Accoltellato dalla ex, celebrato il funerale di Nicola Pizzi
Don Michele: «Guidi dal cielo la sua famiglia»
domenica 1 settembre 2019
19.39
«Accendi la caldaia del nostro cuore per potare energia ed acqua per la purificazione». Ha giocato sulle analogie don Michele Schiavone, sacerdote che ha celebrato il funerale di Nicola Pizzi, il 53 enne ucciso dalla ex moglie di 48 anni a Margherita di Savoia. L'uomo, infatti, di lavoro faceva il tecnico di caldaie ed era titolare di un'attività del settore gestita con il fratello Nunzio. Questo pomeriggio la chiesetta della Beata Maria Vergine Ausiliatrice di Margherita era gremita di gente che ha voluto dare l'ultimo saluto a «un uomo buono, un onesto lavoratore», come lo ricordano in città. «La caldaia - ha sottolineato don Michele - è un po' la parabola della vita di noi cristiani. La caldaia dà energia che per noi è metaforicamente l'amore, utile per portare la testimonianza di Cristo nel mondo. Per far funzionare una caldaia serve la pressione che mutata nella vita di ciascuno rappresenta l'equilibrio che dobbiamo sempre mantenere per essere testimoni pronti e credibili». Il sacerdote si è soffermato sulla fiaccolata tenuta giorni fa in memoria di Pizzi. «È stata una bella testimonianza vissuta come città che, nel silenzio e nella preghiera, si è stretta intorno al dolore della famiglia del defunto», ha concluso.
L'episodio, lo ricordiamo, si è verificato nel primo pomeriggio del 27 agosto scorso. I due stavano litigando, per l'ennesima volta, pare per una diatriba legata all'assegno di mantenimento. Erano separati da tempo e avevano due figli, un ragazzo di 25 anni e una ragazza di 19. Nelle scorse ore è emerso dall'autopsia che sono almeno tre le coltellate inferte alla vittima dalla sua ex. Secondo la ricostruzione dei carabinieri la donna al termine di una lite avrebbe ferito l'uomo al petto con un coltello da cucina. Poi lo avrebbe inseguito per infliggergli con la stessa arma altre due coltellate alla gola con le recisione della vena giugulare e all'addome. È arrivata la convalida dell'arresto effettutato dai militari della stazione di Margherita per la 48enne che attualmente è detenuta nel carcere di Foggia, l'accusa per lei è di omicidio volontario. La ex sembra stesse attraversando un periodo difficile. Pizzi dopo la separazione si era rifatto una vita con un'altra compagna.
L'episodio, lo ricordiamo, si è verificato nel primo pomeriggio del 27 agosto scorso. I due stavano litigando, per l'ennesima volta, pare per una diatriba legata all'assegno di mantenimento. Erano separati da tempo e avevano due figli, un ragazzo di 25 anni e una ragazza di 19. Nelle scorse ore è emerso dall'autopsia che sono almeno tre le coltellate inferte alla vittima dalla sua ex. Secondo la ricostruzione dei carabinieri la donna al termine di una lite avrebbe ferito l'uomo al petto con un coltello da cucina. Poi lo avrebbe inseguito per infliggergli con la stessa arma altre due coltellate alla gola con le recisione della vena giugulare e all'addome. È arrivata la convalida dell'arresto effettutato dai militari della stazione di Margherita per la 48enne che attualmente è detenuta nel carcere di Foggia, l'accusa per lei è di omicidio volontario. La ex sembra stesse attraversando un periodo difficile. Pizzi dopo la separazione si era rifatto una vita con un'altra compagna.