Dipendenti della BAT in sciopero, adesioni all'80%
Sit in in Prefettura. Servono fondi anche per il pagamento degli stipendi
venerdì 6 ottobre 2017
13.33
Adesione all'80 percento, riferiscono i sindacati. Su 80 lavoratori che conta l'ente in tanti hanno incrociato le braccia: restano garantiti i servizi essenziali. I dipendenti delle Province scioperano oggi in tutta Italia per denunciare la situazione degli enti è di estrema difficoltà ed è stata più volte segnalata dalle categorie del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil che chiedono risorse al fine di consentire l'erogazione dei servizi fondamentali e la tutela dei diritti dei dipendenti. Nella Bat, insieme alle altre organizzazioni sindacali, in programma assemblee per il contrasto alle politiche nazionali: le Province, infatti, non solo non sono state abolite come prevedeva la riforma ma sono state anzi salvate dai cittadini nel referendum del 4 dicembre che ha sancito il fallimento della legge Del Rio.
Vi sarebbero situazioni assurde, con dipendenti che attendono di passare alle dipendenze della Regione, come i 6 agenti della Polizia provinciale, che di fatto non riescono più a svolgere le loro funzioni, proprio in virtù dell'atteso loro trasferimento nell'ambito del nuovo corpo della Polizia amministrativa regionale.
"La profonda difficoltà finanziaria in cui versano Province e Città metropolitane - spiegano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl - sta determinando una situazione di estrema criticità nell'erogazione dei servizi offerti da questi Enti alla quale si aggiungono le condizioni di notevole precarietà, che sta vivendo il personale impiegato in tali servizi, penalizzato pesantemente, anche da un punto di vista salariale, dalla scure di tagli succedutisi negli ultimi anni. Tanti sono gli Enti che non riescono più a garantire la manutenzione ordinaria di strade e scuole e tanti sono gli Enti in ritardo con il pagamento degli stipendi. Ormai anche importanti Enti e grandi Città metropolitane non sono in grado di chiudere i bilanci, avviandosi verso le procedure di dissesto. Il legislatore non ha utilizzato l'occasione offerta dgli ultimi decreti per tentare di ridurre il fabbisogno necessario a Province e Città Metropolitane per svolgere la loro missione istituzionale. L'ammontare complessivo di risorse necessarie, stimato complessivamente in poco meno di 800 milioni, è stato solo parzialmente ridotto.
Queste sono le ragioni che ci hanno spinto a proclamare lo sciopero per la giornata di oggi di tutto il personale di Province e Città Metropolitane".
Ecco le proposte che i rappresentati sindacali Luigi Marzano, segretario generale Cgil Bat, Carlo Quacquarelli, segretario Uil Fpl e Nicola Altamura, segretario Cisl Fp, hanno consegnato nelle mani del Prefetto Clara Minerva:
• recuperare con la prossima Legge di bilancio tutte le risorse necessarie per garantire a questi Enti la sostenibilità economica;
• sbloccare il turn over e stabilizzare i lavoratori precari;
• dare finalmente certezza al sistema delle politiche attive del lavoro attraverso il definitivo trasferimento di competenze dei Centri per l'impiego ed il relativo finanziamento;
• dare agli Enti la possibilità di poter realizzare una programmazione pluriennale degli interventi;
• individuare delle soluzioni specifiche per far uscire dalla crisi strutturale finanziaria gli Enti con maggiori difficoltà;
• recuperare il ruolo contrattuale e garantire il relativo pagamento delle spettanze arretrate di quei pochi lavoratori rimasti nell'attuale provincia BAT e che, con enorme sacrificio continuano a tenere in piedi la seppur minima organizzazione del lavoro dell'Ente a tutela del servizio ai cittadini.
Vi sarebbero situazioni assurde, con dipendenti che attendono di passare alle dipendenze della Regione, come i 6 agenti della Polizia provinciale, che di fatto non riescono più a svolgere le loro funzioni, proprio in virtù dell'atteso loro trasferimento nell'ambito del nuovo corpo della Polizia amministrativa regionale.
"La profonda difficoltà finanziaria in cui versano Province e Città metropolitane - spiegano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl - sta determinando una situazione di estrema criticità nell'erogazione dei servizi offerti da questi Enti alla quale si aggiungono le condizioni di notevole precarietà, che sta vivendo il personale impiegato in tali servizi, penalizzato pesantemente, anche da un punto di vista salariale, dalla scure di tagli succedutisi negli ultimi anni. Tanti sono gli Enti che non riescono più a garantire la manutenzione ordinaria di strade e scuole e tanti sono gli Enti in ritardo con il pagamento degli stipendi. Ormai anche importanti Enti e grandi Città metropolitane non sono in grado di chiudere i bilanci, avviandosi verso le procedure di dissesto. Il legislatore non ha utilizzato l'occasione offerta dgli ultimi decreti per tentare di ridurre il fabbisogno necessario a Province e Città Metropolitane per svolgere la loro missione istituzionale. L'ammontare complessivo di risorse necessarie, stimato complessivamente in poco meno di 800 milioni, è stato solo parzialmente ridotto.
Queste sono le ragioni che ci hanno spinto a proclamare lo sciopero per la giornata di oggi di tutto il personale di Province e Città Metropolitane".
Ecco le proposte che i rappresentati sindacali Luigi Marzano, segretario generale Cgil Bat, Carlo Quacquarelli, segretario Uil Fpl e Nicola Altamura, segretario Cisl Fp, hanno consegnato nelle mani del Prefetto Clara Minerva:
• recuperare con la prossima Legge di bilancio tutte le risorse necessarie per garantire a questi Enti la sostenibilità economica;
• sbloccare il turn over e stabilizzare i lavoratori precari;
• dare finalmente certezza al sistema delle politiche attive del lavoro attraverso il definitivo trasferimento di competenze dei Centri per l'impiego ed il relativo finanziamento;
• dare agli Enti la possibilità di poter realizzare una programmazione pluriennale degli interventi;
• individuare delle soluzioni specifiche per far uscire dalla crisi strutturale finanziaria gli Enti con maggiori difficoltà;
• recuperare il ruolo contrattuale e garantire il relativo pagamento delle spettanze arretrate di quei pochi lavoratori rimasti nell'attuale provincia BAT e che, con enorme sacrificio continuano a tenere in piedi la seppur minima organizzazione del lavoro dell'Ente a tutela del servizio ai cittadini.