per arrivare poi alla totale detassazione dei beni essenziali alla salute ed all'igiene femminile.
"Ringrazio l'ANCI Puglia - dichiara l'assessora Barone - per aver immediatamente accolto la proposta di lanciare una campagna di sensibilizzazione per ridurre i costi degli assorbenti femminili, che non possono e non devono essere considerati un lusso. Una iniziativa già promossa da alcuni Comuni italiani, che ritengo importante estendere a livello regionale. Sarò la prima a farmi portavoce con il Governo e il Parlamento per adottare un provvedimento a livello nazionale, perché non si possono ignorare petizioni e appelli firmati da migliaia di cittadini e cittadine italiane per abolire o quantomeno ridurre la 'tampon tax'. A tutte le donne va garantita la possibilità di avere prodotti igienici adeguati nel periodo mestruale".
"Si tratta di una Importante iniziativa - dichiara il presidente di Anci Puglia Domenico Vitto - che condividiamo con la Regione in tema di pari opportunità, ma anche di diritto alla salute e progresso sociale. Anci Puglia ritiene fondamentale sostenere l'introduzione di regimi di tassazione agevolata per articoli per l'igiene intima femminile, così come per alcuni prodotti per neonati. Si tratta di beni primari imprescindibili, non certo di prodotti di lusso. Il Governo prenda coscienza di questo, intervenendo fattivamente a sostegno di donne e famiglie".
In particolare nella nota si invitano i Comuni a verificare con le Farmacie Comunali la possibilità di applicare prezzi particolarmente contenuti e promozionali sui prodotti sanitari e igienici femminili ed ogni altra eventuale iniziativa per migliorare la disponibilità e l'educazione all'uso di questi prodotti da parte delle donne ed in particolare delle fasce più svantaggiate, e a sollecitare il Governo ed il Parlamento a prevedere un'immediata riduzione dell'aliquota, attualmente al 22%, per i prodotti igienico-sanitari femminili, per arrivare poi alla totale detassazione dei beni essenziali alla salute ed all'igiene femminile.
"Ringrazio l'ANCI Puglia - dichiara l'assessora Barone - per aver immediatamente accolto la proposta di lanciare una campagna di sensibilizzazione per ridurre i costi degli assorbenti femminili, che non possono e non devono essere considerati un lusso. Una iniziativa già promossa da alcuni Comuni italiani, che ritengo importante estendere a livello regionale. Sarò la prima a farmi portavoce con il Governo e il Parlamento per adottare un provvedimento a livello nazionale, perché non si possono ignorare petizioni e appelli firmati da migliaia di cittadini e cittadine italiane per abolire o quantomeno ridurre la 'tampon tax'. A tutte le donne va garantita la possibilità di avere prodotti igienici adeguati nel periodo mestruale".
"Si tratta di una Importante iniziativa - dichiara il presidente di Anci Puglia Domenico Vitto - che condividiamo con la Regione in tema di pari opportunità, ma anche di diritto alla salute e progresso sociale. Anci Puglia ritiene fondamentale sostenere l'introduzione di regimi di tassazione agevolata per articoli per l'igiene intima femminile, così come per alcuni prodotti per neonati. Si tratta di beni primari imprescindibili, non certo di prodotti di lusso. Il Governo prenda coscienza di questo, intervenendo fattivamente a sostegno di donne e famiglie".