Avvistati cinghiali nelle campagne di Margherita di Savoia
I cacciatori del posto danno l'allarme. Orme e feci nei campi
mercoledì 13 gennaio 2016
12.05
La fauna sta cambiando. Non solo l'avocetta o il cavaliere d'Italia, ma a Margherita di Savoia ci sono anche i cinghiali. A dare l'allarme sono i cacciatori della zona, dopo gli avvistamenti di qualche esemplare fra le campagne del posto. «Questi animali - affermano - possono essere molto pericolosi per l'uomo. Hanno una forza tale da poter uccidere». La traccia della presenza del mammifero selvatico è data dalle impronte lasciate sul terreno e dalle feci sparse lungo il percorso e ogni misura indica il sesso è l'età della bestia. «La causa della loro presenza è dovuta ai cambiamenti climatici delle nostre zone. Per la sopravvivenza degli animali sono fondamentali il clima e il cibo e qui, evidentemente, sta trovando tutto ciò che serve loro. Ci sono anche dei cuccioli, simbolo di una sedimentazione della razza nel territorio».
Animali che risultano nuovi da queste parti solo rispetto alla fauna tradizionale, ma certamente non sono comparsi per la prima volta nel 2016. «La loro presenza - continuano i cacciatori - è riconducibile a circa un anno fa, quando è stato visto un esemplare che correva lungo i campi al confine fra Margherita di Savoia e Trinitapoli. I cinghiali, oltre ad essere pericolosi per l'uomo, arrecando danni anche ai raccolti. Infatti, con gli zoccoli distruggono tutto ciò che intralcia il loro cammino. I posti più indicati per ospitare le loro tane sono le vegetazioni spontanee dei campi abbondanti, come i cespugli di erbacce. Un esempio lampante sono i terreni di zona catenaccio, a confine con il parco nazionale "Fiume Ofanto" - cioè i terreni che si estendono in parallelo alla strada che conduce a Barletta -, lì sono stati avvistati esemplari, soprattutto maschi, con grande frequenza. Aggirarsi da soli in quei campi è sconsigliato perché c'è il pericolo di imbattersi in un cinghiale che, probabilmente, stava dormendo in un cumulo di erbacce vicino ai nostri piedi».
Animali che risultano nuovi da queste parti solo rispetto alla fauna tradizionale, ma certamente non sono comparsi per la prima volta nel 2016. «La loro presenza - continuano i cacciatori - è riconducibile a circa un anno fa, quando è stato visto un esemplare che correva lungo i campi al confine fra Margherita di Savoia e Trinitapoli. I cinghiali, oltre ad essere pericolosi per l'uomo, arrecando danni anche ai raccolti. Infatti, con gli zoccoli distruggono tutto ciò che intralcia il loro cammino. I posti più indicati per ospitare le loro tane sono le vegetazioni spontanee dei campi abbondanti, come i cespugli di erbacce. Un esempio lampante sono i terreni di zona catenaccio, a confine con il parco nazionale "Fiume Ofanto" - cioè i terreni che si estendono in parallelo alla strada che conduce a Barletta -, lì sono stati avvistati esemplari, soprattutto maschi, con grande frequenza. Aggirarsi da soli in quei campi è sconsigliato perché c'è il pericolo di imbattersi in un cinghiale che, probabilmente, stava dormendo in un cumulo di erbacce vicino ai nostri piedi».