Consiglio monotematico su Atisale
Costituire un osservatorio permanente per affrontare la crisi
sabato 28 marzo 2015
20.42
Costituire un osservatorio permanente che faccia da supervisore della grave situazione che sta coinvolgendo l'azienda Atisale. Questo è l'unico atto che si avvicina a qualcosa di concreto fra le tante parole dette durante il Consiglio Comunale monotematico indetto per aprire un tavolo di discussione sulle gravi vicende riguardanti le saline più grandi d'Europa. Al Consiglio erano assenti due delle figure cardine di questa pagina storica che il popolo salinaro sta vivendo: il professor Onofrio Traiano, commissario giudiziario della vertenza, e Giacomo D'Alì, presidente dell'amministrazione Atisale. Il commissario attraverso una missiva ha giustificato la sua assenza, affermando che una sua eventuale presenza sarebbe stata "prematura ed inutile", precisando che egli ricopre un ruolo non politico ma di sorveglianza giudiziaria. Difatti, ha tenuto a specificare che l'azienda Atisale ha rivolto al Tribunale di Foggia una richiesta di preventivo in bianco, segno della mancata elaborazione di un piano. Il termine ultimo per presentare un piano è fissato per 5 giugno 2015, con eventualmente una proroga di 60 giorni. Mentre il presidente dell'amministrazione Atisale ha giustificato la sua assenza e quella dell'amministratore delegato Roberto Badalucco con degli impegni precedentemente presi affermando che la loro partecipazione sarebbe stata inopportuna, dichiarandosi disposti ad esporre i passaggi tecnici alla giunta comunale o in seduta comune o separata fra maggioranza e minoranza. In un clima non certo tranquillo il primo ad intervenire è il rappresentante regionale della UILA/UIL, Antonio Castriotta, dicendo che "l'azienda ha richiesto un taglio strutturale sul personale di € 600.000. Inoltre, l'opificio può recuperare circa € 280.000 con la mobilità volontaria ed incentivata. Nessuno vuole mandare a casa gli operai". Continua il rappresentante sindacale chiedendo alla giunta comunale di "accettare qualsiasi proposta di concordato o richiesta di risanamento di ristrutturazione del credito provenienti da Atisale. Se questo non dovesse accadere ci sarebbe il fallimento dell'azienda con la conseguente perdita dei crediti da parte del Comune e la potenziale perdita del lavoro da parte degli operai". Il consigliere comunale Ruggiero Piccolo ha replicato affermando che "il Consiglio Comunale accetterà il piano di rientro o concordato preventivo e ridurrà il credito quando Atisale farà il suo dovere d'imprenditore". Secondo il consigliere ci sono delle difficoltà che stanno portando l'opificio alla rrovina come il "mancato aumento di capitale da parte di imprenditori esperti nel campo che hanno acquistato un'azienda senza tener conto dei debiti e senza presentare un vero piano di rientro. Non solo. Il fatturato aziendale è di € 36 milioni, l'utile operativo ammonta soltanto ad 1 milione di Euro. I sindacati sta chiedendo sacrifici solo agli operai invece di chiedere una ricapitalizzazione alla proprietà. A differenza di quanto viene affermato, né l'annullamento del debito nei confronti del Comune né il pensionamento delle 6 unità lavorative possono bastare a colmare la debitoria di 60 milioni di Euro. La crisi che sta investendo l'indotto da 2-3 anni ha causato anche la chiusura di tutte le aziende del sale presenti nel Comune ecceto 1 o 2 aziende, contando anche le perdite causate ai trasporti. Di tutto questo le RSU non fanno accenno. La Salina ha bisogno di imprenditori che acquistino con i propri soldi e non con quelli delle banche". L'intervento del consigliere Piccolo ha provocato la dura ed offensiva reazione del rappresentante delle RSU Cosimo Damiano Ronzino, a cui ha fatto seguito la sua espulsione dall'aula. La consigliera comunale Antonella Cusmai ha definito come "maleducazione istituzionale l'assenza dei rappresentanti della dirigenza Atisale. Questo sta ad indicare l'arroganza di una classe imprenditoriale forestiera che maltratta gli operai, le istituzioni e tutto il territorio. Purtroppo, alla giunta come ai sindacati mancano delle informazioni: indice di liquidità insufficiente, ricorso alle banche che incide del 2,27 % sul fatturato, dimenticando che l'azienda Atisale è un'azienda privata ma lavora un prodotto ppubblico, il sale". Il Consiglio Comunale monotematico è stato chiuso di fatto dalle parole del sindaco Paolo Marrano, che hanno espresso dispiacere nel "vedere atteggiamenti poco consoni al difficile momento che la città sta vivendo. In questo momento tutta la giunta è unita in difesa del territorio. Bisogna avere fiducia fino a prova contraria. Non è escluso che l'amministrazione comunale potrà avere un ruolo rilevante rispetto a quello attuale nel Consiglio di Amministrazione di Salapia. Verrà fatta la scelta migliore". Dopo aver sciolto legalmente la seduta, il consigliere comunale Domenico Lodispoto ha continuato a dibattere in assenza del sindaco, dell'amministrazione, del presidente e della segreteria che hanno lasciato l'aula, ritornando sul dibattito avuto nei giorni scorsi fra il primo cittadino ed il partito Sel, Sinistra ecologia libertà, di Margherita di Savoia di cui il consigliere Lodispoto è parte.