Lodispoto: «Fuori dalla Provincia per egoismi»
L'ex consigliere provinciale fa l'analisi delle ultime elezioni dove non è stato eletto nessun rappresentante di Margherita
giovedì 23 ottobre 2014
11.15
L'ex consigliere provinciale di Sel Bernardo Lodispoto interviene dieci giorni dopo il voto per le elezioni provinciali che ha visto nessun consigliere margheritano eletto. "Ancora una volta Margherita di Savoia ha dimostrato la prevalenza di fatti personali rispetto all'interesse generale della nostra comunità. Continua a prevalere l'invidia, la gelosia nei confronti del proprio concittadino e non il bene comune del nostro paese. La conferma si è avuta in occasione del rinnovo del Consiglio Provinciale: per fortuna è stata la prima volta che a votare per l'elezione del nuovo organo sono stati i consiglieri comunali e non i cittadini, altrimenti non avremmo mai avuto la presenza di un margheritano in seno al consiglio provinciale! Dopo tantissimi anni di valida rappresentanza in sede di consiglio provinciale - prima a Foggia e poi con la Bat - ed avendo avuto addirittura due rappresentanti nel 1998 (Bernardo Lodispoto e Salvatore Russo), oltre a svariati incarichi assessorili ed istituzionali, oggi Margherita di Savoia si ritrova a non avere più alcuna rappresentanza. Perché? Non è inutile ricordare le opere realizzate dalla Provincia di Foggia nel nostro Comune e le ricadute positive sul piano occupazionale che abbiamo registrato nel passato: questo avveniva perché contavamo una forte rappresentanza nelle sedi istituzionali. Era il popolo a votare e pertanto prevaleva il senso di appartenenza alla nostra comunità: era solo una sparuta minoranza a far prevalere gli interessi, i rancori ed i fatti personali. Oggi purtroppo è accaduto il contrario. Solo il nostro paese non è riuscito ad eleggere il proprio rappresentante, anche se vi erano tutte le condizioni per riuscirci. Per effetto della nuova legge, infatti, l'elezione dei consiglieri avviene col sistema del voto ponderato in base al numero della popolazione. In virtù di questo Margherita di Savoia, così come Trinitapoli e San Ferdinando, aveva ottime possibilità: sarebbe bastato infatti che tutti i consiglieri di centrodestra del nostro Comune (coalizione oltretutto risultata vincente con l'elezione a Presidente dell'avv. Francesco Spina) avessero votato in maniera compatta il loro candidato di bandiera Raffaele Rutigliano. Invece abbiamo assistito al fenomeno più strano ma che in qualche modo conferma quanto detto prima sulla prevalenza di rancori personali rispetto all'interesse generale del nostro paese. La sinistra ha - legittimamente - votato a sinistra, gli schittulliani - pur facendo parte del centrodestra - per ben noti motivi hanno preferito non votare il candidato locale del centrodestra e così l'attuale amministrazione, che sulla carta contava nove voti, ne ha espressi solo sette a favore di Raffaele Rutigliano. «Tutti contenti, l'abbiamo fregato!». Sì, ma non Rutigliano bensì il nostro paese! Se pensiamo per un attimo che Trinitapoli ha espresso il consigliere più votato, che San Ferdinando - pur non esprimendo la totalità dei voti della coalizione di centrosinistra - è riuscita ugualmente ad eleggere il proprio rappresentante in consiglio provinciale, che ci sono riusciti persino a Minervino e a Spinazzola pur potendo contare su un voto ponderato molto più basso, abbiamo una ulteriore conferma di quanto appena detto. A Margherita di Savoia è prevalso - per di più, nell'ambito della stessa coalizione! - il sentimento di invidia, di gelosia, di cattiveria: pur di non eleggere il nostro rappresentante c'è chi ha preferito votare il candidato di un'altra coalizione (e di un altro Comune!). Alla fine chi paga è il nostro paese, la nostra credibilità: Margherita di Savoia continuerà a pagare le conseguenze di questa totale mancanza di solidarietà e di identità civica (prima ancora che politica): una logica perversa secondo la quale è "meglio votare l'amico di San Ferdinando piuttosto che il nostro rappresentante, meglio il mio preside che il mio concittadino".