Il cammino della vita, Alban fa tappa a Margherita
Un viaggio lungo i sentieri del pluralismo religioso. «L'uomo è libero e Dio non opprime»
mercoledì 23 dicembre 2015
9.26
In cammino per conoscere l'uomo che è dentro di sé. Un paio di scarpe, uno zainetto e una cartina che segna nessun punto in particolare, perché ogni posto per lui è speciale. Un ragazzo di 30 anni, laureato in fisioterapia e con un lavoro, che lascia ogni suo avere per comprendere quale sia realmente la sua vocazione. Sembrerebbe una storia di altri tempi, ma il viaggio di Alban inizia nel 2013 a Lourdes, in Francia, e prosegue lungo le vie del pluralismo religioso fino a fare tappa a Margherita di Savoia, ospitato dall'Unitalsi. Il suo libretto del pellegrino lo testimonia: un timbro per ogni parrocchia in cui è stato accolto, dall'Italia alla Grecia, passando in quei Paesi come la Turchia e la sua Costantinopoli, attuale Istanbul, in cui la storia ha visto prima diffondere il cristianesimo, con le predicazioni di Paolo e con l'Imperatore Romano Costantino I che le diede il nome, per poi perdere consensi fino ad essere in minoranza.
«Sono partito 2 anni fa - afferma Alban - e ho visitato tanti posti che hanno arricchito la mia vita. Da Lourdes mi sono recato a Santiago de Compostela, in Italia lungo le vie della cristianità, cioè Roma, Assisi, Benevento, Montecassino, Pietrelcina e Monte Sant'Angelo, in Grecia, quindi Corinto e la costa, in Turchia a Istanbul, a Cipro, in Egitto ad Alessandria e nel deserto del Sinai, e in Israele. In questi luoghi mi sono confrontato con altre religioni, come l'Islam e il cristianesimo ortodosso, e ho compreso che l'uomo ha valore, indipendentemente dalla sua fede. La persona è importante. Sono gli uomini che ho incontrato che mi hanno aiutato a fare chiarezza nella mia vita, non la chiesa di cui tutti parlano ma pochi sanno qual è il suo vero significato».
Scegliere separando. Questo alla lettera vuol dire discernere ed è ciò che sta facendo Alban nel suo cammino che terminerà a febbraio del 2016. «Un pellegrino per tutta la vita», come egli stesso si definisce, che a piedi e senza un soldo in tasca ha lasciato casa sua 2 anni fa per cercare di tornarci da uomo. «Vivere senza un soldo - continua Alban - e in cerca di ospitalità, mi ha aiutato a comprendere chi vive queste difficoltà non per scelta, come ho fatto io, ma a causa dei casi della vita. Mi sento pellegrino della vita e appena tornerò a Lourdes, intraprenderò la strada del sacerdozio. È proprio il bivio fra il laicato e la consacrazione l'artefice di questo cammino». La missionarietà è la sua vita e il pluralismo religioso la sua strada. Tutti gli uomini, per lui, sono pellegrini come i malati davanti alla grotta di Lourdes verso i quali prestava servizio di fisioterapia. «L'uomo è libero - conclude Alban - e Dio non è un oppressore. L'uomo sceglie liberamente cosa fare e, molte volte, sbaglia a comprendere il messaggio di Dio».
«Sono partito 2 anni fa - afferma Alban - e ho visitato tanti posti che hanno arricchito la mia vita. Da Lourdes mi sono recato a Santiago de Compostela, in Italia lungo le vie della cristianità, cioè Roma, Assisi, Benevento, Montecassino, Pietrelcina e Monte Sant'Angelo, in Grecia, quindi Corinto e la costa, in Turchia a Istanbul, a Cipro, in Egitto ad Alessandria e nel deserto del Sinai, e in Israele. In questi luoghi mi sono confrontato con altre religioni, come l'Islam e il cristianesimo ortodosso, e ho compreso che l'uomo ha valore, indipendentemente dalla sua fede. La persona è importante. Sono gli uomini che ho incontrato che mi hanno aiutato a fare chiarezza nella mia vita, non la chiesa di cui tutti parlano ma pochi sanno qual è il suo vero significato».
Scegliere separando. Questo alla lettera vuol dire discernere ed è ciò che sta facendo Alban nel suo cammino che terminerà a febbraio del 2016. «Un pellegrino per tutta la vita», come egli stesso si definisce, che a piedi e senza un soldo in tasca ha lasciato casa sua 2 anni fa per cercare di tornarci da uomo. «Vivere senza un soldo - continua Alban - e in cerca di ospitalità, mi ha aiutato a comprendere chi vive queste difficoltà non per scelta, come ho fatto io, ma a causa dei casi della vita. Mi sento pellegrino della vita e appena tornerò a Lourdes, intraprenderò la strada del sacerdozio. È proprio il bivio fra il laicato e la consacrazione l'artefice di questo cammino». La missionarietà è la sua vita e il pluralismo religioso la sua strada. Tutti gli uomini, per lui, sono pellegrini come i malati davanti alla grotta di Lourdes verso i quali prestava servizio di fisioterapia. «L'uomo è libero - conclude Alban - e Dio non è un oppressore. L'uomo sceglie liberamente cosa fare e, molte volte, sbaglia a comprendere il messaggio di Dio».