Acque madri e fanghi delle Saline, Di Bari (M5S): "Auspico confronto in commissione"
Richiesta audizione in IV Commissione per discutere sulle prospettive di liberalizzazione delle materie prime termali
sabato 29 gennaio 2022
È stata rinviata per l'assenza dell'assessore Delli Noci l'audizione richiesta dalla capogruppo del M5S Grazia Di Bari e calendarizzata al 26 gennaio in IV Commissione sull'accordo fra Comune di Margherita di Savoia, Atisale s.p.a. e Terme di Margherita di Savoia s.r.l. per fornire a titolo oneroso a terzi la possibilità di utilizzo di acque madri e fanghi prodotti dalle Saline di Margherita di Savoia per gli usi previsti dalla legge.
"Ho chiesto di integrare la mia richiesta - spiega Di Bari - con l'audizione dell'assessore al Demanio Raffaele Piemontese e dell'assessore alla Sanità, visto che è in essere una convenzione con l'ASL per l'uso termale delle acque. Auspico che l'audizione venga riconvocata al più presto per avere un quadro chiaro della situazione e sono dispiaciuta del fatto che la dottoressa Lalli, amministratore unico di Terme di Margherita di Savoia S.r.l., abbia comunicato di non voler prendere parte alla seduta sostenendo che la questione non sia materia di competenza regionale. Ricordo che le materie prime termali di cui si discute erano e sono tuttora beni demaniali che nel 1922 l'Amministrazione dei Monopoli di Stato concesse al Comune di Margherita di Savoia.
Nonostante la sub-concessione in favore della Società Terme di Margherita di Savoia, lo stesso Consiglio di Stato, nel 1966 ribadì che il rapporto concessorio sussisteva esclusivamente tra l'Amministrazione dei Monopoli e quella comunale, anche se, in seguito alla privatizzazione dei Monopoli di Stato e all'adozione di successivi atti, si è costituito un rapporto giuridico tra ATISALE che ritiene essere titolare del precorso rapporto giuridico di natura pubblicistica, e la società Terme.
Ritenendo che i beni di cui si parla abbiano natura di beni del demanio statale, è opportuno che anche in sede regionale si renda conto di quanto sta avvenendo anche in considerazione della competenza regionale residuale sull'uso delle acque minerali e termali. Se dovessero sussistere altri orientamenti e valutazioni nulla vieta che gli stessi siano chiariti anche in sede regionale, per il dovere di trasparenza che dobbiamo nei confronti dei cittadini.
Lo ripeto ancora una volta, l'intento dell'audizione è solo quello di avere risposte chiare su un tema molto sentito sul territorio, per questo ritengo importante aprire una discussione e sentire tutte le parti interessate. La scorsa settimana - continua Di Bari - è stato approvato dal Consiglio comunale di Margherita di Savoia lo schema di convenzione per il protocollo d'intesa tra il Comune di Margherita di Savoia, Atisale S.p.A. e Terme di Margherita di Savoia s.r.l. per permettere a terzi la possibilità di utilizzo di acque madri e fanghi prodotti dalle Saline per gli usi previsti dalla legge. Ho richiesto l'audizione per conoscere le valutazioni alla base del documento.
Parliamo di una questione importantissima, si tratta di una risorsa che può fare da volano per il rilancio turistico ed economico del territorio e per la quale è giusto che sia la comunità a trarre davvero dei vantaggi chiarendo prima di tutto e in via definitiva quale sia il regime giuridico delle materie prime termali. Per questo, ritengo indispensabile chiarire ad ogni livello istituzionale tutti i punti di questo accordo e ricostruire in modo corretto l'iter che ha condotto i beni in esame sotto un rapporto giuridico di natura privatistica, in modo da dare ai cittadini informazioni precise su quello che sta accadendo".
"Ho chiesto di integrare la mia richiesta - spiega Di Bari - con l'audizione dell'assessore al Demanio Raffaele Piemontese e dell'assessore alla Sanità, visto che è in essere una convenzione con l'ASL per l'uso termale delle acque. Auspico che l'audizione venga riconvocata al più presto per avere un quadro chiaro della situazione e sono dispiaciuta del fatto che la dottoressa Lalli, amministratore unico di Terme di Margherita di Savoia S.r.l., abbia comunicato di non voler prendere parte alla seduta sostenendo che la questione non sia materia di competenza regionale. Ricordo che le materie prime termali di cui si discute erano e sono tuttora beni demaniali che nel 1922 l'Amministrazione dei Monopoli di Stato concesse al Comune di Margherita di Savoia.
Nonostante la sub-concessione in favore della Società Terme di Margherita di Savoia, lo stesso Consiglio di Stato, nel 1966 ribadì che il rapporto concessorio sussisteva esclusivamente tra l'Amministrazione dei Monopoli e quella comunale, anche se, in seguito alla privatizzazione dei Monopoli di Stato e all'adozione di successivi atti, si è costituito un rapporto giuridico tra ATISALE che ritiene essere titolare del precorso rapporto giuridico di natura pubblicistica, e la società Terme.
Ritenendo che i beni di cui si parla abbiano natura di beni del demanio statale, è opportuno che anche in sede regionale si renda conto di quanto sta avvenendo anche in considerazione della competenza regionale residuale sull'uso delle acque minerali e termali. Se dovessero sussistere altri orientamenti e valutazioni nulla vieta che gli stessi siano chiariti anche in sede regionale, per il dovere di trasparenza che dobbiamo nei confronti dei cittadini.
Lo ripeto ancora una volta, l'intento dell'audizione è solo quello di avere risposte chiare su un tema molto sentito sul territorio, per questo ritengo importante aprire una discussione e sentire tutte le parti interessate. La scorsa settimana - continua Di Bari - è stato approvato dal Consiglio comunale di Margherita di Savoia lo schema di convenzione per il protocollo d'intesa tra il Comune di Margherita di Savoia, Atisale S.p.A. e Terme di Margherita di Savoia s.r.l. per permettere a terzi la possibilità di utilizzo di acque madri e fanghi prodotti dalle Saline per gli usi previsti dalla legge. Ho richiesto l'audizione per conoscere le valutazioni alla base del documento.
Parliamo di una questione importantissima, si tratta di una risorsa che può fare da volano per il rilancio turistico ed economico del territorio e per la quale è giusto che sia la comunità a trarre davvero dei vantaggi chiarendo prima di tutto e in via definitiva quale sia il regime giuridico delle materie prime termali. Per questo, ritengo indispensabile chiarire ad ogni livello istituzionale tutti i punti di questo accordo e ricostruire in modo corretto l'iter che ha condotto i beni in esame sotto un rapporto giuridico di natura privatistica, in modo da dare ai cittadini informazioni precise su quello che sta accadendo".