Aumentano del 6,6% le imprese agricole under 35 in Puglia
Picchi massimi a Bari e Foggia
martedì 20 marzo 2018
13.03
E' cresciuto nel 2017 di un ulteriore 6,6% in Puglia il numero delle imprese agroalimentari under 35 sul totale delle aziende agricole, con 5544 giovani 'innovatori' che in agricoltura sono riusciti a rappresentare prospettive future e ne hanno fatto un mondo di pionieri, rivoluzionari e attivisti impegnati nel costruire un mondo migliore per se stessi e per gli altri - dice Coldiretti Puglia - perché dai campi non viene solo una risposta alla disoccupazione e alla crescita del Paese, ma anche una speranza rispetto ai tanti giovani costretti a cercare lavoro all'estero. La provincia di Bari, con una crescita del 7,2% rispetto al totale dell'agroalimentare pugliese e 2054 giovani agricoltori in più nel primo semestre 2017 e Foggia, con un aumento del 6,5% e una crescita in valori assoluti di 1713 imprese under 35, rientrano a pieno titolo nella top ten nazionale, a testimoniare il processo di svecchiamento che il settore agricolo sta vivendo da anni e tutto ciò – rileva Coldiretti Puglia – senza poter contare sul Bando del PSR Puglia destinato alle giovani imprese agricole.
"Tra queste new entry giovanili nelle campagne ben la metà è laureata – dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - il 57 per cento ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74 per cento è orgoglioso del lavoro fatto e il 78 per cento è più contento di prima. La scelta di diventare imprenditore agricolo è, peraltro, apprezzata per il 57 per cento anche dalle persone vicine, genitori, parenti, compagni o amici. Gli agricoltori pugliesi in erba ritengono che l'accesso al credito bancario (40%) e l'adeguamento alle norme sanitarie, alle normative per il benessere animale e alla condizionalità (35%) siano i principali ostacoli al pieno sviluppo delle proprie attività imprenditoriali. Per questo chiedono maggiori garanzie per l'accesso al credito bancario e una più adeguata formazione. Buono il giudizio sul sostegno dato dalla Regione Puglia alle start up innovative (58)".
"I giovani agricoltori che hanno rappresentato innovazione e coraggio con progetti straordinari – commenta il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – sono in controtendenza positiva rispetto ai dati che, purtroppo, parlano di più di un trentenne su tre (35 per cento) nel 2018 vive con la paghetta dei genitori o dei nonni e altri parenti che sono costretti ad aiutare i giovani fino ad età avanzata. Ma se si considerano tutti i giovani tra i 18 e i 34 anni, la percentuale di chi è costretto a farsi mantenere da mamma e papà sale al 55 per cento, più un altro 6 per cento che si "affida" alla pensione dei nonni".
Il risultato è che, secondo una indagine della Coldiretti, le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento rispetto alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento e il 50 per cento di occupati per azienda in più.
"Tra queste new entry giovanili nelle campagne ben la metà è laureata – dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - il 57 per cento ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74 per cento è orgoglioso del lavoro fatto e il 78 per cento è più contento di prima. La scelta di diventare imprenditore agricolo è, peraltro, apprezzata per il 57 per cento anche dalle persone vicine, genitori, parenti, compagni o amici. Gli agricoltori pugliesi in erba ritengono che l'accesso al credito bancario (40%) e l'adeguamento alle norme sanitarie, alle normative per il benessere animale e alla condizionalità (35%) siano i principali ostacoli al pieno sviluppo delle proprie attività imprenditoriali. Per questo chiedono maggiori garanzie per l'accesso al credito bancario e una più adeguata formazione. Buono il giudizio sul sostegno dato dalla Regione Puglia alle start up innovative (58)".
"I giovani agricoltori che hanno rappresentato innovazione e coraggio con progetti straordinari – commenta il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – sono in controtendenza positiva rispetto ai dati che, purtroppo, parlano di più di un trentenne su tre (35 per cento) nel 2018 vive con la paghetta dei genitori o dei nonni e altri parenti che sono costretti ad aiutare i giovani fino ad età avanzata. Ma se si considerano tutti i giovani tra i 18 e i 34 anni, la percentuale di chi è costretto a farsi mantenere da mamma e papà sale al 55 per cento, più un altro 6 per cento che si "affida" alla pensione dei nonni".
Il risultato è che, secondo una indagine della Coldiretti, le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento rispetto alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento e il 50 per cento di occupati per azienda in più.