Le RSU di Atisale contestano Marrano
Gli operai hanno scritto una missiva al sindaco: «Ha fatto poco per la nostra situazione di emergenza»
giovedì 19 marzo 2015
10.00
Una lettera al veleno. Questa è la risposta delle RSU, rappresentanze sindacali unitarie, operanti nell'azienda Atisale, al comunicato del sindaco di Margherita di Savoia, Paolo Marrano, in cui ha fronteggiato tutti coloro che lo hanno accusato di scarso interesse sulla triste vicenda che sta coinvolgendo l'opifico salinaro è tutta la cittadina pugliese. Le rappresentanze sindacali rispondono aspramente, affermando che «perplessità e disagio sono le uniche parole che meglio rappresentano il nostro stato d'animo. Perplessità che riguardano anche la carica che lei ricopre nella nostra città e che avrebbe dovuto renderla più simile a quella del buon padre di famiglia. Lei, invece, ha scelto di perseguire la via dello scontro: criticare e redarguire senza motivo e senza comprensione , con accuse pubbliche e false ricostruzioni della realtà, quasi fosse, il suo, un intervento per lesa maestà, poco consono allo stato in cui versano i lavoratori di Atisale». Queste le parole infuocate delle rappresentanze sindacali unitarie che continuano affermando: «Lei, sindaco, dopo oltre cinquanta giorni dalla richiesta di Concordato Preventivo da parte di Atisale, non ha fatto nulla di concreto, se non due chiacchiere con gli interessati. Nessun tavolo di discussione, nessuna richiesta ufficiale di documentazione e chiarimenti. Solo parole e false rassicurazioni». Gli interrogativi dei sindacati e dei loro assistiti sono molteplici: «realmente pensa che si possa attendere inermi la chiusura del Concordato Preventivo? Realmente lei pensa che si possa vivere nell'incertezza più totale, con le nostre famiglie, sino al 22 maggio? Oppure, in caso di giustificata proroga sino al 22 luglio? E nel frattempo che cosa accadrebbe in Atisale e nello stabilimento? Si vuole dar tempo per giungere qualche obiettivo? Qual è il progetto finale? -recita la missiva-. In quanto socio di Atisale tramite la controllante Salpia Sale, le rivolgiamo alcune nostre considerazioni. Come lei ben sa, la nostra Azienda sta attraversando un momento di reale difficoltà. A nostro parere, con tutte le riserve del caso e le verifiche che forse non spetta neanche a noi fare, dovremmo parlare di opacità economico/finanziaria e totale disorganizzazione. Non è una crisi aziendale o di prodotto o di mercato. Questa è una crisi finanziaria sulla quale si apriranno scenari impensabili: tensione sociale, decadimento culturale, degenerazione ambientale. Scriviamo per sottolineare quanto la nostra Azienda sia importante per la comunità salinara. Lei era letteralmente al buio da ogni situazione e da ogni possibile risvolto. Non ha mai convocato un dibattito pubblico». Gli operai ed i sindacati chiedono a gran voce un intervento del primo cittadino per «cercare nuove vie in grado di favorire lo sviluppo sociale del Paese», oltre alla richiesta di considerare i dipendenti dello stabilimento Atisale ed il loro lavoro come «un investimento in termini di crescita, collaborazione e senso di responsabilità per lo sviluppo di un maggior senso civico, partecipativo e dall'elevato valore sociale per la nostra città».