Coldiretti: «800 mila poveri a Natale in Puglia»
L'associazione si complimenta: «Positivi e vitali i fondi per il cibo contenuti nell'ultima manovra»
sabato 24 dicembre 2022
«Sono 800 mila i pugliesi che per Natale sono costretti a chiedere aiuto per mangiare, facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari». Lo ha sottolineato la Coldiretti, sulla base dei dati Istat: «Sul territorio si è superata la media col 27.5% dell'incidenza di povertà relativa, il peggiore su scala nazionale».
«Sono positive e vitali le misure contro la povertà alimentare contenute nell'ultima manovra finanziaria, grazie al fondo per l'acquisto di beni alimentari di prima necessità del ministero dell'agricoltura, con una dotazione di 500 milioni di euro per il 2023. La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari, che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri, Per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli» hanno aggiunto i membri dell'associazione.
«Fra i nuovi poveri ci sono anche coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come anche molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia Covid e dal balzo costi dell'energia per via del caro bollette» ha concluso la Coldiretti.
«Sono positive e vitali le misure contro la povertà alimentare contenute nell'ultima manovra finanziaria, grazie al fondo per l'acquisto di beni alimentari di prima necessità del ministero dell'agricoltura, con una dotazione di 500 milioni di euro per il 2023. La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari, che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri, Per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli» hanno aggiunto i membri dell'associazione.
«Fra i nuovi poveri ci sono anche coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come anche molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia Covid e dal balzo costi dell'energia per via del caro bollette» ha concluso la Coldiretti.