Il progetto Stimare muove i primi passi
Studio della situazione del litorale salinaro
venerdì 18 gennaio 2019
14.10
Il progetto Stimare (acronimo di Strategie Innovative per il Monitoraggio ed Analisi del Rischio Erosione), presentato ufficialmente presso l'Aula Consiliare del Palazzo di Città lo scorso 4 dicembre, comincia a muovere operativamente i primi passi.
La ricerca sperimentale, condotta dal Politecnico di Bari e dall'Università di Bologna, coinvolge tre Comuni pilota: per l'appunto Margherita di Savoia in Puglia, Riccione e Cervia in Emilia Romagna. Il progetto, finanziato per un importo di 340mila euro dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, punta all'individuazione di nuove strategie per contrastare il fenomeno dell'erosione delle coste, particolarmente avvertito nella nostra regione ed in modo specifico a Margherita di Savoia: nonostante i numerosi interventi di difesa a mare realizzati degli ultimi decenni, la situazione lungo il litorale compreso tra la foce dell'Ofanto ed il golfo di Manfredonia non è migliorata mettendo a repentaglio l'attività non solo di agricoltori ed arenaioli, storicamente esposti al fenomeno, ma anche quella dei gestori degli stabilimenti balneari.
Giovedì 17 gennaio, presso la Scuola di Ingegneria dell'Università di Bologna, l'iniziativa è stata presentata anche nella città petroniana con un meeting seguito poi da un incontro con i rappresentanti delle istituzioni e delle aziende coinvolte: è stata dunque l'occasione per mostrare anche in Emilia Romagna gli studi condotti dai due prestigiosi atenei ed esporre metodologie operative e criteri di ricerca. In particolare, come si ricorderà, il Politecnico di Bari da tempo impegnato nello studio delle coste pugliesi per fornire risposte concrete al problema – ha elaborato un piano che prevede lo studio e la sperimentazione in loco su un tratto di litorale, individuato a nord dell'abitato di Margherita di Savoia, di nuovi sistemi per contrastare il fenomeno dell'erosione.
Fondamentale, in questa prospettiva, la creazione di attendibili modelli previsionali dei fattori di rischio: proprio per questo motivo nell'attività di ricerca del progetto coordinato dal Prof. Leonardo Damiani e dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica del Politecnico di Bari è previsto il pieno coinvolgimento del Comune di Margherita di Savoia e delle realtà produttive maggiormente esposte al rischio di erosione delle coste.
«Seguiamo con grande interesse tutti i passaggi che ci porteranno alla fase operativa del progetto Stimare dichiara il Sindaco di Margherita di Savoia avv. Bernardo Lodispoto riponendo la massima fiducia nelle capacità dei professionisti chiamati a condurre questa importante ricerca e che abbiamo avuto la possibilità di apprezzare il mese scorso in sede di presentazione ufficiale del progetto. Come ebbi modo di dire in quella circostanza, l'erosione marittima rappresenta un problema la cui soluzione è non più differibile poiché la progressiva riduzione della costa mette a serio rischio il futuro di categorie produttive di fondamentale importanza nel tessuto socio-economico di Margherita di Savoia: siamo ben lieti dunque che questo progetto di ricerca punti al coinvolgimento di tali categorie, sperando che si faccia tesoro dell'esperienza diretta dei nostri arenaioli e degli operatori del settore balneare».
La ricerca sperimentale, condotta dal Politecnico di Bari e dall'Università di Bologna, coinvolge tre Comuni pilota: per l'appunto Margherita di Savoia in Puglia, Riccione e Cervia in Emilia Romagna. Il progetto, finanziato per un importo di 340mila euro dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, punta all'individuazione di nuove strategie per contrastare il fenomeno dell'erosione delle coste, particolarmente avvertito nella nostra regione ed in modo specifico a Margherita di Savoia: nonostante i numerosi interventi di difesa a mare realizzati degli ultimi decenni, la situazione lungo il litorale compreso tra la foce dell'Ofanto ed il golfo di Manfredonia non è migliorata mettendo a repentaglio l'attività non solo di agricoltori ed arenaioli, storicamente esposti al fenomeno, ma anche quella dei gestori degli stabilimenti balneari.
Giovedì 17 gennaio, presso la Scuola di Ingegneria dell'Università di Bologna, l'iniziativa è stata presentata anche nella città petroniana con un meeting seguito poi da un incontro con i rappresentanti delle istituzioni e delle aziende coinvolte: è stata dunque l'occasione per mostrare anche in Emilia Romagna gli studi condotti dai due prestigiosi atenei ed esporre metodologie operative e criteri di ricerca. In particolare, come si ricorderà, il Politecnico di Bari da tempo impegnato nello studio delle coste pugliesi per fornire risposte concrete al problema – ha elaborato un piano che prevede lo studio e la sperimentazione in loco su un tratto di litorale, individuato a nord dell'abitato di Margherita di Savoia, di nuovi sistemi per contrastare il fenomeno dell'erosione.
Fondamentale, in questa prospettiva, la creazione di attendibili modelli previsionali dei fattori di rischio: proprio per questo motivo nell'attività di ricerca del progetto coordinato dal Prof. Leonardo Damiani e dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica del Politecnico di Bari è previsto il pieno coinvolgimento del Comune di Margherita di Savoia e delle realtà produttive maggiormente esposte al rischio di erosione delle coste.
«Seguiamo con grande interesse tutti i passaggi che ci porteranno alla fase operativa del progetto Stimare dichiara il Sindaco di Margherita di Savoia avv. Bernardo Lodispoto riponendo la massima fiducia nelle capacità dei professionisti chiamati a condurre questa importante ricerca e che abbiamo avuto la possibilità di apprezzare il mese scorso in sede di presentazione ufficiale del progetto. Come ebbi modo di dire in quella circostanza, l'erosione marittima rappresenta un problema la cui soluzione è non più differibile poiché la progressiva riduzione della costa mette a serio rischio il futuro di categorie produttive di fondamentale importanza nel tessuto socio-economico di Margherita di Savoia: siamo ben lieti dunque che questo progetto di ricerca punti al coinvolgimento di tali categorie, sperando che si faccia tesoro dell'esperienza diretta dei nostri arenaioli e degli operatori del settore balneare».