Atisale, continua la protesta degli operai
Striscioni sui cancelli della salina affisso questa mattina
venerdì 16 ottobre 2015
10.04
Una protesta che si fa sempre più viva. Questa mattina davanti alle entrate della Salina di Margherita di Savoia, zona ex Cral, zona Cancello e sali essiccati, gli operai hanno affisso uno striscione di protesta contro la dirigenza Atisale, con la scritta: «Siete venuti dalla Sicilia per ammazzarci. I Lavoratori». Un altro atto della battaglia condotta dai lavoratori col supporto delle RSU, rappresentanze sindacali unitarie, che affonda le radici nel 2011, anno in cui il gruppo siciliano Semeraro - Dali Staiti, già gestori della Salina in Sicilia, hanno acquistato le società AtiSale e Salapia Sale, ottenendo così la gestione della Salina più grande d'Europa.
«Siamo scivolati in un vortice che sta portando alla rovina la maggiore fonte economica della città», come afferma un rappresentante delle RSU. Con i sindacati, CISL, CGIL, UIL, è guerra aperta: «Nonostante sia morto un operaio - ricordano le RSU dell'Atisale - le cose non sono cambiate. I lavoratori sono costretti dai vertici a svolgere mansioni improprie, comportando un carico di lavoro eccessivo e il rischio di perdere la vita. La causa di questo degrado è la dirigenza. Abbiamo segnalato con gli operai una disorganizzazione che marcia sulle macerie di ciò che è rimasto della Salina di Margherita di Savoia. In tutto questo i colpevoli ci sono e devono pagare amaramente».
Una protesta che non fa accenno a placarsi: «I lavoratori sono da padri di famiglia costretti a lottare per portare il pane sulla tavola - ribadiscono i sindacati - Noi rappresentanti sindacali stiamo adoperando ogni modo per liberare l'azienda. Dopo la lettera firmata e pubblicata di qualche giorno fa, arriva questo striscione - affermano i sindacati - nato dalle mani degli operai. Mani che vorrebbero tanto lavorare in sicurezza e tranquillità per le proprie famiglie».
«Siamo scivolati in un vortice che sta portando alla rovina la maggiore fonte economica della città», come afferma un rappresentante delle RSU. Con i sindacati, CISL, CGIL, UIL, è guerra aperta: «Nonostante sia morto un operaio - ricordano le RSU dell'Atisale - le cose non sono cambiate. I lavoratori sono costretti dai vertici a svolgere mansioni improprie, comportando un carico di lavoro eccessivo e il rischio di perdere la vita. La causa di questo degrado è la dirigenza. Abbiamo segnalato con gli operai una disorganizzazione che marcia sulle macerie di ciò che è rimasto della Salina di Margherita di Savoia. In tutto questo i colpevoli ci sono e devono pagare amaramente».
Una protesta che non fa accenno a placarsi: «I lavoratori sono da padri di famiglia costretti a lottare per portare il pane sulla tavola - ribadiscono i sindacati - Noi rappresentanti sindacali stiamo adoperando ogni modo per liberare l'azienda. Dopo la lettera firmata e pubblicata di qualche giorno fa, arriva questo striscione - affermano i sindacati - nato dalle mani degli operai. Mani che vorrebbero tanto lavorare in sicurezza e tranquillità per le proprie famiglie».