Calcinacci e rifiuti bruciati nell'area confinante con la "Telecom"
Scarti abbandonati e indifferenziati. Nessun controllo in quel luogo
martedì 26 gennaio 2016
12.26
Un deposito illegale di scarti edilizi. Diversamente non può essere definita l'area confinante con la stabilimento dei ripetitori Telecom e utilizzata durante il periodo estivo come parcheggio per auto. Vedere questa discarica a cielo aperto non è difficile, basta semplicemente camminare lungo la strada che porta alla Caserma dei Carabinieri per essere accolti da calcinacci coperti da un sacco nero, magari con l'intento di nasconderli alla vista dei passanti. Intorno alla cabina, che era del custode del parcheggio, ci sono sacchetti d'immondizia e ai piedi del muretto di cinta, fra le erbacce, ci sono rifiuti sparsi, come l'imbottitura in spugna di un divano, e ormai indifferenziati. E non solo. Proseguendo, è inevitabile non vedere un water rotto, tubazioni, parte del tendaggio di una pizzeria, pezzi di porte in legno, cumuli di vecchie pavimentazioni e di piastrelle dismesse e scarti provenienti dalla ristrutturazione di un edificio e che andrebbero smaltiti attraverso una procedura legale e non abbandonati al confine col campo a 11 del Cral. Questo è solo ciò che è visibile superficialmente. Chiaramente, se si scava fra l'erba cresciuta ad altezza d'uomo è possibile trovare tutti gli scarti buttati da chi non avrebbe voluto farli vedere, senza calcolare che non vede solo chi non vuole vedere: porte in legno, vetro, cassette di plastica, lucernari e un martello magari dimenticato da qualche addetto ai lavori.
In tutto questo spettacolo non certo da immortalare su un cartolina, non potevano mancare gli elettrodomestici abbandonati e un piccolo frigo a pozzo per le bibite. Va specificato che in questo punto i rifiuti non vengono solo scaricati ma c'è chi si prende la briga di smaltirli illegalmente dandoli alle fiamme. Infatti, al centro dell'area sono presenti un cumulo di cenere, pezzi di ferro arrugginiti e materiale annerito, cioè tutto ciò che resta un falò fatto con parti di palme, mobili, plastica e che sicuramente ha disperso sostanze inquinanti nell'aria. Gli scarti alimentari trovati, come le foglie di verdura, sono sicuramente quelli meno degni di nota ma comunque non giustificabili per una città che si dice essere civile. Nel frattempo si gioca a puntarsi il dito a vicenda e a distribuire le colpe fra presente e passato, mentre a Margherita di Savoia accade tutto questo non in una remota periferia ma nel centro cittadino.
In tutto questo spettacolo non certo da immortalare su un cartolina, non potevano mancare gli elettrodomestici abbandonati e un piccolo frigo a pozzo per le bibite. Va specificato che in questo punto i rifiuti non vengono solo scaricati ma c'è chi si prende la briga di smaltirli illegalmente dandoli alle fiamme. Infatti, al centro dell'area sono presenti un cumulo di cenere, pezzi di ferro arrugginiti e materiale annerito, cioè tutto ciò che resta un falò fatto con parti di palme, mobili, plastica e che sicuramente ha disperso sostanze inquinanti nell'aria. Gli scarti alimentari trovati, come le foglie di verdura, sono sicuramente quelli meno degni di nota ma comunque non giustificabili per una città che si dice essere civile. Nel frattempo si gioca a puntarsi il dito a vicenda e a distribuire le colpe fra presente e passato, mentre a Margherita di Savoia accade tutto questo non in una remota periferia ma nel centro cittadino.