Comune, Atisale e Terme insieme per lo sviluppo del territorio
C'è il protocollo di intesa tra gli enti
domenica 16 gennaio 2022
15.44
Il Consiglio Comunale ha approvato con 11 voti favorevoli, 2 contrari ed un'astensione lo schema di convenzione per il protocollo d'intesa fra Comune di Margherita di Savoia, Atisale s.p.a. e Terme di Margherita di Savoia s.r.l. rivolto a sostenere la crescita economica del territorio attraverso un contratto di fornitura di acque madri e fanghi prodotti dalle Saline di Margherita di Savoia per fornire a titolo oneroso a terzi la possibilità di utilizzo di detti materiali per gli usi previsti dalla legge.
In base a tale accordo, il Comune ed Atisale - con l'assenso da parte di Terme di Margherita di Savoia s.r.l. - si obbligano a dare corso ad una trattativa negoziale finalizzata alla stipula di un formale contratto di fornitura avente ad oggetto la cessione al Comune di tali materiali nella misura massima complessiva di 6.000 ettolitri annui di acque madri (eventualmente elevabili, ove necessario, sino a un massimo di 10.000 ettolitri) e di 16.000 litri di fanghi, da cedere a terzi liberamente individuati dal Comune stesso.
«Si tratta – ha dichiarato il Sindaco di Margherita di Savoia, avv. Bernardo Lodispoto – di un punto di partenza sul piano normativo per realizzare una sinergia molto importante per l'intera collettività. Per la prima volta il Comune di Margherita di Savoia, la società Atisale s.p.a. e le Terme di Margherita di Savoia s.r.l. si sono sedute attorno a un tavolo per sviluppare un rapporto paritetico e provare a disegnare una futura strategia di sviluppo economico mettendo un punto fermo a questa annosa vicenda. È un primo passo che stiamo compiendo in questa direzione, ma vorrei prima fare qualche puntualizzazione: dal 2010 ad oggi c'è stata forse qualche amministrazione comunale, prima di questa, ad occuparsi realmente di termalismo? Negli ultimi trent'anni in tanti si sono riempiti la bocca di parole sulla liberalizzazione delle acque madri senza avere la minima cognizione di causa. Noi abbiamo messo mano ai documenti, scoprendo anche verità rimaste sconosciute ai più: ci siamo rivolti all'Agenzia del Demanio per avere chiarimenti e ci è stato risposto che la competenza dei materiali da impiegare a scopo igienico e curativo è transitata in Atisale e che, in virtù di due provvedimenti risalenti al 2004 ed al 2006 ed emessi dagli allora rappresentanti legali pro tempore di Atisale, non vi è la possibilità di cedere per uso terapeutico fanghi ed acque madri ad altri soggetti pena il pagamento di una gravosa penale. Va altresì ricordato che il Demanio ha definito tali atti "illegittimi". Di certo chi, a suo tempo, ha ritenuto di dover concedere in esclusiva questo privilegio non ha reso un buon servizio al paese. Ci siamo dunque trovati di fronte a due ostacoli: uno di tipo normativo, con le leggi nazionali e regionali che non consentono un uso terapeutico e farmaceutico di fanghi ed acque madri laddove già sussista – come nel nostro caso – uno stabilimento termale, determinando di fatto un rapporto di esclusiva sotto il profilo dell'utilizzo di tali materiali; l'altro è di natura privatistica, poiché il Demanio è titolare delle concessioni relative al solo utilizzo del sale, mentre tutto il resto ricade nell'ambito dell'iniziativa privata. A quel punto si ponevano due alternative: o impugnare tali atti, e quindi impegnarsi in un lungo contenzioso legale che sarebbe costato tempo e denaro ed oltretutto dall'esito incerto, oppure cercare di addivenire ad un accordo con le parti per provare a scrivere una pagina nuova. Fortunatamente abbiamo trovato grande disponibilità da parte del Presidente del CdA di Atisale, ing. Bruno Franceschini, e dell'amministratore unico delle Terme di Margherita di Savoia dott.ssa Marina Lalli: per la prima volta l'ente locale ha potuto addivenire ad un accordo dignitoso con le parti mentre in passato ne è sempre uscito con le ossa rotte. Questo protocollo d'intesa, è bene ribadirlo, rappresenta non un punto di arrivo ma l'inizio di un percorso sinergico che vuole coinvolgere Comune, Atisale e Terme in un obiettivo strategico comune di rilancio del territorio. Noi, come amministrazione comunale, non avevamo altre possibilità ma in virtù dell'ottimo rapporto istituzionale con i due interlocutori abbiamo avviato una riflessione che nel futuro richiederà altri atti amministrativi per determinare i costi e, ove necessario, anche una integrazione sulle quantità oggetto della fornitura. Personalmente auspico che il ddl sulla libera concorrenza possa presto portare importanti novità sul piano normativo anche per quanto riguarda l'utilizzo di questi materiali ma nel frattempo ci siamo mossi per poter avviare un percorso virtuoso e soprattutto redditizio per il nostro paese. Il mio ringraziamento va, oltre che ai vertici di Atisale s.p.a. e Terme di Margherita di Savoia s.r.l., all'assessore alle attività produttive dott. Mario Braccia e ai consiglieri che hanno dato il loro assenso a questo primo importante step in consiglio comunale».
I voti favorevoli, come detto, sono giunti dagli 11 componenti della maggioranza; le consigliere Elena Muoio e Rosa Scognamiglio hanno espresso voto contrario mentre la consigliera Grazia Galiotta si è astenuta; i consiglieri Antonella Cusmai e Carlo Ronzino hanno partecipato alla discussione ma non al voto. Era infine assente il consigliere Francesco Labranca.
In base a tale accordo, il Comune ed Atisale - con l'assenso da parte di Terme di Margherita di Savoia s.r.l. - si obbligano a dare corso ad una trattativa negoziale finalizzata alla stipula di un formale contratto di fornitura avente ad oggetto la cessione al Comune di tali materiali nella misura massima complessiva di 6.000 ettolitri annui di acque madri (eventualmente elevabili, ove necessario, sino a un massimo di 10.000 ettolitri) e di 16.000 litri di fanghi, da cedere a terzi liberamente individuati dal Comune stesso.
«Si tratta – ha dichiarato il Sindaco di Margherita di Savoia, avv. Bernardo Lodispoto – di un punto di partenza sul piano normativo per realizzare una sinergia molto importante per l'intera collettività. Per la prima volta il Comune di Margherita di Savoia, la società Atisale s.p.a. e le Terme di Margherita di Savoia s.r.l. si sono sedute attorno a un tavolo per sviluppare un rapporto paritetico e provare a disegnare una futura strategia di sviluppo economico mettendo un punto fermo a questa annosa vicenda. È un primo passo che stiamo compiendo in questa direzione, ma vorrei prima fare qualche puntualizzazione: dal 2010 ad oggi c'è stata forse qualche amministrazione comunale, prima di questa, ad occuparsi realmente di termalismo? Negli ultimi trent'anni in tanti si sono riempiti la bocca di parole sulla liberalizzazione delle acque madri senza avere la minima cognizione di causa. Noi abbiamo messo mano ai documenti, scoprendo anche verità rimaste sconosciute ai più: ci siamo rivolti all'Agenzia del Demanio per avere chiarimenti e ci è stato risposto che la competenza dei materiali da impiegare a scopo igienico e curativo è transitata in Atisale e che, in virtù di due provvedimenti risalenti al 2004 ed al 2006 ed emessi dagli allora rappresentanti legali pro tempore di Atisale, non vi è la possibilità di cedere per uso terapeutico fanghi ed acque madri ad altri soggetti pena il pagamento di una gravosa penale. Va altresì ricordato che il Demanio ha definito tali atti "illegittimi". Di certo chi, a suo tempo, ha ritenuto di dover concedere in esclusiva questo privilegio non ha reso un buon servizio al paese. Ci siamo dunque trovati di fronte a due ostacoli: uno di tipo normativo, con le leggi nazionali e regionali che non consentono un uso terapeutico e farmaceutico di fanghi ed acque madri laddove già sussista – come nel nostro caso – uno stabilimento termale, determinando di fatto un rapporto di esclusiva sotto il profilo dell'utilizzo di tali materiali; l'altro è di natura privatistica, poiché il Demanio è titolare delle concessioni relative al solo utilizzo del sale, mentre tutto il resto ricade nell'ambito dell'iniziativa privata. A quel punto si ponevano due alternative: o impugnare tali atti, e quindi impegnarsi in un lungo contenzioso legale che sarebbe costato tempo e denaro ed oltretutto dall'esito incerto, oppure cercare di addivenire ad un accordo con le parti per provare a scrivere una pagina nuova. Fortunatamente abbiamo trovato grande disponibilità da parte del Presidente del CdA di Atisale, ing. Bruno Franceschini, e dell'amministratore unico delle Terme di Margherita di Savoia dott.ssa Marina Lalli: per la prima volta l'ente locale ha potuto addivenire ad un accordo dignitoso con le parti mentre in passato ne è sempre uscito con le ossa rotte. Questo protocollo d'intesa, è bene ribadirlo, rappresenta non un punto di arrivo ma l'inizio di un percorso sinergico che vuole coinvolgere Comune, Atisale e Terme in un obiettivo strategico comune di rilancio del territorio. Noi, come amministrazione comunale, non avevamo altre possibilità ma in virtù dell'ottimo rapporto istituzionale con i due interlocutori abbiamo avviato una riflessione che nel futuro richiederà altri atti amministrativi per determinare i costi e, ove necessario, anche una integrazione sulle quantità oggetto della fornitura. Personalmente auspico che il ddl sulla libera concorrenza possa presto portare importanti novità sul piano normativo anche per quanto riguarda l'utilizzo di questi materiali ma nel frattempo ci siamo mossi per poter avviare un percorso virtuoso e soprattutto redditizio per il nostro paese. Il mio ringraziamento va, oltre che ai vertici di Atisale s.p.a. e Terme di Margherita di Savoia s.r.l., all'assessore alle attività produttive dott. Mario Braccia e ai consiglieri che hanno dato il loro assenso a questo primo importante step in consiglio comunale».
I voti favorevoli, come detto, sono giunti dagli 11 componenti della maggioranza; le consigliere Elena Muoio e Rosa Scognamiglio hanno espresso voto contrario mentre la consigliera Grazia Galiotta si è astenuta; i consiglieri Antonella Cusmai e Carlo Ronzino hanno partecipato alla discussione ma non al voto. Era infine assente il consigliere Francesco Labranca.