La Corte dei Conti bacchetta il comune
Nella comunicazione al monitoraggio: «Lavoro svolto a metà»
martedì 6 ottobre 2015
11.40
Un lavoro svolto a metà. Se poi a dirlo è la Corte dei Conti con una serie di prescrizioni, la situazione peggiora. «La debitoria al 30 giugno, non ancora estinta, risulta pari ad € 2.635.464, 45. Confrontando i dati dei debiti imputati al 2014, vi è stato sicuramente un decremento abbastanza significativo, ma non si è realizzata la previsione di estinzione ipotizzata a seguito della riscossione delle entrate correnti per le quali il Comune aveva previsto a breve l'incasso e che avrebbe dovuto coprire l'intera debitoria». Insomma, il Comune è chiamato ad aggiornare l'importo del debito residuo, specificando le tempistiche di pagamento, senza dimenticare che la debitoria di bilancio 2014 e 2015 consiste principalmente in debiti per le utenze varie. Il ritardo nel pagamento di queste bollette deve essere chiarito dal Comune, come deve chiarire verso quali immobili sono indirizzate e se sono in corso concessioni su tali beni. Chiaramente l'attenzione va al tensostatico e al Comunale Guerino Piazzolla, le cui utenze sono state pagate dal Comune per evitare il taglio delle stesse, viste le inadempienze contrattuali delle società concessionarie. «Rispetto alla debitoria risalente al 2012, risultano non ancora impegnate spese per € 264.837,33, mentre rispetto agli impegni, i pagamenti al 30 giugno 2015 sono pari al 72,5%».
Questa volta la Corte Conti sta chiedendo atto al Comune di ciò che non è stato fatto, sottolineando, innanzitutto, il mancato pagamento dell'intera debitoria visto che della parte pagata, il 68% dei soldi proviene dalla cassa depositi e prestiti. Inoltre, è inspiegabile come possano gli impegni e i pagamenti pari a € 251.604,98 essere inferiori all'importo originariamente impegnato di € 309.840,25. E non solo. L'importo residuo da pagare, cioè i debiti non ancora pagati, emersi con la chiusura del bilancio, di cui tanto si è parlato alla presenza dell'assessore al bilancio Giannino, ammonta a € 1.134.381,27, l'ente ha dichiarato di imputare impegni di spesa nel triennio 2015-2017 pari a € 952.339,15, senza specificare come e quando coprire la debitoria residua. Quindi, da questo prospetto, che proviene direttamente dalla Corte Conti e non è frutto di alcuna ripicca politica, emerge che il Comune di Margherita di Savoia non è affatto salvo dal dissesto finanziario, anzi ha ricevuto solo una proroga al pagamento dei debiti.
Questa volta la Corte Conti sta chiedendo atto al Comune di ciò che non è stato fatto, sottolineando, innanzitutto, il mancato pagamento dell'intera debitoria visto che della parte pagata, il 68% dei soldi proviene dalla cassa depositi e prestiti. Inoltre, è inspiegabile come possano gli impegni e i pagamenti pari a € 251.604,98 essere inferiori all'importo originariamente impegnato di € 309.840,25. E non solo. L'importo residuo da pagare, cioè i debiti non ancora pagati, emersi con la chiusura del bilancio, di cui tanto si è parlato alla presenza dell'assessore al bilancio Giannino, ammonta a € 1.134.381,27, l'ente ha dichiarato di imputare impegni di spesa nel triennio 2015-2017 pari a € 952.339,15, senza specificare come e quando coprire la debitoria residua. Quindi, da questo prospetto, che proviene direttamente dalla Corte Conti e non è frutto di alcuna ripicca politica, emerge che il Comune di Margherita di Savoia non è affatto salvo dal dissesto finanziario, anzi ha ricevuto solo una proroga al pagamento dei debiti.