Coronavirus, Delle Donne: «Faccio appello all'intelligenza dei giovani»
«Abbiamo bisogno della collaborazione di tutti»
sabato 7 marzo 2020
8.37
«Abbiamo bisogno della collaborazione di tutti, in particolar modo dei giovani». È questo, in sintesi, l'appello del direttore generale dell'Asl Bt Alessandro Delle Donne rivolto a tutti i cittadini della provincia di Barletta-Andria-Trani in questo momento di emergenza causato dal virus Covid-19 o comunemente chiamato Coronavirus.
«La pausa dalla attività scolastiche - rivolgendosi agli studenti - deve essere occasione per fermarsi e per vivere un momento che non va avvertito come di solitudine, ma di attenzione e di tutela. I giovani possono sostenere processi importanti di cambiamento culturale e questo può essere un momento ideale per dare il buon esempio e fare la differenza».
Le scuole chiuse non sono certamente sinonimo di quarantena immediata per tutti, ma non sarebbe di grande aiuto alla non proliferazione del virus affollare pub o luoghi d'incontro. «Facciamo appello ai giovani e alla loro intelligenza e capacità di fare gruppo per chiedere loro di non frequentare luoghi troppo affollati, ma anzi di preferire situazioni di maggiore tutela per sé stessi e per gli altri. Le stesse indicazioni le rivolgiamo agli anziani, soprattutto a quelli con patologie croniche o multimorbilità: chiediamo loro di uscire meno possibile e di cautelarsi", ha sottolineato Delle Donne.
«Stiamo organizzando procedure molto restrittive di accesso alle strutture sanitarie che vanno nella direzione della massima tutela e del minimo contagio - ha continuato -. Il decreto del 4 marzo prevede espressamente il "divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti di emergenza e accettazione di pronto soccorso": "il senso sta nella necessità di limitare quanto più possibile situazioni che possono facilitare il contagio - chiarisce Delle Donne - e per questo sono state da subito adottate procedure di accesso per i parenti dei pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere"».
Restano invariate le dieci raccomandazioni ministeriali sulle misure igienico-sanitarie:
1) lavarsi spesso le mani
2) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie
3) evitare abbracci e strette di mano
4) mantenere nei contatti sociali una distanza di almeno un metro
5) avere una corretta igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto)
6) evitare l'uso promiscuo di bottiglie e bicchieri
7) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
8) non prendere farmaci antivirali e antibiotici se non prescritti dal medico
9) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro e alcol
10) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati e se si presta assistenza a persone malate.
«La pausa dalla attività scolastiche - rivolgendosi agli studenti - deve essere occasione per fermarsi e per vivere un momento che non va avvertito come di solitudine, ma di attenzione e di tutela. I giovani possono sostenere processi importanti di cambiamento culturale e questo può essere un momento ideale per dare il buon esempio e fare la differenza».
Le scuole chiuse non sono certamente sinonimo di quarantena immediata per tutti, ma non sarebbe di grande aiuto alla non proliferazione del virus affollare pub o luoghi d'incontro. «Facciamo appello ai giovani e alla loro intelligenza e capacità di fare gruppo per chiedere loro di non frequentare luoghi troppo affollati, ma anzi di preferire situazioni di maggiore tutela per sé stessi e per gli altri. Le stesse indicazioni le rivolgiamo agli anziani, soprattutto a quelli con patologie croniche o multimorbilità: chiediamo loro di uscire meno possibile e di cautelarsi", ha sottolineato Delle Donne.
«Stiamo organizzando procedure molto restrittive di accesso alle strutture sanitarie che vanno nella direzione della massima tutela e del minimo contagio - ha continuato -. Il decreto del 4 marzo prevede espressamente il "divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti di emergenza e accettazione di pronto soccorso": "il senso sta nella necessità di limitare quanto più possibile situazioni che possono facilitare il contagio - chiarisce Delle Donne - e per questo sono state da subito adottate procedure di accesso per i parenti dei pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere"».
Restano invariate le dieci raccomandazioni ministeriali sulle misure igienico-sanitarie:
1) lavarsi spesso le mani
2) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie
3) evitare abbracci e strette di mano
4) mantenere nei contatti sociali una distanza di almeno un metro
5) avere una corretta igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto)
6) evitare l'uso promiscuo di bottiglie e bicchieri
7) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
8) non prendere farmaci antivirali e antibiotici se non prescritti dal medico
9) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro e alcol
10) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati e se si presta assistenza a persone malate.