800 nuovi medici e infermieri, così cambia la Sanità pugliese

Aumentano dell' 1% i posti letto, ancora nel limbo tanti presidi ospedalieri

lunedì 28 dicembre 2015 12.59
A cura di Stefano Massaro
L'Istituto Sant'Anna di Pisa ha disegnato le linee guida della Sanità pugliese. Lo stesso istituto monitora la sanità di ben 15 regioni italiane e l'ultima, in ordine di tempo, è stata proprio la Puglia che non vedrà, almeno per il momento, nessuno dei 39 ospedali pubblici chiudere i battenti. Lo ha deciso il governatore Emiliano che, dopo un incontro con il capo dipartimento regionale della Salute Giovanni Gorgoni, con il direttore dell'Agenzia regionale sanitaria Ettore Attolini e con i dirigenti del settore sanità, ha definito il piano di riordino ospedaliero che dovrà essere presentato entro la fine dell'anno.

Poche riconversioni ma tutte nel rispetto della razionalizzazione del sistema sanitario chiesta dal report stilato dall'istituto toscano. Sette piccoli ospedali diventeranno case della salute oppure centri di riabilitazione o di ricovero e cura per i lungodegenti. Alcuni presidi ospedalieri restano nel limbo, ovvero le strutture di Ostuni, Fasano, Lucera, Gallipoli, Copertino, Scorrano, Castellaneta, Martina Franca e Casarano. Aumenteranno, seppur di un timido un per cento, i posti letto in dotazione alla Puglia: si passerà dagli attuali 13791 a 13900. Infine, è prevista la creazione di un reparto di eccellenza di cardiochirurgia che sarà ospitato dagli Ospedali Riuniti di Foggia oppure dalla Casa sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Prevista, inoltre, l'assunzione di oltre 800 di medici e infermieri da inserire in organico.