Furti negli uliveti margheritani, numerosi danni alle piante
Piazzolla: «Nell'ultimo raid rubate circa 2 quintali di olive»
mercoledì 21 ottobre 2015
9.47
Ulivi danneggiati ed olive perse nel terreno. Questa è la realtà che vivono i possessori degli uliveti del foglio 25 in zona Ischia, agro di Margherita di Savoia. Da tempo, ormai, i contadini continuano a subire danni che vanno ben oltre il sacco di olive portato via furtivamente. La vera perdita economica è costituita dal danneggiamento degli ulivi che dopo l'ultimo furto, risalente a poche ore fa, presentano rami spezzati. A farsi portavoce di questa vicenda è il possessore di uno dei terreni colpiti, Lorenzo Piazzolla: «Il danno subito riguarda 12 ulivi: il 60% di questi è stato ripulito, il 40% solo in maniera parziale. Al momento la perdita si aggira sui 2 quintali di olive, cioè 40 chili d'olio. Economicamente un danno di 200 euro. Però, il dato più allarmante non è questo, ma riguarda la raccolta delle olive lasciate sugli alberi, che comunque dovrò fare, impegnando l'attrezzatura solo per una raccolta parziale. E non solo. Se si calcolano le olive perse da chi le ha rubate, che ormai marciranno nel terreno, e i rami e le frasche spezzate con aggressività, utili per il prossimo anno in fase di potatura e di crescita dell'albero, si ottiene un danno tanto grande da far passare in secondo piano le olive rubate».
In zona Ischia, inoltre, sorgono degli ulivi biologici: «Queste olive - prosegue il contadino - seguono un protocollo diverso rispetto alle altre. Il terreno è curato in maniera tale da permettere alla parte azotata di restare in superficie il più a lungo possibile. Viene sfruttata la microcapillarità del suolo e la micro riserva d'acqua così da non farla evaporare. Prodotti molto appetibili che si uniscono a una serie di furti di olive in altre campagne che costituiscono un copione che si ripete, ormai, da anni in questo periodo».
In zona Ischia, inoltre, sorgono degli ulivi biologici: «Queste olive - prosegue il contadino - seguono un protocollo diverso rispetto alle altre. Il terreno è curato in maniera tale da permettere alla parte azotata di restare in superficie il più a lungo possibile. Viene sfruttata la microcapillarità del suolo e la micro riserva d'acqua così da non farla evaporare. Prodotti molto appetibili che si uniscono a una serie di furti di olive in altre campagne che costituiscono un copione che si ripete, ormai, da anni in questo periodo».