Inquinamento al porto di Margherita di Savoia, denunce e sequestri della Capitaneria di Porto
Operazione "Black Sea", individuato sversamento illecito in mare
venerdì 10 dicembre 2021
10.28
I militari dell'ufficio locale marittimo di Margherita di Savoia agli ordini del luogotenente Stefano Sarpi, sotto le direttive ed il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia e della capitaneria di Porto di Barletta, nell'ambito di una più ampia attività programmata di vigilanza e controllo a tutela dell'ambiente marino e costiero, hanno effettuato specifici accertamenti lungo i canali dell'entroterra salinaro, alla ricerca delle cause che hanno determinato, in diversi episodi nell'ultimo biennio, l'anomala colorazione nera, e talvolta rossastra, delle acque del porto di Margherita di Savoia.
L'inquinamento, più volte segnalato, era tale da costringere la fauna ittica presente in porto ad emergere in superficie per la poca ossigenazione delle acque, causata dalla presenza di sostanze oleose, in quantità tali da rendere evidenti e persistenti le tracce del loro passaggio.
I militari impegnati negli accertamenti, a mezzo di pattugliamenti, appostamenti e sorvoli aerei, hanno colto in flagranza di reato un'azienda sita in località torretta del Comune di Margherita di Savoia, dedita alla lavorazione, conservazione e commercializzazione di prodotti agricoli ed in particolar modo delle olive che, al fine di eludere gli adempimenti previsti dalla legge a tutela dell'ambiente e trarne illecito profitto, ha scaricato reflui industriali di colore rossastro all'interno dei canali, per mezzo di condotte abusive interrate, provocando la contaminazione delle acque portuali e dell'ambiente marino circostante.
Durante l'ispezione, sono stati rivenuti numerosi contenitori utilizzati per il trasporto di soda caustica, utilizzata per la lavorazione dei prodotti. L'agenzia regionale di protezione ambientale, intervenuta per effettuare i campionamenti delle acque, a breve fornirà i risultati delle analisi che chiariranno quali sostanze siano state illecitamente scaricate e se fra esse figuri anche la soda caustica.
Al fine di interrompere l'azione illecita, i militari hanno posto sotto sequestro la condotta abusiva individuata ed hanno deferito i responsabili all'autorità giudiziaria per reati ambientali, oltre che contestare violazioni amministrative sanzionate con pene pecuniarie pari a 15.600 euro, per l'assenza del previsto modello unico di dichiarazione ambientale. Nell'ambito delle indagini svolte, è stata inoltre riscontrata la gestione non autorizzata di rifiuti, perpetrata da un'altra importante società operante nei pressi del locale porto, per la quale il responsabile è stato deferito alla competente autorità giudiziaria per violazione al testo unico ambientale. L'attenzione della guardia costiera a difesa dell'ambiente resta alta
L'inquinamento, più volte segnalato, era tale da costringere la fauna ittica presente in porto ad emergere in superficie per la poca ossigenazione delle acque, causata dalla presenza di sostanze oleose, in quantità tali da rendere evidenti e persistenti le tracce del loro passaggio.
I militari impegnati negli accertamenti, a mezzo di pattugliamenti, appostamenti e sorvoli aerei, hanno colto in flagranza di reato un'azienda sita in località torretta del Comune di Margherita di Savoia, dedita alla lavorazione, conservazione e commercializzazione di prodotti agricoli ed in particolar modo delle olive che, al fine di eludere gli adempimenti previsti dalla legge a tutela dell'ambiente e trarne illecito profitto, ha scaricato reflui industriali di colore rossastro all'interno dei canali, per mezzo di condotte abusive interrate, provocando la contaminazione delle acque portuali e dell'ambiente marino circostante.
Durante l'ispezione, sono stati rivenuti numerosi contenitori utilizzati per il trasporto di soda caustica, utilizzata per la lavorazione dei prodotti. L'agenzia regionale di protezione ambientale, intervenuta per effettuare i campionamenti delle acque, a breve fornirà i risultati delle analisi che chiariranno quali sostanze siano state illecitamente scaricate e se fra esse figuri anche la soda caustica.
Al fine di interrompere l'azione illecita, i militari hanno posto sotto sequestro la condotta abusiva individuata ed hanno deferito i responsabili all'autorità giudiziaria per reati ambientali, oltre che contestare violazioni amministrative sanzionate con pene pecuniarie pari a 15.600 euro, per l'assenza del previsto modello unico di dichiarazione ambientale. Nell'ambito delle indagini svolte, è stata inoltre riscontrata la gestione non autorizzata di rifiuti, perpetrata da un'altra importante società operante nei pressi del locale porto, per la quale il responsabile è stato deferito alla competente autorità giudiziaria per violazione al testo unico ambientale. L'attenzione della guardia costiera a difesa dell'ambiente resta alta