Corte dei Conti, le opposizioni all'attacco: «Debiti su debiti»
I cinque consiglieri di centrosinistra tornano sulla situazione economica
mercoledì 25 novembre 2015
11.40
Fare debiti per risanare altri debiti. Il piano di rientro adottato dall'amministrazione comunale pare che piaccia né alla Corte dei Conti né ai 5 consiglieri d'opposizione, Grazia Galiotta, Ruggiero Piccolo, Antonella Cusmai, Vincenzo De Pietro e Domenico Lodisposto, che temono per il futuro della città. «La relazione della Corte dei Conti – affermano i consiglieri - è precisa e allo stesso tempo sconfortante e purtroppo lo sarà anche in futuro perché il piano di rientro presentato dall'attuale amministrazione comunale è assolutamente inverosimile, scritto da qualcuno che non conosce le entrate e le capacità tributarie del nostro Ente o forse da qualcuno che vuole guadagnare tempo con l'organo di controllo. È molto strano che a distanza di una settimana il nostro sindaco Paolo Marrano non abbia ancora informato la cittadinanza su quanto esposto dalla Corte dei Conti. Ricordiamo che le ultime dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino ai salinari, dopo l'udienza presso la stessa Corte, sono molto gravi: "I magistrati contabili hanno apprezzato lo sforzo compiuto dall'amministrazione comunale nel fornire le puntuali risposte ai quesiti che erano stati posti nella relazione di monitoraggio semestrale. La Corte dei Conti ha evidenziato come il nostro Comune abbia imboccato la giusta strada per il risanamento delle finanze". Ci chiediamo a quale udienza abbia partecipato poiché la Corte accerta che il piano di rientro del Comune di Margherita di Savoia ha evidenziato una scarsa rispondenza alle risultanze programmate. In particolare si mette in risalto che nel corso del primo semestre 2015 il comune di Margherita di Savoia non ha garantito la copertura di spesa relativa la debitoria che intende impegnare entro la fine dell'esercizio, oltre a mettere in luce numerose criticità rivenienti dall'operazione di accertamento. In pratica, dice la Corte, il Comune non è stato in grado di rispettare il piano di rientro sotto il profilo della programmazione economico-finanziaria».
Insomma, secondo i consiglieri d'opposizione, chi avrebbe dovuto agire per salvare la città non l'ha fatto e ha adottato provvedimenti privi di senso e di efficacia. Un'analisi che parte dello studio delle carte fornite dalla Corte e riguarda anche i crediti che l'Ente vanta nei confronti di AtiSale, azienda che gestisce le saline di Margherita di Savoia. «La criticità in cui versa AtiSale e la procedura di concordato preventivo depositata al Tribunale di Foggia nello scorso mese di febbraio hanno comportato da parte dell'azienda la sospensione dei pagamenti nei confronti del Comune, rendendo impossibili le entrate previste nel piano di rientro. Lo scorso 7 ottobre è stato dichiarato dal Sindaco di aver partecipato all'ultimo consiglio di amministrazione di AtiSale dove è stato stabilito che i crediti derivanti da sentenza passata saranno corrisposti ai relativi creditori per un valore pari al 100%, trattandosi di crediti privilegiati. Tuttavia, aggiunge la Corte, non c'è documentazione che provi quanto il sindaco abbia dichiarato. Ci chiediamo se la documentazione non si amai esistita perché non c'è mai stato un consiglio di amministrazione di AtiSale durante il quale è stata presa tale decisione e, se mai ci fosse stato, non sappiamo chi abbia autorizzato il sindaco a parteciparvi. La partecipazione del primo cittadino ai consigli di amministrazione di AtiSale è subordinata al passaggio in Consiglio Comunale, mentre il sindaco, paladino della legalità, continua imperterrito a parteciparvi e a deliberare senza essere autorizzato dal Consiglio. In più occasioni i nostri amministratori hanno dichiarato di aver ricostituito i fondi distratti e di aver pagato grossi debiti causati dalle passate amministrazioni. Invece dovrebbero dire ai cittadini che per pagare la massa debitoria hanno indebitato fortemente il Comune, facendo richiesta alla Cassa Depostiti e Prestiti di importi pari ad € 8.712.473,43 e che è intenzione del Comune richiedere un'ulteriore anticipazione di liquidità entro il mese di novembre 2015. L'unica soluzione che sapete adottare è quella di fare debiti per pagare debiti? Anche l'entità delle entrate tributarie previste dal piano di rientro, alla luce dei provvedimenti che il Governo si accinge a varare, sono tutte da verificare, cosi come avete sovrastimato le entrate riconducibili all'imposta di soggiorno. L'amministrazione comunale, che in più di un'occasione ha attribuito la situazione in cui versano le casse comunali alle precedenti amministrazioni, non solo ha peggiorato le sorti ma non è stata capace di porre rimedio poiché aveva la grande occasione di salvare l'Ente con un piano di rientro apprezzabile».
Insomma, secondo i consiglieri d'opposizione, chi avrebbe dovuto agire per salvare la città non l'ha fatto e ha adottato provvedimenti privi di senso e di efficacia. Un'analisi che parte dello studio delle carte fornite dalla Corte e riguarda anche i crediti che l'Ente vanta nei confronti di AtiSale, azienda che gestisce le saline di Margherita di Savoia. «La criticità in cui versa AtiSale e la procedura di concordato preventivo depositata al Tribunale di Foggia nello scorso mese di febbraio hanno comportato da parte dell'azienda la sospensione dei pagamenti nei confronti del Comune, rendendo impossibili le entrate previste nel piano di rientro. Lo scorso 7 ottobre è stato dichiarato dal Sindaco di aver partecipato all'ultimo consiglio di amministrazione di AtiSale dove è stato stabilito che i crediti derivanti da sentenza passata saranno corrisposti ai relativi creditori per un valore pari al 100%, trattandosi di crediti privilegiati. Tuttavia, aggiunge la Corte, non c'è documentazione che provi quanto il sindaco abbia dichiarato. Ci chiediamo se la documentazione non si amai esistita perché non c'è mai stato un consiglio di amministrazione di AtiSale durante il quale è stata presa tale decisione e, se mai ci fosse stato, non sappiamo chi abbia autorizzato il sindaco a parteciparvi. La partecipazione del primo cittadino ai consigli di amministrazione di AtiSale è subordinata al passaggio in Consiglio Comunale, mentre il sindaco, paladino della legalità, continua imperterrito a parteciparvi e a deliberare senza essere autorizzato dal Consiglio. In più occasioni i nostri amministratori hanno dichiarato di aver ricostituito i fondi distratti e di aver pagato grossi debiti causati dalle passate amministrazioni. Invece dovrebbero dire ai cittadini che per pagare la massa debitoria hanno indebitato fortemente il Comune, facendo richiesta alla Cassa Depostiti e Prestiti di importi pari ad € 8.712.473,43 e che è intenzione del Comune richiedere un'ulteriore anticipazione di liquidità entro il mese di novembre 2015. L'unica soluzione che sapete adottare è quella di fare debiti per pagare debiti? Anche l'entità delle entrate tributarie previste dal piano di rientro, alla luce dei provvedimenti che il Governo si accinge a varare, sono tutte da verificare, cosi come avete sovrastimato le entrate riconducibili all'imposta di soggiorno. L'amministrazione comunale, che in più di un'occasione ha attribuito la situazione in cui versano le casse comunali alle precedenti amministrazioni, non solo ha peggiorato le sorti ma non è stata capace di porre rimedio poiché aveva la grande occasione di salvare l'Ente con un piano di rientro apprezzabile».