Il vicesindaco chiarisce sulla questione impianti sportivi
«A Margherita ci sono tante associazioni che pagano il dovuto»
lunedì 21 settembre 2015
14.15
«Lo sport a Margherita di Savoia è fatto da tante associazioni che pagano il dovuto». A dirlo è l'assessore allo sport Angela Cristiano, come riposta a coloro che hanno accusato l'Amministrazione Comunale di aver "ucciso lo sport salinaro", all'indomani della vicenda legata al mancato pagamento dei tributi da parte delle 2 società calcistiche, A.S.D. Terme e la A.S.D Salinis, che occupano rispettivamente il Comunale Guerino Piazzolla e il tensostatico. «Le società interessate se vogliono ancora occupare le strutture pubbliche, sono obbligate a pagare le utenze e a svolgere i lavoratori, come previsto dalla convenzione. Non è in alcun modo una ripicca politica. Lo sport di Margherita di Savoia non è racchiuso soltanto in 2 squadre di calcio, ma comprende una varietà di discipline: palla canestro, tennis, pallavolo. E non mi sembra che nessuna di queste società abbia mai avanzato delle lamentele. Anzi, hanno sempre utilizzato le strutture pubbliche, come la palestra delle scuole medie, versando il dovuto canone». Insomma, secondo l'assessore, ci sono, oltre a delle inadempienze contrattuali, anche delle falsità pronunciate, in particolare dalla società Salinis, ai salinari. «Circa 2 anni fa è stato dichiarato davanti ai cittadini che la Salinis avrebbe giocato a Margherita di Savoia. Fino a oggi non ho visto neanche una partita. La società ha il dovere di dire la verità ai cittadini e ai suoi tifosi. Non è giusto che le loro spese le debbano sostenere i salinari, attraverso i soldi che il Comune ha anticipato per pagare le utenze. Hanno il dovere di restituire i soldi agli abitanti di Margherita di Savoia. La Salinis si è impossessata di un bene della comunità in malafede, perché se avessero avuto ragione, avrebbero fatto ricorso. Cosa che non mi è pervenuta. Ormai i termini per indire un procedimento legale sono scaduti. Quindi, tutto ciò che hanno minacciato di fare, era solo un modo per convincere i tifosi della loro innocenza».