Esemplari di tartarughe Caretta caretta ritrovati sulla costa
Due a Margherita di Savoia e uno a Barletta
giovedì 3 giugno 2021
15.15
Tre tartarughe spiaggiate. Con ogni probabilità pescate e poi rigettate in mare. Almeno una lo era di sicuro perché aveva sulla pinna anteriore destra ancora i segni della rete nella quale si era incagliata accidentalmente durante una battuta di pesca. L'esemplare di Caretta caretta è stato ritrovato a Margherita di Savoia sulla spiaggia di zona Orno. Si tratta di una femmina adulta con il carapace lungo 80 centimetri. Della stessa specie l'altra tartaruga ritrovata sempre a Margherita sul tratto costiero che attraversa il centro cittadino. In questo caso l'animale era in stato di decomposizione. Il carapace era lungo 60 centimetri, quindi un esemplare sub adulto e di conseguenza il sesso non definito.
A prendere in consegna le carcasse il centro recupero tartarughe del WWF di Molfetta. La segnalazione è arrivata dalla Capitaneria di Porto di Barletta. Il terzo esemplare sub adulto di Caretta caretta è stato recuperato senza vita sul litorale di Levante nella città della Disfida. I volontari del WWF hanno spiegato che le cause della sua morte possono essere legate a una patologia o magari a un fattore esterno come un amo ingerito. Lo si può dedurre dallo stato di deperimento dell'animale e dal carapace ricoperto di alghe segno che la testuggine si muoveva quasi galleggiando in superficie da diverso tempo. «Si invitano gli operatori del mare a non buttare in acqua le tartarughe che si incagliano nelle reti», ha affermato il presidente Pasquale Salvemini. Il WWF da tempo ha avviato una collaborazione con le marinerie della zona per sensibilizzare sulla tematica i pescatori. Soprattutto in passato accadeva di frequente che le testuggini finite nelle reti venivano caricate a bordo dei pescherecci e poi rigettate subito in mare. In questo modo veniva provocato uno shock all'animale che poteva essere fatale. Invece è buona norma contattare il centro che prenderà in cura la tartaruga e si occuperà della immissione nel suo habitat. «Confidiamo nei cittadini - ha concluso Salvemini - affinché ci segnalino la presenza di tartarughe sulle spiagge».
A prendere in consegna le carcasse il centro recupero tartarughe del WWF di Molfetta. La segnalazione è arrivata dalla Capitaneria di Porto di Barletta. Il terzo esemplare sub adulto di Caretta caretta è stato recuperato senza vita sul litorale di Levante nella città della Disfida. I volontari del WWF hanno spiegato che le cause della sua morte possono essere legate a una patologia o magari a un fattore esterno come un amo ingerito. Lo si può dedurre dallo stato di deperimento dell'animale e dal carapace ricoperto di alghe segno che la testuggine si muoveva quasi galleggiando in superficie da diverso tempo. «Si invitano gli operatori del mare a non buttare in acqua le tartarughe che si incagliano nelle reti», ha affermato il presidente Pasquale Salvemini. Il WWF da tempo ha avviato una collaborazione con le marinerie della zona per sensibilizzare sulla tematica i pescatori. Soprattutto in passato accadeva di frequente che le testuggini finite nelle reti venivano caricate a bordo dei pescherecci e poi rigettate subito in mare. In questo modo veniva provocato uno shock all'animale che poteva essere fatale. Invece è buona norma contattare il centro che prenderà in cura la tartaruga e si occuperà della immissione nel suo habitat. «Confidiamo nei cittadini - ha concluso Salvemini - affinché ci segnalino la presenza di tartarughe sulle spiagge».