Acom si dissocia da operato dell'amministrazione comunale
Commercianti ribadiscono contrarietà a piano viabilità
domenica 12 giugno 2016
16.06
«L'Acom si dissocia dal progetto della viabilità urbana ideato dall'amministrazione di Margherita di Savoia». Ad affermarlo è il direttivo dell'associazione dei commercianti e artigiani in risposta a un articolo pubblicato su un quotidiano locale lo scorso 12 giugno circa l'esito di un in contro tenuto in comune con gli amministratori per valutare il nuovo piano dei sensi di marcia delle strade cittadine.
«Nell'incontro i commercianti, le associazioni e gli operatori presenti hanno palesemente contestato il piano di viabilità che non riguarda la decisione di deviare il traffico dei mezzi pesanti fuori dal centro urbano, punto sul quale eravamo tutti d'accordo. Infatti, ribadiamo che il senso unico in tutte le strade aumenterebbe il disagio dei cittadini, porterebbe i commercianti a un danno economico e creerebbe più inquinamento dati i percorsi senza senso che gli automobilisti saranno costretti a compiere. L'amministrazione continua a non tener conto del parere dei cittadini e soprattutto di una grande associazione come l'Acom che conta più di 140 iscritti con le proprie attività. Giunti a questo punto ci vediamo costretti a prendere le distanze da questi amministratori non riconoscendo il loro operato come bene comune ma come atto di forza vero e proprio».
«Nell'incontro i commercianti, le associazioni e gli operatori presenti hanno palesemente contestato il piano di viabilità che non riguarda la decisione di deviare il traffico dei mezzi pesanti fuori dal centro urbano, punto sul quale eravamo tutti d'accordo. Infatti, ribadiamo che il senso unico in tutte le strade aumenterebbe il disagio dei cittadini, porterebbe i commercianti a un danno economico e creerebbe più inquinamento dati i percorsi senza senso che gli automobilisti saranno costretti a compiere. L'amministrazione continua a non tener conto del parere dei cittadini e soprattutto di una grande associazione come l'Acom che conta più di 140 iscritti con le proprie attività. Giunti a questo punto ci vediamo costretti a prendere le distanze da questi amministratori non riconoscendo il loro operato come bene comune ma come atto di forza vero e proprio».