Imprenditore di Margherita rinviato a giudizio per truffa
La società di cui ha fatto parte avrebbe percepito illecitamente fondi destinati al comparto pesca
mercoledì 11 gennaio 2023
8.13
C'è anche un margheritano, socio di un'azienda attiva nel comparto, fra i quattro rinviati a giudizio con l'accusa di truffa aggravata ai danni della Regione Puglia per aver percepito illecitamente un finanziamento derivante da fondi europei. Il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani, Ivan Barlafante, ha stabilito che l'uomo dovrà essere sottoposto a processo insieme ai suoi tre soci tranesi: toccherà ad un altro magistrato accertare se, realmente, siano stati prodotti prodotti falsi preventivi di spesa e fatti risultare investimenti fittizi al fine di poter partecipare con successo ad un bando regionale ed ottenere quasi 800mila euro di fondi europei destinati al settore della pesca. L'indagine è stata coordinata dal pubblico ministero Roberta Moramarco. Il procedimento giudiziario si aprirà il prossimo 13 marzo.
La società in questione, fallita nel 2018, ha gestito un'attività di acquacoltura e stabulazione dei mitili a Trani, sul lungomare Cristoforo Colombo, partecipando a bandi regionali riguardanti avvisi per l'ottenimento di fondi europei: secondo l'ipotesi investigativa quelle somme, ricevute per l'assunzione di dipendenti e l'implementazione delle strutture, sarebbero state utilizzate per altri scopi.
Le quattro persone sono coinvolte (con altre due, estranee alla vicenda di Trani) anche in un caso analogo, relativo ad un'altra società, con sede a Bisceglie, che avrebbe ottenuto contributi pari a oltre 720 mila euro in ragione di falsi preventivi di spesa e fatture. La Regione Puglia si è costituita parte civile.
La società in questione, fallita nel 2018, ha gestito un'attività di acquacoltura e stabulazione dei mitili a Trani, sul lungomare Cristoforo Colombo, partecipando a bandi regionali riguardanti avvisi per l'ottenimento di fondi europei: secondo l'ipotesi investigativa quelle somme, ricevute per l'assunzione di dipendenti e l'implementazione delle strutture, sarebbero state utilizzate per altri scopi.
Le quattro persone sono coinvolte (con altre due, estranee alla vicenda di Trani) anche in un caso analogo, relativo ad un'altra società, con sede a Bisceglie, che avrebbe ottenuto contributi pari a oltre 720 mila euro in ragione di falsi preventivi di spesa e fatture. La Regione Puglia si è costituita parte civile.