"Cibo e colori del Sud", ottimo successo per la rassegna gastronomica
Felice Lo Basso: «Essere un bravo cuoco non dipende dalla stella»
sabato 26 novembre 2016
Si è conclusa con grande successo la rassegna enogastronomica "Cibo e colori del Sud", organizzata dall'Associazione cuochi baresi presso la sala ricevimenti "Nettuno" di Molfetta.
Due giorni di formazione, di incontri, di confronti, in cui gli alunni degli Istituti Alberghieri e non solo, hanno potuto ammirare grandi chef al lavoro, imparare da loro e carpirne i segreti. Si sono avvicendati in queste due giornate gli chef: Mauro Sciancalepore, per la cucina tra innovazione e tradizione, Domenico Di Gioia e Domenico Strippoli, per l'intramontabile arte degli intagli, Francesco Alborè, con la sua personalissima proposta di cucina con i colori del sud, Nicola Furio e Vito Carbone, hanno presentato i profumi del sud nei finger food, e Lorenzo Lacriola ha lavorato sui primi piatti con i prodotti del sud trasformandoli in piatti gourmet.
A Giovannangelo Pappagallo, vice presidente nazionale aggiunto Amra, il compito di guidare gli alunni ne "I prodotti del sud nella lampada". Ospite d'onore del meeting è stato lo chef stellato Felice Lo Basso. Nei suoi piatti come lo stesso chef ha spiegato mette tutta la sua esperienza, partita dall'Istituto alberghiero, formatasi, come tanti, nei grandi alberghi della riviera romagnola, poi la voglia di mettersi alla prova lo ha portato a lavorare in importanti ristoranti delle Dolomiti, che gli hanno permesso di conoscere nuove materie prime, nuove culture culinarie.
«I miei piatti - ha detto Lo Basso - sono il connubio di tutte le mie esperienze, comprese quelle estere». E rivolgendosi soprattutto ai giovani ha precisato: «l'essere un bravo cuoco non dipende dalla stella, ce ne sono tanti bravi ma non stellati, bisogna aver voglia di imparare, di conoscere, di sperimentare, il tutto condito da una grande passione». Importante per lo chef anche la valorizzazione dei prodotti italiani. Una due giorni ricca di eventi e di appuntamenti, tra cui anche la decima edizione del Memorial "G. Maggi", vinta dal figlio d'arte Donato Furio, secondo posto per Luigi De Vita e terzo per Domenico Fallacara.
Soddisfatto dell'ottima riuscita dell'evento si è dichiarato il presidente dell'Associazione cuochi baresi, Franco Lanza, che ha dichiarato: «per noi è sempre un piacere confrontarci, condividere esperienze formative, portare ai giovani allievi il nostro sapere e le nostre conoscenze e soprattutto valorizzare i nostri prodotti tipici. Ma è anche un modo di aprirci al territorio e di far conoscere il nostro lavoro e la nostra Associazione anche oltre i fornelli».
Due giorni di formazione, di incontri, di confronti, in cui gli alunni degli Istituti Alberghieri e non solo, hanno potuto ammirare grandi chef al lavoro, imparare da loro e carpirne i segreti. Si sono avvicendati in queste due giornate gli chef: Mauro Sciancalepore, per la cucina tra innovazione e tradizione, Domenico Di Gioia e Domenico Strippoli, per l'intramontabile arte degli intagli, Francesco Alborè, con la sua personalissima proposta di cucina con i colori del sud, Nicola Furio e Vito Carbone, hanno presentato i profumi del sud nei finger food, e Lorenzo Lacriola ha lavorato sui primi piatti con i prodotti del sud trasformandoli in piatti gourmet.
A Giovannangelo Pappagallo, vice presidente nazionale aggiunto Amra, il compito di guidare gli alunni ne "I prodotti del sud nella lampada". Ospite d'onore del meeting è stato lo chef stellato Felice Lo Basso. Nei suoi piatti come lo stesso chef ha spiegato mette tutta la sua esperienza, partita dall'Istituto alberghiero, formatasi, come tanti, nei grandi alberghi della riviera romagnola, poi la voglia di mettersi alla prova lo ha portato a lavorare in importanti ristoranti delle Dolomiti, che gli hanno permesso di conoscere nuove materie prime, nuove culture culinarie.
«I miei piatti - ha detto Lo Basso - sono il connubio di tutte le mie esperienze, comprese quelle estere». E rivolgendosi soprattutto ai giovani ha precisato: «l'essere un bravo cuoco non dipende dalla stella, ce ne sono tanti bravi ma non stellati, bisogna aver voglia di imparare, di conoscere, di sperimentare, il tutto condito da una grande passione». Importante per lo chef anche la valorizzazione dei prodotti italiani. Una due giorni ricca di eventi e di appuntamenti, tra cui anche la decima edizione del Memorial "G. Maggi", vinta dal figlio d'arte Donato Furio, secondo posto per Luigi De Vita e terzo per Domenico Fallacara.
Soddisfatto dell'ottima riuscita dell'evento si è dichiarato il presidente dell'Associazione cuochi baresi, Franco Lanza, che ha dichiarato: «per noi è sempre un piacere confrontarci, condividere esperienze formative, portare ai giovani allievi il nostro sapere e le nostre conoscenze e soprattutto valorizzare i nostri prodotti tipici. Ma è anche un modo di aprirci al territorio e di far conoscere il nostro lavoro e la nostra Associazione anche oltre i fornelli».