La Provincia garantisce il riscaldamento nelle scuole fino al 2019
Spina: «Un vero e proprio miracolo amministrativo»
martedì 23 febbraio 2016
9.54
«Mentre tantissime Province in Italia hanno enormi difficoltà a garantire il riscaldamento nelle scuole, chiedendo per questo ingenti sacrifici ai Dirigenti scolastici, la Provincia di Barletta - Andria - Trani riesce ad erogare il servizio fino al 2019: un vero e proprio miracolo amministrativo». Così il Presidente della Provincia Francesco Spina, dopo che stamani è stato sottoscritto il contratto con la ditta aggiudicataria "Cofely Italia S.p.A", per la gestione del calore degli edifici scolastici e degli immobili di competenza dell'Amministrazione provinciale, per un importo complessivo di 6.264.038,48 euro.
Il contratto prevede la fornitura di energia termica per il riscaldamento e la produzione di acqua calda ad uso sanitario, l'esercizio e la conduzione degli impianti termici e di climatizzazione, la manutenzione ordinaria e straordinaria e la verifica programmata degli impianti, il pronto intervento in caso di necessità, l'analisi del sistema edificio-impianto con rapporti di controllo tecnico ed attestato di certificazione energetica, la telegestione ed il monitoraggio, lo smaltimento dei rifiuti prodotti nello svolgimento delle attività in conformità con le leggi in vigore, la pulizia costante dei locali e degli accessori diretti e la messa a norma delle centrali termiche ai fini della sicurezza.
«E' ormai una costante il grido di allarme lanciato da numerosi amministratori provinciali di tutta Italia che, in seguito al riordino della Province ed a causa dei continui tagli inflitti agli enti locali, faticano a trovare le risorse necessarie perfino per garantire il riscaldamento nelle proprie scuole - ha ricordato il Presidente Spina -. Ed in questo contesto decisamente complicato, la Provincia di Barletta - Andria - Trani riesce a distinguersi stipulando un contratto pluriennale che garantirà il servizio fino al 2019. Tutto questo grazie ad un'oculata gestione che ha visto in questi anni il nostro ente far quadrare i conti senza mai sforare il patto di stabilità, anche per merito di un'incessante spending review che ha riguardato il fitto delle sedi provinciali, gli stipendi dei docenti dell'Istituto Tecnico Agrario di Andria (passato allo Stato) ed il ricollocamento in altri enti del personale provinciale in soprannumero».
Come noto, la Legge Del Rio sul riordino delle Province assegna a quest'ultime proprio la gestione dell'edilizia scolastica quale principale competenza. «E noi non ci stiamo affatto tirando indietro - ha aggiunto il Presidente Spina -. Solo pochi mesi fa abbiamo cominciato a fornire le nostre scuole di banchi e sedie nuove di zecca, cosa che non accadeva praticamente da cinquant'anni (nei prossimi giorni completeremo le consegne in quegli istituti per i quali vi sono stati dei rallentamenti di carattere amministrativo). Oggi sigliamo questo contratto per la gestione del calore degli impianti termici, che prevede anche la sostituzione degli impianti a gasolio con quelli a metano, rendendoli dunque più efficienti e rispettosi dell'ambiente. Tanti, poi, sono gli interventi realizzati, e quelli in cantiere, sul nostro patrimonio infrastrutturale scolastico. Consentire ai nostri ragazzi di formarsi in strutture adeguate, accoglienti ed a norma di legge non è solo la principale competenza delle Province, ma soprattutto un obbligo morale al quale non possiamo sottrarci».
Il contratto prevede la fornitura di energia termica per il riscaldamento e la produzione di acqua calda ad uso sanitario, l'esercizio e la conduzione degli impianti termici e di climatizzazione, la manutenzione ordinaria e straordinaria e la verifica programmata degli impianti, il pronto intervento in caso di necessità, l'analisi del sistema edificio-impianto con rapporti di controllo tecnico ed attestato di certificazione energetica, la telegestione ed il monitoraggio, lo smaltimento dei rifiuti prodotti nello svolgimento delle attività in conformità con le leggi in vigore, la pulizia costante dei locali e degli accessori diretti e la messa a norma delle centrali termiche ai fini della sicurezza.
«E' ormai una costante il grido di allarme lanciato da numerosi amministratori provinciali di tutta Italia che, in seguito al riordino della Province ed a causa dei continui tagli inflitti agli enti locali, faticano a trovare le risorse necessarie perfino per garantire il riscaldamento nelle proprie scuole - ha ricordato il Presidente Spina -. Ed in questo contesto decisamente complicato, la Provincia di Barletta - Andria - Trani riesce a distinguersi stipulando un contratto pluriennale che garantirà il servizio fino al 2019. Tutto questo grazie ad un'oculata gestione che ha visto in questi anni il nostro ente far quadrare i conti senza mai sforare il patto di stabilità, anche per merito di un'incessante spending review che ha riguardato il fitto delle sedi provinciali, gli stipendi dei docenti dell'Istituto Tecnico Agrario di Andria (passato allo Stato) ed il ricollocamento in altri enti del personale provinciale in soprannumero».
Come noto, la Legge Del Rio sul riordino delle Province assegna a quest'ultime proprio la gestione dell'edilizia scolastica quale principale competenza. «E noi non ci stiamo affatto tirando indietro - ha aggiunto il Presidente Spina -. Solo pochi mesi fa abbiamo cominciato a fornire le nostre scuole di banchi e sedie nuove di zecca, cosa che non accadeva praticamente da cinquant'anni (nei prossimi giorni completeremo le consegne in quegli istituti per i quali vi sono stati dei rallentamenti di carattere amministrativo). Oggi sigliamo questo contratto per la gestione del calore degli impianti termici, che prevede anche la sostituzione degli impianti a gasolio con quelli a metano, rendendoli dunque più efficienti e rispettosi dell'ambiente. Tanti, poi, sono gli interventi realizzati, e quelli in cantiere, sul nostro patrimonio infrastrutturale scolastico. Consentire ai nostri ragazzi di formarsi in strutture adeguate, accoglienti ed a norma di legge non è solo la principale competenza delle Province, ma soprattutto un obbligo morale al quale non possiamo sottrarci».