Giannone si rifugiò nelle Saline di Barletta. Fuggì su un piroscafo di sale
Una piazza porta il suo nome. Un tassello della storia salinara
sabato 30 gennaio 2016
11.51
Largo Giannone perché ha ospitato il precursore dell'Illuminismo in fuga da Napoli, "ù stradon", lo stradone in dialetto salinaro, perché è l'unico vico grande della città. Anche se quella piazzetta centrale qualche anno fa è stata ribattezzata col nome del beato Giovanni Paolo II, nella mente dei salinari la denominazione non è cambiata. Storie di ieri, quando Margherita di Savoia era denominata Saline di Barletta e il suo sindaco era anche direttore della Salina e risiedeva a Barletta. Bisognerà aspettare un decreto di Gioacchino Murat nel 1813 per vedere un primo governo autonomo della cittadina pugliese, però nel frattempo la storia racconta che, dove oggi c'è lo studio del professore Mario Grana, un tempo c'era la foresteria del sindaco dove dal 1° all'11 maggio 1723 è stato ospitato Pietro Giannone. A poco più di un secolo dall'Unità d'Italia, quando la penisola era divisa in stati indipendenti, Giannone fuggito in Austria per aver pubblicato alcuni scritti in contrasto con la chiesa tanto da non poter più rientrare in patria, chiede al sindaco di rifugiarsi nelle Saline di Barletta, sotto il Regno Borbonico, in attesa che partisse un piroscafo carico di sale indirizzato verso Venezia.
Fu proprio nella Savoia, una regione francese che prende il nome dalla futura casa regnante del Regno d'Italia e dalla cui regina prese il nome la città di Margherita di Savoia, che fu arrestato a causa dei sui scritti contro il calvinismo e detenuto nelle prigioni sabaude per anni. Oggi, dove un tempo c'era l'abitazione del sindaco, c'è una targa che cita: "Il Comune di Margherita di Savoia gli dedicò questa piazzetta dopo l'Unita d'Italia". Margherita di Savoia, come tutte le città d'Italia, ha una storia prima della storia da raccontare e che le nuove generazioni dovrebbero conoscere prima di affermare che nella cittadina pugliese non ci siano né storia né luoghi storici.
Fu proprio nella Savoia, una regione francese che prende il nome dalla futura casa regnante del Regno d'Italia e dalla cui regina prese il nome la città di Margherita di Savoia, che fu arrestato a causa dei sui scritti contro il calvinismo e detenuto nelle prigioni sabaude per anni. Oggi, dove un tempo c'era l'abitazione del sindaco, c'è una targa che cita: "Il Comune di Margherita di Savoia gli dedicò questa piazzetta dopo l'Unita d'Italia". Margherita di Savoia, come tutte le città d'Italia, ha una storia prima della storia da raccontare e che le nuove generazioni dovrebbero conoscere prima di affermare che nella cittadina pugliese non ci siano né storia né luoghi storici.