Celebrazioni di San Michele a Torre Pietra
Ritorna la tradizione margheritana dedicata agli arenaioli e ai salinieri
giovedì 24 settembre 2015
11.57
Una tradizione ritornata al suo posto grazie all'intento comune dei parroci. Se circa 30 anni fa la festa di san Michele è finita nelle mani dell'ex parroco della Chiesa matrice, don Emanuele Barra, oggi non è più così. Infatti, con l'avvento di don Matteo Martire come parroco della parrocchia Santissimo Salvatore e di don Michele Schiavone come parroco della parrocchia B.M.V. Ausiliatrice, è stato semplice accordarsi e decidere fraternamente di rimettere le cose a posto come vuole la storia di Margherita di Savoia. Una devozione quella al capo degli angeli che nasce a Torre Pietra, in una chiesetta fatta costruire dai salinieri che un tempo abitavano la zona, come testimonia il villaggio dei salinieri ancora oggi visitabile, e curata anche dagli arenaioli. La scelta di dedicare la cappella della Salina a san Michele non è casuale, ma nasce da un legame profondo dei salinari nei confronti dell'arcangelo, scaturito dai pellegrini che un tempo raggiungevano a piedi il Santuario di San Michele su Monte Gargano, passando da Torre Pietra. Questo è ricordato su un lapide posta sul muro della chiesetta, che cita: «Nell'anno 490 di nostro Signore Gesù Cristo, l'Arcangelo Michele appariva nella sacra grotta del Gargano sfolgorante di luce e di forza, messaggero celeste dell'Altissimo Condottiero delle milizie angeliche, vincitore dei demoni e del male, trionfatore delle tenebre additò la via della fede e della gloria sempiterna di Dio portò pace e salvezza in queste malsane contrade afflitte e calpestare da orde barbariche. San Michele Arcangelo proteggici da tutte le insidie del male. Arcivescovo S.E. Mon. Giuseppe Carata, Vicario territoriale Mon. Emanuele Barra Parroco arenaioli di Petra e fedeli tutti posero a futura memoria nel XV° centenario della prima apparizione». La cura spirituale della cappella della Salina era affidata al primo parroco e fondatore della parrocchia B.M.V. Ausiliatrice, don Domenico Tattoli. Il cappellano della Salina e Rettore della Chiesetta, precisando che la Salina era statale, infatti la cappella poggia ancora oggi su un terreno demaniale, si recava ogni domenica con la Fiat Campagnola a celebrare messa a Torre Pietra. Momento di grande festa era il 29 settembre, o comunque l'ultima domenica di settembre in caso capitasse in settimana, giorno della festività di san Michele Arcangelo. In quella occasione era possibile osservare il volto storico di Margherita di Savoia con gli arenaioli e i salinieri che curavano la zona come una casa da custodire, che con tutto il popolo salinaro animavano Torre Pietra con spirito religioso e di festa. Non era come oggi una zona abbandonata al degrado e alle erbacce che se non fosse per i contadini della zona, raggiungerebbero l'altezza della vegetazione pluviale. Era una zona animata non solo una volta l'anno grazie ai fedeli salinari. In quella festività, oltre alla celebrazione eucaristica cantata e suonata con l'armonium, presieduta da don Domenico, c'era la processione del santo portato a spalla dalla famiglia vincitrice dell'asta. Questo è testimoniato da una lettera scritta da don Domenico alla Curia di Trani 21 settembre 1958, con l'intestazione «Rev.ma Curia Arcivescovile TRANI», così scrive: «Il 28 settembre 1958 avrà luogo in campagna, nelle località denominata "Torre Pietra", la festa in onore di S. Michele, titolare della Chiesetta. Il sottoscritto Don Domenico Tattoli, cappellano della Salina e Rettore della Chiesetta, nelle quale celebra la S.Messa ogni Domenica e festa di precetto, domanda a codesta Rev.ma Curia il permesso della processione, che si vuol fare intorno alla Chiesetta dopo la celebrazione della S. Messa, e di dirigerla». Il vescovo in carica, mons. Addazzi, risponde in calce: "Si autorizza". Oltre al rito religioso, c'erano palloncini colorati, le bancarelle della frutta secca e del torrone, con la banda musicale e lo sparo dei mortaretti. Questa tradizione impregnata di fede è stata tramandacheta nel tempo, subendo le inevitabili variazioni della storia. Anche quest'anno domenica 27 settembre, ultima del mese, verrà celebrata la messa in onore di san Michele dal parroco don Michele Schiavone, che ha evidenziato «la fraternità con don Matteo nel compiere questo gesto che rispecchia la realtà storica di Margherita di Savoia». Al termine ci sarà la processione con la statua del santo e non mancheranno le tradizionali bancarelle. Il 29 settembre, giorno della festività di san Michele Arcangelo, don Michele celebrerà una messa a Torre Pietra in onore degli arenaioli e dei salinieri. Mantenere vive le tradizioni vuol dire mantenere viva l'identità di un popolo.