L'esercito marciava... a Margherita
Manifestazione per ricordare i 100 anni dalla «Grande Guerra»
mercoledì 20 maggio 2015
12.29
«L'Esercito marciava per raggiunger la frontiera per far contro il nemico una barriera». Così cita "La canzone del Piave", canto patriottico che assunse la funzione di Inno Nazionale dalla data dell'Armistizio di Cassibile fra Italia e Alleati 3 settembre 1943 fino al 12 ottobre 1946, data in cui fu scelto come Inno il "Canto degli Italiani" di Goffredo Mameli e Michele Novaro. "La leggenda del Piave", che andò a sostituire l'Inno utilizzato in onore dei Savoia, ritenuti i responsabili dell'ingresso del Fascismo i Italia, la "Marcia Reale", scritto nel 1918 da Ermete Giovanni Gaeta, racconta tutte le tappe dal cammino italiano nella Grande Guerra, dalla marcia dei soldati verso il fronte, alla Disfatta di Caporetto per giungere alla Battaglia di Vittorio Veneto e la successiva vittoria. Il 2015 è il centenario della scesa in campo dell'Italia. Una scesa che vede il passaggio del Tricolore, neutrale dal 1914 al 1915, dalla Triplice Alleanza con l'impero Germanico e Austroungarico alla Triplice Intesa con Impero Britannico, Terza Repubblica Francese e Impero Russo, grazia al Patto di Londra del 26 aprile 1915 firmato da Sidney Costantino Sonnino, Ministro degli Esteri del Regno d'Italia e le potenze dell'Intesa. Grazie a questo passaggio l'Italia in caso di vittoria avrebbe potuto concludere il proprio disegno di Unità nazionale iniziato nel 1861, mancante ancora di Trento e Trieste in mano agli austriaci. Dopo un secolo l'Esercito Italiano, nato come Regio Esercito nel 1861 diventato Esercito Repubblicano con la nascita della Repubblica il 2 giugno 1946, ha scelto di commemorare la Guerra che ha visto per la prima volta l'Italia e tutte le potenze mondiali unicamente coinvolte, con una staffetta che sta percorrendo tutto lo stivale dal nome "L'Esercito marciava", partita da Trapani l'11 maggio per terminare il 24 maggio, giorno dell'entrata in Guerra dell'Italia, a Trieste simbolo della lotta delle truppe italiane per rendere la Nazione davvero unita da nord a sud. Oltre 600 militari dell'Esercito Italiano stanno sventolando la Bandiera simbolo dell'unità nazionale in ogni angolo dell'Italia. Anche Margherita di Savoia ha partecipato alla staffetta con un suo gruppo di corridori professionisti artefici di iniziative per il territorio. Per commemorare la storia il sindaco Paolo Marrano ha posto una corona ai piedi della lapide affissa fuori all'ex Comune che riporta i nomi dei salinari che come cita l'Inno Nazionale hanno proclamato: «Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte, siam pronti alla morte, l'Italia chiamò, sì!».