Enrico Berlinguer e la Capitanata
A Margherita un convegno sullo storico segretario del PCI
martedì 31 marzo 2015
11.31
Enrico Berlinguer e la Capitanata, un rapporto profondo che ha coinvolto anche Margherita di Savoia. Quelli che un tempo erano i ragazzi militanti nel PCI, partito comunista italiano, hanno voluto celebrare la memoria dello statista attraverso un incontro organizzato con la fondazione foggiana Dario Foa di Andrea Patruno. Il ricordo con un pizzico di commozione l'hanno fatta da padrone durante l'incontro. Appena varcata la soglia dello storico ex Comune di Margherita di Savoia non si poteva restare inermi davanti alle immagini ed il filmato che rappresentavano i momenti salienti del rapporto del segretario del PCI col popolo di Capitanara. Alcune fasi sono state messe in luce come l'apertura della campagna elettorale per le elezioni amministrative con un discorso al Cine-teatro Flagella il 10 maggio 1971; la visita alla Conferenza agraria nazionale del PCI presso il centro congressi di Pugnochiuso il 3 aprile 1976; la conclusione della IV conferenza agraria nazionale del PCI con un discorso politico in Piazza Cavour del 4 aprile 1976; la visita ai padiglioni della XXXIV Fiera nazionale dell'agricoltura di Foggia del 1 maggio 1981; il comizio in Piazza Cavour in occasione della campagna referendaria sull'aborto e per le elezioni amministrative del giugno 1981, il 2 maggio dello stesso anno; la chiusura dei lavori del XIX congresso provinciale con un comizio al Cine-teatro di Foggia il 30 gennaio 1983; i lavori del XIX congresso provinciale del PCI di Capitanata, sala congressi della fiera di Foggia il 28 gennaio 1983; la visita alle carceri di Luce per rendere omaggio al leader sindacale Giuseppe Di Vittorio il 28 gennaio 1983. Enrico Berlinguer, che ha guidato il PCI dal 1972 al 1984, "è un patrimonio dell'umanità indipendentemente dalla propria fede politica". Queste le parole del consigliere comunale e segretario del PD di Margherita di Savoia Antonella Cusmai, che ha continuato, dicendo: "Questo incontro è utile per far conoscere ai ragazzi chi sia Enrico Berlinguer. I ragazzi, purtroppo, sono disinteressati della e magari, a causa di un pessimo esempio a loro fornito, puntano soltanto il dito contro il polutico di turno. Oggi c'è una pochezza umana nei partiti che non permette di volgere lo sguardo al futuro ma si limita a soffermarsi sull'attimo fuggente". Inoltre, «i partiti hanno la funzione di informare i giovani. Oggi non ci sono le basi politiche per compiere grandi gesta come il Compromesso Storico stretto fra il PCI di Enrico Berlinguer e la DC di Aldo Moro». All'incontro ha preso parte anche Elena Gentile, figura di spicco dell'attismo politico della nostra zona in quanto membro del Parlamento Europeo. La parlamentare, tesseratasi al PCI nel 1985, l'anno dopo la morte dello storico segretario che «ha rifiutato i soccorsi ai primi sintomi della sua malattia ed ha continuato il suo comizio a Padova come un generale che non abbandona la nave, morendo su quel palco. Grazie al suo sforzo i compagni riuscitono a trionfare nelle elezioni del 1985». Secondo Elena Gentile, «la militanza nel partito è stata una pagina importante nella vita di molti. Il PC è stato un solido partito grazie alla guida di Enrico Berlinguer. Chi militava nel partito doveva attenersi ad un regolamento, doveva adottare un certo stile, avere rispettio. Oggi manca l'idea di un partito che si misuri con le persone e che tenti di risolvere i problemi del popolo». Un uomo che ha abbracciato la fede comunista sin da ragazzo, stringendo rapporti con Enrico Berlinguer è stato l'avvocato Tonino Capacchione. L'avvocato, simbolo con altri amici del PC di Margherita di Savoia, città storicamente definita come "Isola della DC", democrazia cristiana, è davvero un testimone della storia perché ha vissuto in prima persona tutte le fasi della segreteria di Enrico Berlinguer dal 1978 al 1984. Proprio dell'anno della morte dello statista, ovvero 1984, che risale un pezzo di storia da lui vissuto: «il giorno della morte di Enrico Berlinguer, 11 giugno 1984, con quattro ragazzi portammo davanti all'ex Comune un palco in legno che usavamo per i comizi di partito. Appena diffusa la morte del segretario, tutti passarono a mettere un fiore su quel palco in segno di stima verso un grandissimo uomo».